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L'ultima di Tremonti: le miniere al Coni, protesta anche Legambiente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 04 febbraio 2004

E’ da qualche giorno che l’incredibile notizia stava circolando all’isola d’Elba: il Ministro Tremonti avrebbe inviato a varie Soprintendenze la comunicazione (e l’elenco dei beni) che terreni e stabili pubblici saranno ceduti alla “CONI Servizi spa” una società costituita con il Decreto Omnibus approvato dalla Camera e riguardante il settore dei giochi e la riorganizzazione del Coni. Lo stesso Decreto è abbastanza chiaro: all’articolo 3 dice che “ il capitale sociale è stabilito in 1 milione di euro. Successivi apporti al capitale sociale sono stabiliti, tenuto conto del piano industriale della società, dal Ministro dell’economia e delle finanze, di intesa con il Ministro per i beni e le attività culturali” Ma il successivo articolo 6 precisa che “con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, adottato di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali, sono designati uno o più soggetti di adeguata esperienza e qualificazione professionale per effettuare la stima del patrimonio sociale. Entro tre mesi dal ricevimento della relazione giurata, il consiglio di amministrazione o l’amministratore unico della società, sentito il collegio sindacale, determina il valore definitivo del capitale sociale nei limiti del valore di stima contenuto nella relazione stessa e in misura comunque non superiore a quella risultante dall’applicazione dei criteri di cui all’articolo 11, comma 2, della legge 21 novembre 2000, n. 342. Qualora il risultato della stima si rivelasse insufficiente, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze potranno essere individuati beni immobili patrimoniali dello Stato da conferire alla CONI Servizi spa. A tale fine potranno essere effettuati ulteriori apporti al capitale sociale con successivi provvedimenti legislativi”. Propri tra questi “patrimoni individuati” ci sarebbero praticamente tutte le ex miniere dell’Elba che si estendono sul territorio di 3 Comuni: Rio Marina, Capoliveri e Porto Azzurro. Inoltre le miniere sono incluse nella lista provvisoria dell’UNESCO dei Grandi Patrimoni Geologici dell’Umanità, fanno quasi interamente parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e del Parco Minerario dell’Elba. Proprio per la valorizzazione di queste aree esistono accordi, protocolli e Piani di intervento già finanziati, l’ultimo promosso dal Parco Nazionale nel 2000, che hanno visto l’accordo dei vari Enti che hanno competenza sul compendio minerario dell’Elba. Dal regalo di Tremonti al CONI resterebbero fuori solo due piccole aree (Ginevro e Giovi) considerate “strategiche” perché potrebbero essere ancora coltivate ad uso minerario in caso di crisi. Se la notizia, rilanciata dai giornali locali, corrispondesse al vero (come tutto lascia pensare) ci troveremmo di fronte ad un fatto gravissimo: un territorio enorme, delicatissimo, parte di un Parco Nazionale, che dopo che lo Stato sta ancora spendendo milioni di Euro per un recupero che si annuncia lunghissimo, viene affidato al CONI per tappare la voragine di un bilancio che l’Elba e il Parco Minerario non hanno certamente contribuito a creare. Un vero e proprio schiaffo in faccia alle Amministrazioni locali, al Parco Nazionale ed a quello minerario. LEGAMBIENTE chiede un immediato intervento di tutte le Istituzioni ed in particolare del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e della Soprintendenza perché si oppongano a questa sciagurata ipotesi e venga scongiurato il rischio di un affidamento al CONI che, inevitabilmente e visto il motivo della cessione, si trasformerebbe in una speculazione con probabili costruzioni di strutture che niente avrebbero a vedere con l’area mineraria e la sua millenaria storia.


minerali visita parco minerario

minerali visita parco minerario