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Altro round su Aree Marine protette: Legambiente risponde a Davoli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 12 febbraio 2004

Ci pare che sulle aree marine protette qualcuno stia davvero perdendo la testa, non ci curiamo dei casi psichiatrici di cui sembra efficacemente occuparsi una televisione locale e, speriamo, i servizi sanitarti, è invece preoccupante che persone serie prendano spunto da una virgola per cercare di dire che chi non la pensa come lui (?) non capisce un tubo. Le Associazioni Ambientaliste Nazionali hanno scritto: "7. Divieto all’utilizzo delle reti derivanti, tipo cianciolo, nelle zone A, B e C ad esclusione della pesca allo zerro (pesca tradizionale) praticata con la tecnica dello sciabichello o sciapichello. 8. Salvaguardia di alcuni tipi pesca tradizionale effettuata con attrezzi selettivi a basso impatto (zerro, ecc.), comunque assimilabili alla piccola pesca artigianale, appositamente disciplinata con opportune e mirate deroghe". Ora non possiamo mettere la mano sul fuoco per le altre Associazioni, ma LEGAMBIENTE annovera tra i propri soci esperti subacquei, pescatori, figli di pescatori e qualche biologo marino, ed il signor Davoli può stare tranquillo: sappiamo distinguere almeno quanto Lui, chiediamo scusa se, tra le varie reti, è solo scappata una virgola al posto di una e (la versione corretta sarebbe: "Divieto all’utilizzo delle reti derivanti e tipo cianciolo"). Il resto dell'intervento del Signor Davoli, al di là dei toni un po' sopra le righe, è in gran parte condivisibile, tanto condivisibile che alcuni stralci potrebbero essere usati come manifesto per capire le ragioni per cui è necessaria un'A.M.P. e se il Signor Davoli avesse la grazia di andarsi a leggere una ventina di anni di rassegna stampa troverebbe su quei temi quasi solo interventi e denunce di LEGAMBIENTE e degli altri ambientalisti. Ma il Signor Davoli scrive anche: "Se poi parliamo di sciabiche e sciabichelli, reti a strascico a tutti gli effetti, penso che da trent'anni almeno non si calino più e siano tutte marcite nei magazzini dei vecchi pescatori". Noi conosciamo personalmente diversi (anche se ormai pochi) pescatori che praticano ancora lo Sciabichello, tanto che, pochi anni fa, Ministero delle politiche Agricole, Parco Nazionale, Capitaneria di Porto intervennero (su sollecitazione dei pescatori appoggiati anche da LEGAMBIENTE) per non equiparare la pesca allo Zerro a quella al rossetto e bianchetto e per continuare a permetterla all'Elba in quanto considerata "pesca tradizionale". Su questa questione si spese in particolar modo un noto biologo ed ambientalista come Alessandro Giannì che allora era responsabile pesca per il Mediterraneo di Greenpeace e che oggi lavora al Ministero dell'Ambiente con importanti incarichi a livello internazionale. Anche Giannì non capisce nulla di mare? Inoltre se nessuno, come asserrisce Davoli, va più a Zerri, il problema non si pone e tutto il suo bagaglio polemico è semplicemente una valigia vuota. Noi crediamo che questo sia ancora valido (per la sola zona C), se qualcuno vuole proibire nell'A.M.P. la pesca agli Zerri lo dica, ogni idea ha diritto di cittadinanza sia quelle di chi va sott'acqua che quelle di chi cala le reti o di chi ha un interesse di pura salvaguardia e valorizzazione, le uniche idee che bisogna tener fuori da un dibattito serio sul mare sono quelle dei pescatori di frodo, con e senza bombole, degli ex-bombaroli convertiti e comizianti e dei politici furbastri che vogliono usare i pescatori subacquei per cercare di avere più potere contrattuale con il Governo. Lo ripetiamo per l'ennesima ed ultima volta: noi crediamo che all'Elba possano essere studiate, alkl'interno del Regolamento dell'AMP, ben precise deroghe per la pesca subacquea (dopo aver definito l'estensione e la perimetrazione dell'AMP), non crediamo che il Presidente della Repubblica possa firmare un DPR che dice fin dall'inizio che ciò che è vietato dalla legge è consentito da lui, qualsiasi cittadino potrebbe impugnare quel Decreto e farlo bocciare. Detto questo consideriamo chiusa una polemica e inutile ed inutilmente provocatoria, che può solo ritorcersi su chi l'ha artificiosamente imbastita: prendiamo atto che, a livello politico ed Amministrativo c'è un'attenzione ed un diffuso consenso sull'istituzione dell'AMP dell'Arcipelago Toscano che è molto diversa e più positiva oggi, con un governo di centro-destra, rispetto al netto rifiuto che i Comuni avevano al tempo del Governo dell'Ulivo; in una situazione come questa, chi va per mare e chi va sott'acqua, per lavoro o diletto, deve crearsi alleanze se vuol contare nella gestione dell'AMP e nel confronto con il Governo che istituirà l'AMP dell'Arcipelago, invece, ci pare che qualcuno si stia facendo trascinare da personaggi poco avveduti lungo la scivolosa china di una polemica sterile e senza sbocchi, ma così non si ottiene niente, insultando ed irridendo a vuoto, tentando di mettere contro, con argomentazioni arruffate, pescatori, ambientalisti e subacquei ci si fanno solo dei nemici e ci si isola.


elba veduta della costa

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