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A Sciambere: Cassate

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 18 febbraio 2004

La notte non è sempre buona consigliera specie se passata lavorando dopo una giornata di lavoro. Così è accaduto che le frettolose interviste che abbiamo fatto a qualcuno intorno alle ore 1 ad alcuni partecipanti all'ultima riunione della redazione ci abbiano fornito un quadro che non abbiamo interpretato in maniera esattissima. Correggiamo pur non essendo stati sollecitati gli errori sostanzialmente uno quello di aver attribuito al candidato sindaco diessino Scelza delle dichiarazioni certastampistiche che aveva fatto in altra sede, Franco Scelza non fa infatti parte della direzione Diessina. Ma è accaduto anche altro che non avevamo capito e che ora proponiamo ai nostri lettori perchè se lo gustino. Dello stesso consesso della Direzione, che dovrebbe rappresentare il fior-fiore delle intelligenze diessine d'Isola, fanno parte altri che nell'ultima riunione si sono realmente coperti di gloria. Tra questi il segretario campese Catta che ragionando di un documento presentato dalla sinistra ha proposto per iniziare la cassazione di un passo che recitava: "è un diritto di ciascun iscritto/a esprimere e sostenere in ogni sede, di partito o pubblica, le proprie posizioni ideali, culturali e politiche, anche difformi da quelle sostenute dalla maggioranza ..." senza accorgersi che era tratto pari pari dallo statuto nazionale dei DS, dichiarandone implicitamente l'ignoranza, un po' come avevano fatto quelli del trio MAZINGA (Mazzei-Zini-Garufo), quando ci scrissero quella ... (vogliamo chiamarla lettera?) sulla lesa maestà loro che tanto successo riscosse. Ma poi il cassatore Catta ha proposto di cassare l'ultima parte del documento fino a che qualcuno gli ha detto: "Deh ma quello che ci resta lo poi anche scrive' su un bigliettino dei Baci Perugina!" (a proposito: non comprateli se potete, sono della multinazionale Nestlè che si merita solo di essere boicottata). Ma a proposito di cassate come dimenticare la lunga perorazione del massimo teorico della conquista di tutta la Confindustria alla causa della Quercia, il partitivista Zini (sì, quello che ha sempre menato vanto di non leggere mai l'Unità che non crediamo sia particolarmente difficile da non leggere) che ha spiegato alla direzione quanto era stato bravo lui a reggere il Tavor del centrosinistra a Portoferraio, che in soli dieci mesi ha prodotto più di 10 cartelle di linee (occhio, linee eh!) di programma, gloriandosi dipoi di aver saputo tenere un quadro unitario, senza che si fosse parlato di pinzillacchere come la Polipo de Medici, i vari strumenti urbanistici, il candidato Sindaco la giunta etc., gasandosi a tal punto da definire "di sinistra" qunto fino ad oggi era stato fatto, il percorso seguito. Zini di sinistra, ci capirà il suo "gemello dell'autogol" Frangioni, è un ossimoro, una contraddizione in termini, un nonsense, una cassata direte voi, no, non una semplice cassata, ma una incommensurabile cassata, per confezionare la quale non basterebbero tutti i pasticceri di Sicilia uniti tra di loro). Alla Direzione non ha poi partecipato (poichè non ne fa parte) Pino Coluccia altrimenti al conto delle cassate si dovevano aggiungere le sue (le cassate di appunti che avrebbe portato seco per un sintetico intervento)