C’è una storiella (antica ma carina) che vi vogliamo raccontare. Un tizio si presenta in frontiera alla guida di un camion, i doganieri chiedono cosa trasporta e se ha qualcosa da dichiarare, e quello risponde: “Nulla ho solo un panino” Ma quando i doganieri aprono le porte del contenitore, vedono che dentro c’è un elefante che ha appiccicate mezza pagnotta sulla testa e mezza ad una chiappa, e contestano: “Ma come niente? Qui c’è un elefante!” “Ah – risponde il tizio – io nel mi’ panino ci metto quello che cazzo mi pare!” Il ragionamento del contrabbandiere di elefanti non è molto dissimile, a pensarci, dal ragionamento del tecnico comunale che ci ha raccontato che quei piloni di oltre 30 cm di diametro qualcuno alto più di 10 metri posti al Puntale, potevano essere mascherati da aste per bandiere. Infatti tutti noi quando abbiamo bisogno di issare una bandiera per prima cosa ordiniamo alla Sales un par di betoniere di calcestruzzo per una bella gettata che regga convenientemente la modesta asticciuola, approfittando poi per guarnire la vetta della stessa di un capanno per la caccia ai colombi dotato di angolo cottura e servizi igienici, col permesso della Provincia, ovviamente, e la benedizione della Venerabile Soprintendenza del Grolit (sbraciolabimbi). Eh sì, su questa storia delle antenne si registrano oltre che il lato odioso e i lati oscuri anche i lati esilaranti. Ad esempio i dettami degli organi di controllo che hanno consentito la giustapposizione di quei pipi ritti sul Falcone, ma non di guarnirli di bandiere, poiché bandiere sulle fortezze non ci sono mai state…. Verissimo .. le antenne telefoniche invece evidentemente sì, gli studiosi devono aver trovato traccia di comunicazioni intercorse tra Cosimo e i suoi architetti via cellulare: “Indove vussete arrivati? La mi dica Camerini…” “Siamo a guarnir il Cammin di Ronda o Duha! Vole che gli spieghi …?” “Lasci perdere architetto, a'particolari un s’attacchi, imperocchè convien che stacchi che c’ho una tacca sola di batteria …” Ultimo episodio di questa storia di tacche e mezze tacche è la notizia (da verificare) del fatto che, a proposito di monetizzazione, lorsignori della telefonia non sarebbero stati così munifici coi portoferraiesi, avendo pagato a Marciana una cifra praticamente doppia pro-antenna di quella versata al comune capoluogo. Ma in fondo il dispiacere che gli amministratori di Portoferraio si siano rivelati nell’occasione due tacche sotto i capoliveresi (che hanno detto all’antennisti: “Codesti cosi ve li piantate …. a casa vostra!”) sarebbe un poco mitigato dal mezzo sangue marcianese che ci scorre nelle vene; spappolatori di panorami ugualmente, ma almeno meno (nel migliore dei casi) tacchini.