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Pino Lucchesi: L'Elba venduta come un panfortino

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 12 febbraio 2004

Caro Sergio della serie “se ci sei batti un colpo” sono stato per qualche tempo a guardare se per caso si fosse raggiunto il fondo del barile e se si potesse ri-cominciare a ragionare serenamente su problemi che alla fine sono di tutti, agli inizi di una stagione elettorale che si presenta in forme assai complesse e, sopratutto, agli inizi di una stagione turistica che potrebbe rappresentare un vero e proprio spartiacque tra le possibilità di rilancio della nostra economia e l’ipotesi di una recessione profonda. Sono stato in attesa – lo confesso - di qualcuno che assumesse una iniziativa seria per smorzare i toni di polemiche incattivite ed inconcludenti che alla fine producono il solo risultato di inverare un clima di sfiducia generalizzato verso tutto e tutti, uomini, Istituzioni, Società civile. E siccome mi rifiuto di credere che l’humus da me conosciuto si fosse così corrotto, questa mia aspettativa ha assunto cadenze sempre più preoccupate. Che fine ha mai fatto quella speciale caratteristica di convivenza civile che faceva di noi elbani un esempio da seguire, che fine ha mai fatto la libera determinazione di convergere quando vi fossero da affrontare situazione di reale emergenza e difficoltà? Tutto sepolto sotto le macerie derivate dall’arrivismo di pochi e dalla scarsa qualità della Dirigenza in circolazione? Appartengo alla categoria – come direbbe Landi o forse meglio Cossiga - del passato e forse sono anche un pò rincoglionito ma non fino al punto di mettermi l’anello al naso e forse l’età mi consente qualche libertà di giudizio in più. Che succede? Una parte dell’Elba viene messa in vendita come se si trattasse di un panfortino e ci si limita alle dichiarazioni di rito tanto per spandere un pò di cloroformio? Una volta si sarebbero subito messe insieme le forze per una azione energica su Roma (e Firenze). E la Regione, così sensibile ai gabbiani di Pianosa che fa? Si limita ad adottare un ordine del giorno? Ed i Ministri della Maggioranza devono proprio stare a guardare quello che combina Tremonti? Ecco io credo che siamo proprio in una situazione di reale emergenza ed in situazioni di emergenza si devono mettere assieme le forze per uscirne, non dividere e suddividere, frazionare e contrapporre. Da questo punto di vista è chiaro che c’è del buono e del cattivo in ogni dove, incluse le forze politiche. Non va bene, perciò, una critica generalizzata che sento rimbalzare da una parte all’altra e sarebbe intanto gran cosa smorzare i toni (anche quelli preelettorali) e vedere assieme cosa c’è da fare per uscire dal tunnel. Purtroppo c’è un impoverimento reale della politica favorito da regole (che per fortuna non ho mai votato) che apparentemente semplificano ma in sostanza riducono il dibattito ed il confronto demandando le decisioni a pochi addetti ai lavori ed emarginando importanti potenzialità. Questo rende tutto più difficile ma non dobbiamo disperare. Già che ci sono lasciami dire una parola sul tormentone pre-elezioni di Portoferraio. Come sai, pur senza incorrere in vicende come quelle che ti hanno interessato di persona, ho avuto qualche dissidio con il Sindaco Ageno. Lasciami dire, ora, con franchezza, che non condivido questa logica da spremiagrumi che sembra caratterizzare l’attuale fase, e specialmente i giudizi sommari che provengono dalla parte politica nella quale (con grande difficoltà!) mi riconosco. Si tratta di giudizi ingenerosi espressi in maniera sommaria che non portano da nessuna parte, meno che meno verso quella ricomposizione che a parole tutti giudicano necessaria. Infine voglio dirti che condivido gran parte della analisi di Elba 2000 che ci riporta pari pari alle considerazioni di cui sopra. Sui ripetuti tentativi di colonizzazione dell’Elba so che la mia analisi non coincide con la tua (se vuoi su questo potremo continuare il confronto) perchè io ritengo che ci sia un disegno ricorrente che trova il fulcro sempre nella stessa matrice politica (i comunisti direbbe Berlusconi con le sue eccessive semplificazioni) e nella sua pervicace volontà di cancellare lo “specifico” dell’Elba che è fatto di moderazione e si richiama più di altre zone ai valori dei cattolici; e tu –ovviamente- pensi il contrario. Tuttavia quanto Elba 2000 rappresenta è la pura e semplice verità, solo che i veri centro decisionali di questa partita sono a Livorno e Firenze (ed un pò anche, a quanto sembra, a Piombino). Quindi i pericoli reali provengono dalla stessa direzione di quaranta, venti, dieci anni fa. Cari saluti Pino Lucchesi Caro Pino, all'impronta devo dire che concordo con molte delle cose che hai affermato ma ovviamente non con tutte. Non ti rispondo però in maniera organica, salto quindi a pie' pari la vicenda delle miniere, su cui ho già espresso il mio punto di vista, e mi limito ad ragionare rispetto ad una necessità, che mi pare sia sottesa a tutto il tuo intervento, e sulla quale concordo: la necessità che in questo paese i diversi schieramenti politici inizino a comunicare tra di loro. Vorrei sgombrare il campo da equivoci: io non mi considero né di centro, né di centrosinistra, mi considero di sinistra tout-court e giudico pure strategicamente sbagliata la "corsa al centro" a cui partecipa sgomitando anche il mio partito. Per placare la sete di consenso centrista dei numerosi concorrenti questo ipotetico "Centro" dovrebbe essere uno sterminato lago. Io credo invece che oggi si debba andare in direzione esattamente opposta, anche perchè, usando una delle vecchie "categorie", non esiste, come in altri periodi in Italia, una espansione del ceto medio, quanto piuttosto una "proletarizzazione" in atto del ceto medio, e con essa la necessità di forti azioni di sostegno sociale, di correzione (sarò in ciò in sintonia con Woytila e in conflitto con te e con D'Alema) della deriva iperliberista del mercato, in sintesi a mio modo di vedere c'è necessità di più sinistra nella politica. E c'è bisogno di comunicazione tra una destra ed una sinistra alternative, c'è bisogno di rispetto, di considerazione dell'esistenza delle idee che si avversano. Vedi Pino tu che sei un politico "fine" stai offrendo una via di uscita onorevole ad Ageno dal vicolo cieco in cui lo ha cacciato prima di ogni altra cosa l'incapacità di comunicare con la sua opposizione. Non credo che la percorrerà quella strada, perchè Ageno di politica non sa niente, è un tragicomico dilettante allo sbaraglio che presume troppo di sé al punto di essere incapace di far tesoro dei propri conclamatissimi errori, menandosene anzi vanteria. Ma tu hai capito perfettamente che chi ha distrutto politicamente Ageno ed il centrodestra portoferraiese, è stata la sua autoreferenzialità assoluta, l'uso della maggioranza come se fosse una clava, il comandare in luogo di governare. Ma chi va avanti a colpi di maggioranza, senza considerare le ragioni degli altri (che non significa per niente rinunciare alle proprie) è quasi una legge della politica, si chiami Berlusconi o Ageno finisce male o fuori del contesto politico-democratico. C'è bisogno di politica seria e vera, Pino, in questo paese, una politica fatta da soggetti "normali" alla articolazione della nostra società, al ventaglio di culture ed intendimenti, non servono a niente le insipide marmellate (o minestroni) centristi, occorre sapersi dividere democraticamente, rispettosamente, senza sopraffarsi in maniera "ageniale, senza annullarsi in un abbraccio forzoso, che appiattendo le originalità del pensiero fa cessare gli stimoli ad "inventare" la politica. Grazie per il tuo intervento.


Lucchesi Pino 2

Lucchesi Pino 2

copertina 0808

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