Egregio Direttore, ciò che mi ha più profondamente amareggiato della grottesca vicenda del Liburna, il traghetto che ha fatto dietro-front per accogliere un Senatore ritardatario (che probabilmente era il primo a non auspicare tale manovra), è stata la puerile giustificazione del Comandante stesso. Tale graduato ha affermato che la retromarcia non era stata effettuata per far salire il Senatore ma per un'ambulanza, di ritorno all'Elba, rimasta sul molo di Piombino. Ritengo tale affermazione grave, molto più della infelice manovra stessa, in quanto offende l'intelligenza degli elbani e presuppone una scarsa considerazione della capacità di intendere degli stessi. Ho già avuto modo di affermare come, non esistendo un ospedale ad Alta Specializzazione a Rio, era assolutamente logico che l'ambulanza rientrava nell'isola non certo in regime di urgenza. Ricordo ancora che un'ambulanza non in urgenza è da considerare a tutti gli effetti un autoveicolo normale. Per cui, se è poco giustificabile una retromarcia per un Senatore (che può anche avere un senso, ad esempio per motivi di sicurezza) diventa un vero e proprio abuso nel caso in cui il motivo sia quello di imbarcare un autoveicolo normale, come è un ambulanza rientrata da una missione ordinaria. Auspico che la Toremar, nel rispetto dei pendolari, già disagiati per essere tali, porga sincere scuse non tanto per la retromarcia della sua nave (simpatico episodio di "prossenetismo marittimo") quanto per le ridicole giustificazioni seguite all'episodio stesso. Dott. Gianluigi Palombi Mi sono permesso di cambiare un termine della Sua che era passibile di querela per me e per lei sostituendolo con uno più aulico. Ciò detto le do pienamente ragione unendomi a Lei nell'attesa delle dovute scuse Toremar. Sergio Rossi
Panasia Toremar Piombino