Potrebbero davvero essere cedute alla Coni servizi spa, società incaricata di alienare i beni e gli immobili del comitato olimpico per ripianare i circa 380 milioni di euro di debiti, le aree delle ex miniere dell' Isola d'Elba che si estendono su 1948 ettari fra i comuni di Capoliveri, Porto Azzurro e Rio Marina. Questa la volontà del ministro dell' Economia Giulio Tremonti che cederebbe le aree di proprietà del Demanio al Coni perché il Comitato Olimpico provveda successivamente a “cartolarizzare” cioè a vendere al dettaglio. La notizia trapelata ieri ha oggi trovato conferma ed ha suscitato dopo quella dei DS elbani e di Legambiente un’altra serie di reazioni dal tono quasi sempre preoccupato ed indignato per l’ennesima svendita del patrimonio pubblico che si sta profilando. L’atto in sé non pare accettato dalla comunità elbana che rifiuta l’idea di monetizzare un patrimonio che è anche di storia cultura e tradizioni, ed ancor meno accetta l’idea che le miniere dell’Isola servano a ripianare i guasti economici di un “pessimo soggetto” istituzionale come i Coni, che non ha saputo difendere gli interessi degli sport minori e che paga ( anzi nel caso pagherebbe con le miniere elbane) le gesta, si fa per dire, sportive di pseudodilettanti di maggiore o minor fortuna. Compito di ogni elbano ed ogni vero amico dell'Elba è opporsi con ogni strumento democratico e pacifico a questa odiosa vessazione, come testimoniano: ON. FABIO MUSSI - Deputato dell’Ulivo dell’Isola d’Elba e Val di Cornia Ed ecco le ex miniere dell’Isola d’Elba destinate a ripianare i debiti del Coni. Non sono sorpreso. Di scorribanda in scorribanda il governo di centrodestra usa sempre più l’Elba come una colonia da spremere. E’ l’ora che i berlusconiani la piantino. Se non lo capiscono, bisogna farglielo capire con una reazione adeguata. Per intanto chiamerò il ministro competente a renderne conto in Parlamento. Tommaso Franci: Assessore all'Ambiente Regione Toscana “Siamo molto preoccupati per il trasferimento alla Coni Servizi spa del distretto ex-minerario dell’Isola d’Elba, di cui fanno parte aree di grande prestigio paesaggistico, ma anche contrassegnate da notevoli problemi territoriali e ambientali. Se sarà la Coni Servizi spa, e non più il Demanio, a dover rispondere degli oneri relativi al recupero ambientale, non riteniamo che ad oggi ci siano sufficienti garanzie”. “Sull’area – ha proseguito l’assessore – l’Arpat sta concludendo uno studio commissionato dal Dipartimento politiche territoriali e ambientali della Regione per approfondire gli aspetti relativi all’eventuale contaminazione dei luoghi e indirizzare al meglio gli interventi di messa in sicurezza e di risanamento ambientale. Tali interventi dovranno partire, nell’ambito di un progetto complessivo di risanamento idrogeologico e di bonifica ambientale, dalle zone che hanno fatto registrare i maggiori elementi di criticità, quali le ex-miniere di Rio Albano e di Rio Marina, caratterizzate entrambe, anche se con gradi diversi di intensità, da ristagni d’acqua con presenza di metalli nel suolo e nelle acque”. Le preoccupazioni della Giunta Regionale riguardano anche le modalità con cui è avvenuto il trasferimento: “In tale operazione è mancato - denuncia Franci – qualsiasi raccordo con gli enti locali. Questa non ci appare una giusta premessa per procedere alla bonifica e al risanamento di questo territorio in modo rispettoso delle esigenze di recupero e di valorizzazione delle aree, espresse dalle comunità locali”. Erasmo D'Angelis Portavoce Toscano della Margherita e consigliere regionale «Qualcuno fermi Tremonti , faccio appello a chiunque sia in grado di stoppare la disastrosa gestione della politica economica di questo paese perpetrata ai danni degli italiani di oggi e di domani dal ministro Tremonti, protagonista di una nuova sconcertante e pericolosa decisione di assegnare al Coni terreni ed ex miniere dell'isola d'Elba inserite nell'ambito del Parco dell'Arcipelago, e quindi parte integrante di un habitat da preservare e tutelare secondo un indirizzo unico, è un fatto gravissimo in quanto configura un vero e proprio vulnus ai principi guida della gestione delle aree protette». L'atto di Tremonti è foriero di controversie e dispute che sicuramente penalizzeranno ulteriormente l'attività dell'ente gestore del parco, attività già compromessa dal braccio di ferro in corso da mesi sulla presidenza, colpevolmente imposto a dispetto delle leggi dal Governo Berlusconi. È evidente che questo Governo, pur di fare cassa, è disposto a tutto, a vendere il patrimonio immobiliare, a alienare le isole come Pianosa, a pagare con le miniere elbane il Coni, in totale dispregio delle prerogative degli enti locali e, soprattutto, del diritto dei cittadini a poter beneficiare nel tempo di beni artistici, architettonici, ambientali e paesaggistici di patrimonio collettivo». Lorenzo Marchetti Presidente della Società del Parco Minerario «Avevamo più volte suggerito al Demanio di vendere direttamente gli immobili presenti nell' area utilizzando poi il ricavato della cessione per le attività scientifiche e culturali del parco. Ora rischiamo invece di trovarci costretti a trattare con soggetti diversi: da una parte il Demanio per le aree di Valle Giove, Bacino e Ginevro (70 ettari in tutto che resteranno di proprietà pubblica) e dall' altra la Coni servizi o altri privati, successivi acquirenti di immobili e terreni. Insomma rischiamo la paralisi senza vedere un centesimo». I Consiglieri della Provincia di Livorno Marotti,Canovaro,Graziani,Lupi,Cioni,Giannoni Esiste la concreta possibilità che in base alla L. 178/02 (Legge Omnibus) art. 18 sia posta sul mercato, per la vendita, una gran parte del patrimonio di aree e immobili minerari Elbani; Considerato il costante impegno della Provincia e del Consiglio nel garantire un ruolo significativo di tale patrimonio per lo sviluppo dell’isola, escludendo soluzioni meramente privatistiche o dal significato speculativo, prevenendone la parcellizzazione;. Chiediamo Presidente della Provincia Claudio Frontera di illustrare quali siano le prospettive patrimoniali del compendio minerario Elbano e quali iniziative la Provincia intenda promuovere per garantire un ruolo nello sviluppo dell’isola. I Democratici di Sinistra di Rio Marina I Ds di Rio Marina esprimono forte preoccupazione per le notizie apparse sulla stampa che c’informano della prossima svendita da parte del Governo Berlusconi, di gran parte delle aree minerarie. Pur di fare “cassa”, il Governo vuol cedere al CONI le “nostre” miniere il quale le svenderà ai privati per risanare il proprio bilancio. Se ciò corrisponde al vero, ciò rappresenta un’offesa per tutta la gente del Versante Minerario. Verrebbero così vanificati anni di sacrifici e di speranze che tanti di noi hanno riposto in questo territorio per dare soprattutto un futuro ai nostri giovani. Le aree minerarie rappresentano uno dei punti nodali, insieme al porto per un nuovo e migliore sviluppo socio-economico. Venderle ai privati significherebbe la vanificazione ed un notevole ridimensionamento della struttura del Parco Minerario. Questo non lo possiamo accettare, non lo possono accettare gli abitanti dei Comuni interessati non lo possono accettare tutti gli elbani. Pertanto chiediamo al Senatore Bosi, Sindaco del nostro Comune e autorevole rappresentante dell’attuale Governo, di attivarsi per impedire un atto che avrebbe un effetto devastante per l’economia del nostro territorio. Attendiamo dal Sindaco Bosi un atto concreto che impedisca un’azione che riteniamo meramente speculativa su aree che sono di tutti noi. Ciò dimostrerebbe la sua concreta attenzione per questo Comune che altrimenti rischierebbe l’emarginazione e l’esclusione dal contesto del turismo elbano. In tale ottica i DS, a tutti i livelli si attiveranno per impedire un tale esecrabile disegno. Noi di Elbareport Che mettiamo il nostro giornale e le modeste energie di cui disponiamo a disposizione di chi, da qualsiasi parte politica, si impegnerà perchè questa vergogna non passi
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Nunzio Marotti
tommaso franci
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mussi
Erasmo d Angelis
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