Caro Daniele e caro (‘vecchio’ amico) Sergio, ho letto con piacere l’articolo sul Bar Royal e soprattutto su Elvio e Antonella che dopo 23 anni hanno preferito lasciare il Bar Royal. Devo dire, soprattutto a Sergio, visto che Daniele è un po’ più giovane di noialtri, che il Bar Royal era bello, spontaneo e giovanile anche al tempo di Cevasco e Eglandina. Giovanile perché un pochino c’ero anch’io ed anche Lamberto. No il Lungonelli, parlo di mio fratello. Non era male neppure quando si faceva le tre o le quattro a chiacchiera di politica, di donne, di racconti e te eri il più…’ritardatario’, Sergio. Bei tempi anche quelli. Poi c’erano i primi flipper e soprattutto un juke-box con la migliore musica degli anni ’60 e ’70. Il Bar Royal certo non è di proprietà di Elvio e Antonella e per fare un po’ di cronologia posso dirti che l’ha aperto mio nonno Adelmo Canestrelli intorno al 1911, credo l’anno stesso in cui sposò Ausilia Pellegrini la nonna, che non ho conosciuto perché morì giovane nel freddissimo e nevoso inverno del 1932, lasciando tre figli da accudire: Cevasco, Palmira e Metello. Se non ricordo male, perché nonno morì nel ’56 ed avevo si e no 6 o 7 anni, Adelmo Canestrelli, assieme al suo amico ciabattino Valeriano, portava il fiocco alla Gori, professando una mezza idea anarchica e socialista. Poi mi raccontava Cevasco che quando venne all’Elba Palmiro Togliatti gli volle stringere la mano…vecchie storie. Gli anziani del Ponticello mi raccontavano che il futuro Bar Royal il cui vero nome era ‘Dalla Zia’ in realtà fino alla morte della nonna Ausilia era un ‘bettola’ dove pare si mangiasse benissimo e molto frequentato dal…proletariato portoferraiese e oltre. Poi c’era anche il vino buono perché nonno era originario di Montepulciano e commerciava in vino con Cevasco, la più vecchia patente di Portoferraio, che guidando i primi camion con motore a carbonella…commerciava in vino e altri generi. Da Dalla Zia la ‘bettola’ – oggi dispregiativo – diventò ‘La piccola Russia’ perché frequentata nel ventennio un po’ da tutti tranne che dai camerati, che se per caso ci entravano era per fare un po’ i gradassi, tanto dentro c’erano un po’ di vecchietti che giocavano a carte e bevevano unpo’ di vino. Cevasco mi raccontava che era lui a firmare il ‘foglio-permesso’, oggi si direbbe licenza, durante quegli anni perché il suo babbo pare non fosse troppo ben visto dal regime. Anzi quando passava il treno col re o col duce da Campiglia un bel gruppetto di vecchi si ritrovava in questura a farsi una partitina a carte, non che fossero pericolosi ma l’ordine era l’ordine... Credo che al Ponticello di gente così ce n’era parecchia. Poi venne davvero il Bar Royal con le sale da biliardo, il gioco delle carte, i tavolini fuori. Si sa andò sfortunatamente e mio padre lo riaprì nel ’63, penando non poco perché di lui, che aveva aiutato parecchia gente, non si ricordava più nessuno e furono anni durissimi. Senza vergognarsi un bravo cameriere che lavorava per noi consigliò miopadre di licenziarlo perché altrimenti pagandogli lo stipendio rimaneva ben poco. Tempi andati. Piano piano il Bar Royal riprese a lavorare, arrivò il turismo e poi il turismo di massa e i miei, lavorando duramente e avendo raggiunto ben più dell’età da pensione,considerando anche le ultime novitàin materia, decisero alla fine degli anni ’70 di lasciare il Bar al loro ‘vecchio’ cameriere, divenuto nel frattempo quasi uno di famiglia, uno cui lasciare, assieme alla moglie Antonella, appunto per 23 anni il Bar Royal. Ho fatto un po’ di storia, così per soddisfazione personale. Credo che il Bar Royal troverà ancora la possibilità di essere il ‘cardine’ del Ponticello, un luogo d’incontro di amici, di passanti e di turisti ‘forestieri’ come lo è stato in quasi 50 anni di vita. Per quanto mi riguarda certamente, avendo parola in merito, cercherò assieme a Cevasco di trovare la migliore soluzione perché continui ad assere un bar accogliente, nuovo, magari bello e con gente che sa non solo lavoare ma stare, come si dice, al pubblico: insomma il Bar Royal continuerà !!
Osteria foto epoca bn