Domenica di carnevale, l’8 febbraio, e primo appuntamento con la tradizionale sfilata e competizione fra i gruppi elbani sulla splendida piazza di Porto Azzurro. Carri e formazioni si sono festosamente mostrati nella luminosa giornata di sole fra musiche e coriandoli. Rio Nell’Elba, plurivincitore negli anni passati con il Circolo Culturale Ilario Zambelli, ha puntato tutto, come anche Capoliveri e Cavo, sulla partecipazione numerosa più che sulla mole di un carro. Come dire che è meglio esserci che apparire. Il soggetto scelto è ispirato alla canzone decana di Sanremo Papaveri e Papere, spogliata, ci tengono a presentarsi i responsabili dell’iniziativa, dell’originale allusione politica denunciata a suo tempo dal suo stesso autore, per assumere una squisita volontà di armonia con i colori e la felice natura della nostra Isola. Per settimane le donne di Rio – nonne, mamme e ragazze- hanno dedicato il loro tempo libero e anche le serate a progettare e realizzare gli originali costumi e gli eleganti e giganteschi fiori di papavero, assicurati con una speciale architettura alle spalle di ragazze vestite da vivaci contadinelle. Il risultato è stato un tripudio di colori e una splendida evocazione della forza della natura. Circa sessanta figuranti, spaventapasseri, con abiti di iuta e cappelli di paglia ornati di enormi fiori, prati con abiti di panno verde anch’essi fioriti, e ai piedi un pullulare di paperini colorati, tutti i piccoli riesi, dai due ai cinque anni, che un po’ storditi danzavano per mano alle donne mascherate. In testa la creatrice, coreografa e costumista Franca Basili, vera anima della manifestazione, che con una figlia e la nipote ha sfilato allegramente. Il progetto, come tutti quelli che appassionano il paese, ha riscontrato la totale disponibilità. E’ nello spirito di questa gente lavorare insieme per creare, specie nei momenti di minore affollamento turistico, qualcosa che appartenga tutto a loro e sia diretto a stare bene. Un modo volto a potenziare la propria identità e a valorizzare le risorse umane per vivere meglio e far divertire in modo sano i propri figli. Una coesione sorprendente che le donne riesi mostrano sempre quando sia data loro l’opportunità di dimostrare la fantasia e l’estro che le distingue. Tutte insieme partecipano il lunedì di Pasqua alla preparazione della festa all’eremo di Santa Caterina preparando squisiti dolci e merende da consumare insieme sul prato prima della messa, o numerose attivano iniziative di solidarietà, come la realizzazione recente di un centro Caritas presso la parrocchia che si affianca al centro della Croce Rossa presente in paese. Il volontariato è nello spirito di questa popolazione e di sicuro affonda le sue radici nella storia dell’antica Comunità che curava la sopravvivenza con la coesione e il comune sentire. In questi giorni vedere le riesi presenti nella sede Caritas diocesana a prestare il loro servizio e poi correre alla sede DS a cucire e provare i costumi del carnevale sotto la fotografia di Enrico Berlinguer dava la misura della loro larghezza di vedute e del superamento di eventuali riserve dettate dall’appartenenza politica. Le donne riesi hanno delle idee e opinioni politiche ben precise e individuali e ragionano con la propria testa. Ma sanno quando è il momento di avere il buonsenso di fare scelte utili per mantenere la propria cultura. E’ cultura questo loro patrimonio di esperienza, è cultura rispondere agli inviti a partecipare alle iniziative che sono più volte partite dall’amministrazione comunale, e dare la propria originale interpretazione. Come le iniziative di mostre fotografiche e di recupero dell’artigianato tradizionale degli antichi pizzi e merletti, o la rispondesta a qualsiasi opportunità di stare insieme . Questa è la dimostrazione di una cultura di pace, che si esprime nella capacità di collaborare, a dispetto di tutto, quando si tratta di educare, gioire e anche soffrire insieme. Senza nulla togliere agli uomini di Rio che hanno il pregio di assecondare e condividere le attività delle donne, viene fatto di pensare a quanto esse facciano e potrebbero fare per sé e per gli altri anche al di là del proprio orizzonte locale. Vedere il loro sindaco Catalina Schezzini, unico sindaco donna nell’Elba, accompagnare con gioia la formazione del carnevale riese non può non ispirare un sentimento di speranza e di augurio per questo paese che sa trovare il modo di produrre il meglio attraverso le proprie donne.
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