Non si placano anzi si rinfocolano le polemiche sull'episodio del traghetto fatto tornare indietro per prendere a bordo il Senatore Francesco Bosi. Non si stemperano, anche se il Comandante della Liburna ha dichiarato alla stampa locale di essere in realtà tornato a banchina per caricare un'autoambulanza, provocando pure qualche facezia del tipo che sono noti i trasferimenti urgenti di malati dal continente verso l'attrezzatissimo ospedale di Rio Marina. E la polemica sull'irrituale senatorile straccare e riattraccare per straccare di nuovo, finirà per attraccare in Parlamento. L'iniziativa l'ha assunta il deputato della Margherita Ermete Realacci che ha presentato un’interrogazione al Ministro della Difesa e al Ministro dei Trasporti chiede di fare chiarezza sull’episodio accaduto venerdi’ L'interrogazione di Realacci sul caso del traghetto richiamato “Chi ha dato l’ordine di far tornare indietro la nave? La Capitaneria di Porto o il capitano del traghetto?”, domanda l’esponente della Margherita che aggiunge: “Se e’ vero che esiste un regolamento che prevede speciali disposizioni nel caso di imbarco di alcuni personaggi, perche’ questo discrimina i cittadini rispetto a politici, anche nel caso in cui non esista nessuna urgenza dettata da un evento eccezionale?”. “Ancora una volta -sottolinea Realacci- la gente comune viene presa in giro per colpa di chi esercita, nella quotidianieta’, il suo peso politico incutendo timore e reverenzialita’ in chi dovrebbe offrire dei servizi alla gente comune che cosi’ subisce disservizi a causa dell’arroganza altrui”. Il deputato della Margherita chiede ai ministri competenti se non sia il caso che “i cittadini costretti a un ritardo per colpa del sottosegretario non debbano ricevere le scuse per il danno che e’ stato loro arrecato”. Ed anche alla mostra redazione sono arrivate sollecitazioni a ritornare sulla vicenda ed una lettera di un "addetto ai lavori", che ha trattato dal suo punto di vista l'episodio comunque imbarazzante accaduto sui moli piombinesi, raccontando poi dell'epilogo di un'analoga vicenda accaduta in Danimarca. Le considerazioni del Comandante Bancala sull'episodio del Liburna Non sono superstizioso, ho sempre creduto che la concomitanza di certi eventi, in certe date, e quando questi magari ci toccano personalmente, non fosse altro che una spiacevole combinazione. Come se in tutti gli altri giorni non succedesse mai niente...Magari! Ma quanto è accaduto l'altro ieri mattina mi ha fatto pensare che di venerdi 13 nella vita degli italiani se ne continuano a vedere un po' troppi. Non voglio lasciarmi andare ad infelici ed inopportuni commenti sul perché o il percome di una frettolosa manovra per il recupero di un passeggero "eccellente" che sicuramente avrà avuto motivi più che giustificabili per creare tanto scompiglio, una nave non è una Panda, ripeto, non conosco i motivi (sicuramente più che validi) che hanno indotto il Comandante ad ordinare una frettolosa manovra di rientro ma, tant'è, la tentazione di avere qualche sospetto sulla liceità dell'operazione mi viene spontanea e mi fa tornare in mente un fatto accaduto in Danimarca circa venticinque anni fa. Una signora, ministro mi pare del'Istruzione, che per tornare a casa da Copenaghen la sera avrebbe dovuto prendere un ferry pena il passare la notte in albergo, accortasi che non avrebbe fatto in tempo ordinò al Comandante di ritardare la partenza di trenta minuti. Arrivò in tempo, evidentemente, ma il Comandante le chiese quale fosse il grave motivo per il quale lo aveva fatto aspettare"era l'ultimo ferry!" Beh, la sera dopo la Signora (e qui lo scrivo con la S maiuscola) era davanti alle telecamere per scusarsi pubblicamente con i suoi concittadini per aver approfittato della propria carica per trarne un vantaggio personale. D'accordo, eravamo in Danimarca, il paese di Andersen, delle favole, degli automobilisti che si fermano senza fare casino per far attraversare una famigliola di anatroccoli. Qui da noi, popolo sempre impegnato in qualche cosa di molto, molto importante, certe cose non potrebbero mai accadere. E, infatti, non accadono mai. Comunque ogni medaglia ha il suo rovescio: ora vedrete che, tornando all'Elba con l'ultima corsa, se vi capitasse di arrivare alla Nuvolari sulla rampa d'imbarco a portellone del ferry chiuso sicuramente interromperanno la manovra di disormeggio per riaprire il garage e farvi salire a bordo. No? Ma allora siete proprio degli sfiduciati. Vorrei dire ancora una cosa al caro collega che si è prestato a questo giochino (sempre, torno a ripetere, che dietro non ci siano state cose tanto grosse a me sconosciute): avesse tirato dritto, venti persone sull'isola che gli avrebbero con piacere dato tutti i mesi 100 Euro (pure esentasse) le trovava di sicuro, dopo il probabile licenziamento. Com.te Giorgio Bancala Inquinamento e bracconaggio,i pirati del mare ancora all’opera Ancora petrolio in mare Nel pomeriggio del 15 febbraio le coste tra Sant’Andrea e Marciana Marina hanno rischiato grosso. Solo l’intervento dell’Acquarius, una delle imbarcazioni antinquinamento del Ministero dell’Ambiente che operano all’Elba, ha evitato che una grande macchia di idrocarburi, costituita da materiale spesso e pesante, si riversasse sulla notissima spiaggia di Sant’Andrea, nel Comune di Marciana, lo stesso equipaggio, operando con perizia a ridosso degli scogli, ha evitato anche che il materiale oleoso potesse riversarsi sulla vicina spiaggia del Cotoncello e sulle sue magnifiche scogliere. Ma l’inquinamento era diviso in più fronti che si estendevano fino all’Acqua della Madonna, nel Comune di Marciana Marina, e le operazioni sono state sospese al calare della notte quando, fortunatamente si è levato un vento da terra che pare aver spinto le sostanze inquinanti verso il largo. Ora è necessaria una puntuale ricognizione del tratto costiero per capire quanto è stato imbrattato dalle sostanze oleose che, a livello di materiale diluito ed iridescente, erano ancora più estese. E’ l’ennesimo episodio di sversamento a mare che avrebbe potuto provocare un disastro ambientale con l’aggravante che, senza l’intervento dell’imbarcazione del Ministero dell’Ambiente, ci saremmo trovati di fronte anche ad un pesantissimo colpo all’immagine ed all’economia di un tratto di costa che vive esclusivamente di turismo. Gabbiani finti Ma intanto il mare dell’Arcipelago continua ad essere interessato da episodi di pesca illegale, particolarmente preso di mira sembra essere ancora una volta il mare di Pianosa, incluso nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Negli anni passati i bracconieri calavano le reti dentro il mare protetto usando segnali “invisibili” come le bottiglie di plastica trasparente, il trucco è stato presto scoperto e le Forze dell’Ordine hanno fermato alcuni pescatori abusivi, alcuni dei quali recidivi. Ora il trucco usato sembra un altro: ci sono giunte alcune segnalazioni che nel mare di Pianosa si sono visti strani gabbiani che non si alzano in volo e che rimangono fissi per ore nello stesso punto. Negli ultimi tempi sembra che il fenomeno dei gabbiani paralitici riguardi il tratto di mare e la secca tra l’isolotto della Scola e la costa di Pianosa. E’ molto probabile che quelli non siano affatto gabbiani ma falsi uccelli marini di polistirolo o altro materiale galleggiante che nascondono i segnali di reti e tramagli che i bracconieri calano per poi risalpare rapidamente appena sono sicuri che gli scarsi controlli non sono attivi. Forse sarebbe meglio che il Parco Nazionale controllasse un po’ meglio i suoi gabbiani (e le barche ed i segnali di qualche pescatore-bracconiere ormai ben conosciuto) ed eliminasse quelli geneticamente modificati alla plastica. Umberto Mazzantini (Consigliere Nazionale di Legambiente) Elba basket 57 - Meloria basket 98 Sconfitta interna per la formazione cadetti regionali contro la formazione del Meloria Livorno attualmente al primo posto della classifica . Partenza fortissima da parte degli ospiti che infliggono subito un parziale di dieci a zero ai nostri ragazzi che, solo dopo tre minuti di blocco riescono a infilare i primi due punti. A parte la prima fase comunque, il primo quarto di gara si svolge in maniera equilibrata e il quintetto elbano, composto da CARMINELLI, SCARLATTI, NALLI, PACCHIARINI E ROMANO tiene testa con onore agli avversari. Da sottolineare l’assenza importante del play titolare Lorenzo LAZZARINI. Nella seconda frazione di gara, il potente centro elbano Lorenzo SCARLATTI, la fa da padrone sotto i tabelloni e consente alla propria squadra di ridurre il passivo ed andare al riposo con un divario accettabile 28 a 45. Al rientro in campo, due bombe da tre punti consecutive di un ritrovato Fabiano NALLI, fanno sperare in un recupero ma i ragazzi livornesi, dotati di una tecnica migliore impongono il loro ritmo e portano in fondo la partita tranquillamente. Nelle fila elbane da segnalare anche la buona prestazione di Federico PACCHIARINI e Simone CARMINELLI e l’ottimo rendimento di un nuovo arrivato, Salvatore SANNINO autore di 5 punti e un bella prestazione soprattutto in fase difensiva durante la quale è riuscito a strappare moltissimi rimbalsi agli avversari. Il tabellino: SCARLATTI 18 NALLI 15 PACCHIARINI 7 ROMANO 6 CARMINELLI 6 SANNINO 5 CORSETTI e DI CLEMENTE - . Anziani in gita per Viareggio non trovano i pullman a Piombino Erano partiti allegramente di buon mattino da Portoferraio in una sessantina, accompagnati dal Consigliere Comunale Bucci. Per gli anziani portoferraiesi che erano della partita si prospettava una domenica di festa con una delle gite organizzate dall'Amministrazione Comunale. La meta di Domenica 15 Febbraio era Viareggio carnevalizia, ma del carnevale i gitanti hanno assaggiato solo lo scherzo che li attendeva a Piombino. Una volta sbarcati nello scalo piombinese infatti consigliere ed anziani non hanno trovato i due pullman dell'ATM prenotati per il viaggio nella località versiliese. Non sappiamo ancora perchè ciò si sia determinato anche se circolava una voce di fatture non saldate, sta di fatto che una volta resisi conto della situazione i gitanti non hanno potuto far altro che invertire la marcia riprendere la via (del mare) di casa piuttosto arrabbiatelli. Risposta di Legambiente al Presidente del "Tesei" ancora sulle A.M.P. Caro Coletti, fai male, molto male, a prendertela con LEGAMBIENTE, anche perché le regole di un’AMP non le fissano gli ambientalisti, le fissa il Ministro dell’Ambiente, dopo una consultazione con i Sindaci e (se ne ha voglia) con gli altri enti territoriali e poi il Presidente della Repubblica fa il Decreto nel quale fissa confini e regole generali. Solo dopo il Parco o la Commissione di Riserva possono proporre ed adottare il regolamento e le eventuali deroghe, tra queste Legambiente pensa che all’Elba, e solo all’Elba in tutto l’Arcipelago, possano esservi deroghe in zona C che riguardano la pesca subacquea per i residenti. Questo perché noi riconosciamo ad un Circolo come il vostro ed alla grande tradizione sportiva rappresentata da gente come Mazzarri un valore da salvaguardare e da ricomprendere nell’AMP e nelle sue regole. Se questo non vi piace, non lo diremo più. Se il nostro appoggio non vi interessa ci ritiriamo in buon ordine. Per quanto riguarda le famose canoe tirate in ballo in una trasmissione televisiva, non riusciamo bene a capire di cosa stiate parlando. Quello che è stato detto da un Signore disinformato e che tu riprendi meriterebbe una querela ma, lo abbiamo già detto in altre analoghe occasioni, le querele si riservano alle cose serie, non alle stupidaggini. Se ci si riferisce al kayak a Pianosa Legambiente non c’entra nulla, sono attività imprenditoriali autorizzate dal Parco, attività che noi condividiamo e che speriamo vengano estese ad altre isole e tratti di mare protetto, ma a quelle attività LEGAMBIENTE non partecipa in alcuna maniera. Se invece ci si riferisce al periplo delle isole di Pianosa, Montecristo, Giglio e Giannutri compiuto da Francesco Cavaliere, si tratta di un giro costiero di trekking subacqueo che l’atleta e naturalista, che è appoggiato anche, ma non solo, da LEGAMBIENTE, e con il patrocinio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha compiuto sul finire di questa estate. E’ un’iniziativa che va avanti dal 1993 e che, in 10 anni, ha portato Cavaliere a nuotare intorno a tutte le isole minori italiane (mancano solo Capraia e Gorgona). Cavaliere non usa nessuna canoa (in alcuni tratti costieri ne è stata imposta una al seguito, con a bordo un “assistente”, per motivi di sicurezza, e sotto il controllo delle forze dell’ordine), ma nuotando si porta dietro uno zaino galleggiante dove tiene cibo, integratori e strumenti per la fotografia dei fondali e per le eventuali emergenze. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è stato l’ultimo ad autorizzare il periplo a nuoto delle sue isole meridionali, ma negli anni passati Cavaliere ha fatto trekking marino intorno e dentro a tutte le riserve marine ed aree marine protette italiane (in zona A, B e C) che si sono avvalse dell’imponente (e gratuita) quantità di informazioni raccolte da Francesco Cavaliere. Perché il Parco dell’Arcipelago avrebbe dovuto proibire quello che era già stato consentito da tutte le altre Aree Marine Protette italiane? Come si vede chi ha tirato fuori questa stupidaggine ha detto cose non vere, inesatte, disinformate e disinformanti, solo per infangare LEGAMBIENTE con il sospetto di privilegi che non esistono e che noi non chiediamo e non vogliamo. Consideriamo chi ha tirato fuori questa storia un fanfarone inattendibile che, da anni, sta facendo un’attività parassitaria di marcamento a LEGAMBIENTE che lo ha portato a numerose frustrazioni. Un tizio di cui solitamente non ci curiamo e che di noi può dire ciò che vuole perché ogni sua offesa e calunnia sono una medaglia al merito, e non vorremmo nemmeno che la finisse perché ogni volta che parla male di noi qualcuno chiede di diventare socio di LEGAMBIENTE. Ci dispiace che una persona seria come Coletti prenda sul serio queste calunnie, eppure l’attività di Francesco Cavaliere è stata abbondantemente ripresa dagli organi di informazione, anche nazionali, ma per non dire castronerie in diretta TV sarebbe bastato leggersi gli articoli di qualche giornale locale. Invece, siamo convinti che iniziative del genere, sportivo-ambientali, di livello nazionale ed internazionale, vadano appoggiate, ne siamo così convinti che lo scorso anno abbiamo dato una mano perché i corsi della Federazione Italiana di Pesca Sportiva, ai quali ha collaborato anche il Teseo Tesei, potessero concludersi con immersioni nel mare di Pianosa, o andavano proibite anche quelle perché erano un privilegio che veniva concesso per la prima volta dal Parco ai subacquei sportivi? Così come pensiamo che sia giunta l’ora di superare i litigi e le pastoie burocratico-amministrative e di aprire il mare di Pianosa alle immersioni organizzate dai Diving center. Per quanto riguarda il divieto di pesca subacquea (poi recepito costantemente nelle linee del Ministero dell’Ambiente che equiparano la pesca subacquea alle pesche distruttive) si fa riferimento al comma f dell’Articolo 27 della legge 979 del 18 gennaio 1982 e che vengono riprese espressamente dalla legge 394/91 (articolo 19, commi a (“Cattura (…)”),e d (“introduzione di armi (…)”) e dalle successive modifiche. Lo stesso articolo della 979 dice anche che possono essere consentite deroghe (“particolari autorizzazioni”), se così non fosse tutta la nostra discussione sarebbe inutile ed allora non dovreste arrabbiarvi così tanto. Per il resto crediamo proprio che Coletti abbia capito male e che si stia facendo trascinare in una polemica che non ci interessa e poco ci riguarda: non saremo noi a decidere come e cosa si farà nell’AMP, vogliamo però dire quel che pensiamo si dovrebbe fare, proprio come fa il Teseo Tesei. Una cosa è certa: la pesca subacquea nelle AMP è oggi vietata, anche in quelle di recente istituzione da parte del Ministro Matteoli (in alcune aree si sta pensando a regolamenti che prevedono deroghe molto mirate per i locali) e lo sarà anche all’Elba se si continuerà a fare una battaglia di retroguardia e ad insultare la gente o ad accusarla di essere privilegiati o di far tutto per denaro. I nostri conti correnti sono a disposizione di tutti, nessuno di noi è mai andato a fare una fotografia sott’acqua o un filmato a pagamento, nessuno del nostro Circolo ha mai preso una lira per le attività svolte a Pianosa. Siamo orgogliosamente poveri ed onesti e vorremmo almeno essere trattati da persone oneste. Altrimenti la discussione non può nemmeno iniziare. Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano
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