E' stato proprio un Venerdì 13, per il Liburna il traghetto della società Toremar che si è trovato per due volta protagonista in negativo delle nostre cronache: in mattinata per il decesso di un passeggero che trattiamo in un altro articolo del giornale, nel primo pomeriggio per una "strana" manovra che ha compiuto nel porto piombinese. Alle ore 14.15 come da orario il traghetto sulla linea da Piombino a Rio Marina mollava gli ormeggi e si allontava da banchina ma appena compiuti circa trecento metri mentre stava per virare in uscita dal porto piombinese rallentava e si fermava. Poi macchine indietro e lentamente il liburna riaccostava all'ormeggio da cui aveva salpato qualche minuto prima. Chi osservava la manovra da terra pensava ad una avaria o ad una emergenza medica verificatasi a bordo, come al mattino, e lo stesso pensavano i passeggeri del traghetto. Niente di tutto ciò, la nave era tornata a banchina, almeno stando a quanto abbiamo potuto sapere, solo per permettere ad un passeggero un po' speciale, il Senatore Francesco Bosi, di salire felicemente a bordo,e dopo l'attracco supplementare mollava di nuovo le cime con una quindicina di minuti di ritardo. Immaginiamo che motivi di sicurezza (forse la scoperda di un covo brigatista a Piombino?) o impegni di Governo e/o istituzionali del Senatore improrogabili di una sola mezzoretta (!) abbiano indotto chi di competenza ad ordinare il rientro di un traghetto che aveva già mollato, manovra che si autorizza in un porto (che non è esattamente un parcheggio per auto) solo per serie rgioni, consentendo al Sottosegretario di salire a bordo con ben venti minuti di anticipo sulla corsa successiva (14.50 Moby Lines). Se così non fosse, ci troveremmo almeno di fronte ad un episodio di ostentazione del potere di gusto infimo. Una di quelle carenze di stile che allontanano la gente dalle istituzioni.
Liburna Toremar