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La Democrazia Partecipativa in 5 punti

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 17 febbraio 2004

Pare evidente che lo slogan di questa campagna elettorale sia 'partecipazione'. e pare altrettanto evidente che il bisogno di partecipare derivi dal fallimento del sistema della delega, la cosiddetta 'democrazia rappresentativa'che, in realta', non ci rappresenta per niente. Gli spazi dei cittadini, che altro non sono se non i produttori-abitanti di un luogo, sono da tempo ridotti all'osso e, in epoca belusconiana sono scomparsi definitivamente. Da questo deriva il desiderio di riappropriarsene esigendo un 'nuovo modo di fare politica'. Da questo punto di vista ho trovato interessante il documento che traccia le linee programmatiche del centro-sinistra per le elezioni amministrative (le piu' importanti per il Social Forum perche' le piu' vicine ai cittadini), perche' esprime la volonta' di aderire alla Carta del Nuovo Municipio. In Italia esiste gia' una grande esperienza che viene portata avanti da piu' di 400 comuni che hanno sottoscritto una 'carta d'intenti', si sono messi in rete e hanno iniziato un percorso di partecipazione sui principi della Carta del Nuovo Municipio. Tutti questi comuni sono guidati da giunte di centro-sinistra, una sinistra che non cerca di accaparrarsi i voti del centro scimmiottando la destra e che non resta chiusa nelle stanze ancorata a vecchi metodi decisionisti, bensi' una sinistra nuova e aperta che reagisce al pensiero unico omologante dei poteri economici, dando spazio e forza al tessuto sociale a partire dal locale. Questo percorso, naturalmente, non puo' essere portato avanti da 3 o 4 cittadini e un assessore illuminato in mezzo ad una giunta demotivata e ancorata a metodi tradizionali, ma deve essere il frutto di una discussione collettiva e di impegno organizzativo. Affinche' 'democrazia partecipativativa' e 'Carta del Nuovo Municipio' non siano slogan elettorali vuoti usati solo per motivi d'immagine, sono state individuate 5 aree di valutazione che indicano quali sono i primi passi fondamentali da fare per entrare a far parte della rete dei nuovi municipi. 1) La volonta' di gestire e controllare le risorse a livello circondariale, a maggior ragione in un territorio cosi' nettamente delineato come il nostro. Se il centro-sinistra vincera' le elezioni e se gli eletti vorranno tener fede a quanto dichiarato in questo documento, Portoferraio dovra' farsi promotore e sostenitore, tra i comuni elbani, della necessita' di un municipalismo federato per la gestione di acqua, rifiuti, servizi, urbanistica etc. etc. 2) L'obbligo della riscrittura dello statuto comunale per inserire tra i contenuti la novita' della partecipazione e la figura dell'apposito assessore con delega e possibilmente budget; 3) La volonta' di agire come attore mondiale. Sfuggire all-autoreferenzialita' creando relazioni solidali con realta' di altri paesi e, soprattutto con le varie comunita' dei propri immigrati, favorendo forme di partecipazione alla vita pubblica e concedendo loro uno spazio in cui possano organizzare un centro di aggregazione e per promuovere la loro cultura attraverso incontri, film, musica etc. 4) L'obbligo di sperimetare il bilancio partecipativo. Riorganizzare l'uso delle risorse in modo da favorire i settori piu' deboli e rendere possibile la crescita del lavoro autonomo, della micro-impresa, del lavoro sociale, dei servizi e (novita') delle imprese a finalita' etica, solidale e ambientale. (Sarebbe importante che gia' in questa fase i cittadini-produttori-abitanti venissero messi a conoscenza dello stato di salute del comune, per poter scrivere un programma adeguato ed evitare di promettere agli elettori cose che poi non possono essere realizzate per mancanza di soldi). 5) L'impegno a creare, attivare e tenere informata una 'costituente partecipativa' che sia piu' ampia possibile, in cui nessuno deve sentirsi costretto ad appartenere ad un gruppo o ad un'associazione per garantirsi una rappresentanza, ma dove ognuno deve sentirsi libero di esprimere le proprie posizioni e fornire il proprio contributo in termini di azioni di partecipazione, senza il rischio che gli venga chiesto a che partito sia iscritto. Questa costituente partecipativa e' l'unione di persone convinte che un'isola d'Elba diversa e' possibile e che si prendono l'impegno e la responsabilita' di risanare il divario creatosi tra amministrazioni e cittadinanza mantenendo attivo e costante il rapporto tra queste 2 entita'. I momenti piu' alti di questo rinnovato rapporto saranno le assemblee in cui si discuteranno le impostazioni e i contenuti del bilancio e altre in cui si verifichera' quanto sia stato realizzato di cio' che era stato concoradato. Per evitare che tutto si risolva con qualche assemblea piu' o meno improvvisata e dagli esiti estemporanei, c'e' bisogno di educarsi alla partecipazione. L'augurio e' che gia' da oggi si cominci a discutere sui diversi modi d'intendere le finalita', gli strumenti e le modalita' organizzative. Infine, la carta d'intenti sottoscritta dalla rete dei nuovi municipi, prevede il caso in cui gli amministratori che hanno aderito alla Carta siano inadempienti nel rispettarne le regole. In questo caso sara' la cosiddetta 'costituente partecipativa' (noi!) a tenere i rapporti con la rete, in qualita' di contro-municipio o municipio ribelle e, a quel punto sara' inevitabile il conflitto. Ma di questo potremo riparlare se ce ne sara' bisogno.


su la testa tatiana marilena

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