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Marotti: Lettera aperta ai promotori e partecipanti all’Assemblea del 14 febbraio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 13 febbraio 2004

Come preannunciato, non parteciperò all’assemblea del centrosinistra di sabato 14 febbraio, per impegni inderogabili fuori Elba. Desidero però esprimere il mio pieno sostegno all’iniziativa che considero un’ulteriore tappa nel percorso di avvicinamento al governo della città di Portoferraio. Ulivo (Ds, Margherita, Sdi, Verdi, Comunisti italiani), Rifondazione Comunista, Italia dei Valori e “L’Isola e la Città” presenteranno le linee programmatiche, frutto di un’impegnativa elaborazione, con l’intento di aprire una fase di confronto sui principali temi. Parallelamente si dovrà lavorare per la scelta dei candidati alla carica di sindaco, assessore e consigliere. Non entro nel merito delle linee programmatiche, che condivido: avremo modo di parlarne in successive occasioni e, intanto, rinvio ad un mio intervento apparso sulla stampa nella primavera scorsa con cui indicavo alcune priorità di un progetto (protezione-qualità sociale, sviluppo economico e qualità dell’ambiente) per “la Portoferraio che vogliamo”. Rischiando l’accusa di ingenuità (o di retorica), intendo riprendere il riferimento alla passione. “La Portoferraio che vogliamo – scrivevo - dovrebbe essere resa viva dalla passione. Una parola che evoca innamoramento e pazienza: un forte legame (l’innamoramento) con la propria città e l’isola per sentire, vivere e gustarne l’appartenenza; e insieme la disponibilità a vivere la pazienza dell’impegno per la tutela e lo sviluppo del bene comune”. E aggiungevo la convinzione che “su tali temi a Portoferraio sia possibile aggregare persone, energie già da tempo impegnate su questa strada. Collegarsi e coordinarsi per affrontare la sfida del futuro di una città sempre più aperta (europea, turistica, multiculturale) e sempre più solida nel legame sociale fra i suoi abitanti”. L’assemblea di sabato potrebbe-dovrebbe esprimere tale passione comune, accompagnata dalla certezza che si possono invertire tendenze negative nell’amministrazione pubblica. In modo da contribuire a dare slancio ed entusiasmo, arricchendo la proposta e incoraggiando l’impresa. Con due attenzioni: da una parte, al valore della gradualità (che, lungi dal rinnegare i principi, contribuisce a realizzarli, a farli reali) e, dall’altra, alla trappola dell’ottimo che spesso è nemico del bene. E può aiutare – per lavorare insieme, per coniugare diversità ed unità - vedere la politica come processo, inquadrando ogni passo nel suo contesto, sempre con l’occhio fisso alla meta (la Portoferraio che vogliamo) per correzioni di rotta. Buon lavoro e auguri.


rete scuola marotti

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