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Quali ostacoli per la terza compagnia di navigazione?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 18 febbraio 2004

Leggo, sull’ LISOLA di questa settimana, una intervista all’ ottimo Luca Bartolini che, finalmente, ci informa sulle possibilità di un nuovo collegamento con la terra ferma da effettuarsi con un mezzo “elbano “ , mezzo, e forse anche intero, che nasce dalla volontà e dalla determinazione di importanti operatori economici e sociali che nell’isola e per l’isola danno il meglio di loro stessi. Ne sono molto compiaciuto perché al primario progetto, del quale questo è la naturale continuità, mi ero prestato come addetto stampa, molto addetto e poca stampa. In verità la campagna di comunicazione svolta aveva dato ottimi risultati se, anche ma non solo in virtù di quella, si erano riuniti, attorno al progetto Navigare Necesse, una cinquantina di imprenditori pronti a mettere la mano in tasca ed a rischiare quanto dovuto per il bene dell’isola Verde & Blu. Non mi soffermo sui motivi che spinsero questi imprenditori, ma non solo imprenditori, a mettere in cantiere un progetto elbano che aveva come motivo principale la calmierazione dei prezzi, a mio parere di già esagerati e super profittevoli, il miglioramento dei servizi di collegamento, una maggior ricchezza di offerte e di servizi e quindi un grande servigio al Turismo Civiltà. Questi motivi sono noti a tutti. Mi soffermo invece sul fatto che il destino, sempre cinico e molto baro, pose un importante ostacolo alla fattibilità del progetto. La mancanza di approdi e la conseguente mancanza di sicurezza degli auspicati trasporti furono gli ostacoli che, apparentemente, furono posti ad ostacolo insormontabile del progetto. Sulla sicurezza dei trasporti non si discute certo. E’ e rimane il primo punto. Sicuramente risolvibile, viste le ottime disponibilità delle rispettive Capitanerie e la competenza dei loro Comandanti. Per la presunta mancanza di attracchi il problema era risolvibile, a mio parere, ma il pur onesto Tabani, deus ex machinae dell’Autorità portuale ed anche qualche cosa di più, non ci consentì di “andare oltre” rimandando il tutto alla stagione 2004. Ora la domanda sorge spontanea (Lubrano, dei mari e delle onde). Perché Luca Bartolini ci dice 2005 e non 2004 ? Quali ostacoli vi sono, di nuovi e di forti, per impedire il programma originale? L’ incancrenimento della attuale situazione traghettuale, onerosamente ricattatoria da parte della Moby e dolcemente sonnolenta da parte della Toremar, costituiscono un grave impedimento al mantenimento dei flussi turistici ed al loro sviluppo con conseguenze esiziali per tutta l’isola. Noios, non disponendo di petti pettoruti e casualmente senatoriali né di autoambulanze vuote, da parcheggiare per la bisogna nei posti delegati e sufficienti quindi ad ottenere il traghetto all'ora che preferiamo, tipo taxi marittimo, siamo veramente ansiosi di conoscere il progetto della futura Navigare Necesse che, come ci insegnavano gli antichi ed amati romani, rappresenta l’unica strada percorribile, per ora solo a nuoto.


moby porto vele portoferraio

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