Solo nella tarda serata di lunedì 2 Febbraio abbiamo ricevuto il testo del documento approvato dal tavolo del centrosinistra elbano. Si tratta dei principi generali dai quali dovrebbero svilupparsi i programmi da presentare nei cinque comuni isolano nei quali si andrà al voto in primavera. Abbiamo avuto appena modo di leggere il documento e non siamo in grado di proporre la minima riflessione, per una volta quindi andremo di pari passo ai nostri lettori nella sua interpretazione, magari sarà possibile che siano loro stessi a proporci le domande, le richieste di chiarimenti da avanzare mercoledì quando il "tavolo" del centrosinistra presenterà ufficialmente il documento alla cittadinanza attraverso la stampa. Convochiamo insomma intorno alle proposte del centrosinistra la nostra "assemblea virtuale" sperando che produca stimoli per le riflessioni nostre e di chi si propone di governare l'Elba. Elezioni Amministrative 2004 PRINCIPI GENERALI di PROGRAMMA e REGOLE del CENTROSINISTRA INTRODUZIONE Legalità, Moralità, Trasparenza, Impegno e Partecipazione, Socialità e Solidarietà, sono i criteri cui si ispirano le forze politiche e i candidati del centrosinistra per le prossime elezioni amministrative: un nuovo modo di governare. Un progetto amministrativo che arresti declino e degrado del territorio e dell’ economia a partire dalle Istituzioni è l’ obiettivo, raggiungibile attraverso: Una visione unitaria del territorio elbano per utilizzare al meglio i rapporti e le risorse Provinciali, Regionali, Europei. Il governo comune delle questioni comuni ( acqua e depurazione, rifiuti, sanità, viabilità e trasporti, Parchi , ambiente e territorio, Urbanistica, attività produttive, impianti energetici e per la telefonia , ecc ) per meglio affrontarle. Coordinamento , precise e differenziate competenze per Comuni, Parco Nazionale e Comunità Montana. Rilancio economico e sviluppo nel segno della qualità della vita, del lavoro e dell’ ambiente. Valorizzazione delle ricchezze demaniali, architettoniche, storiche, paesistiche e culturali. Miglioramento e articolazione del sistema educativo, formativo e culturale per investire sulla principale risorsa, quella umana. Disegnare la città a misura di bambini e anziani. POLITICHE SOCIALI - LA QUALITA’ DELLA VITA Tutta l’azione di governo della città dovrà essere centrata sul miglioramento della Qualità della vita dei cittadini e degli ospiti. Il programma di governo dovrà quindi considerare (in tutte le sue parti ) come prioritari l’attivazione dei servizi alla persona e gli interventi sul sociale (giovani, anziani, disabili, situazioni di povertà, famiglie etc). Tra gli assessorati (o deleghe che dir si voglia) “trasversali” (creati appunto con lo scopo di condizionare tutta l’azione di governo a temi specifici come la qualità della vita e la tutela del territorio-ambiente ) dovrà avere particolare forza proprio l’assessorato alla Qualità della vita. Una forza di peso politico notevole, oltre che adeguate risorse economiche. Al fine di rendere visibile, chiara e realizzabile questa scelta programmatica e d’impostazione generale dell’azione di governo si definisce l’impegno a destinare una significativa quota del bilancio comunale a tale scopo. Al fine di poter monitorare continuamente i bisogni dei cittadini, si indica la volontà di creare una o più consulte tematiche (giovani, anziani, disabili, situazioni di povertà, famiglie etc) alle quali saranno invitati a partecipare sia i cittadini che i soggetti che operano nel sociale (associazioni, volontari, Caritas, scuola, parti sociali etc.). Occorre che le consulte si confrontino con la giunta periodicamente. Il parere e le proposte della consulta non saranno vincolanti ma si dovranno comunque chiarire i motivi di scelte diverse che l’amministrazione farà. L’Amministrazione nella realizzazione del programma si impegna a valorizzare al massimo l’attività del volontariato, dell’associazionismo e delle cooperative sociali, tenendo sempre in evidenza il ruolo di supporto e non di sostituzione che questi soggetti devono avere nei confronti dell’amministrazione. A tal fine, visto che investire nel sociale è anche investire nel lavoro, delegherà risorse e attività a questi soggetti per la realizzazione di parti del programma. Al fine di incrementare l’efficienza dei servizi sul territorio si pone particolare attenzione a tutte le forme di assistenza domiciliare, e verranno potenziati tutti gli strumenti di contatto e ascolto dei cittadini (finestre sulla città), creandone di nuovi se insufficienti. Visto il ruolo centrale della ASL per tutti gli interventi sul sociale, si prevede la stipula di convenzioni e accordi volti a razionalizzare interventi e risorse ad oggi spesso disorganici. Il Comune di Portoferraio dovrà continuare ad avere l’assistente sociale che tornerà a svolgere i compiti a cui è preposta e non funzioni prettamente amministrative IL DIRITTO AL “POSSESSO” DELLA CITTA’ DA PARTE DEI CITTADINI La città può e dovrebbe rappresentare un luogo ed un’occasione per momenti importanti di socializzazione e di solidarietà, un’opportunità per la produzione e la fruizione di cultura e servizi. Purtroppo i cittadini avvertono spesso la sensazione che la città sia sempre meno a misura delle esigenze e degli interessi della comunità. La possibilità da parte dei cittadini di riappropriarsi della propria città e del proprio territorio passa attraverso le scelte politiche, la cultura e la sensibilità di chi la amministra in loro rappresentanza. Quindi, quando parliamo di riappropriazione della città da parte dei suoi cittadini, non ci esprimiamo genericamente, ma, intendiamo la possibilità di una più elevata qualità della vita, non legata solo ai bisogni dell’oggi, ma anche a quelli delle generazioni future, alle questioni della partecipazione democratica degli abitanti, che, sola deve determinare le scelte di chi li rappresenta. Dunque, ormai, è giunto il tempo perché il diritto di cittadinanza si renda concreto in una pratica di governo locale capace di attribuire ai singoli cittadini reali strumenti di conoscenza, d’intervento, di controllo, di proposta. Questa è una democrazia vera, capace di riattivare canali di comunicazione e di credibilità tra istituzioni locali e cittadini. EMARGINAZIONE E DISAGIO Oggi la povertà non è solo economica ma anche sociale e culturale. Oggi “poveri” sono spesso gli anziani soli; “poveri” sono i giovani soli in quanto esclusi dal mercato del lavoro. Questi nuovi “poveri” cominciano ad essere visti e considerati da parte di fasce di “inclusi” con lo stesso atteggiamento con cui gli stessi guardano ai diversi, ai tossicodipendenti agli immigrati. Nostro obiettivo è cancellare “l’esclusione”: A) Per gli immigrati, agevolando iniziative territoriali d’intervento e di sostegno, operando per ricongiungimenti familiari (che sono il primo livello d’integrazione e socializzazione), offrendo corsi d’apprendimento della lingua, delle leggi e corsi di formazione professionale. Nostra intenzione è istituire la Consulta dell'immigrazione che al pari delle altre consulte dovrà dialogare con l’Amministrazione Comunale. B) Le politiche dell’abitare per i socialmente esclusi potrebbero trovare un valido strumento nella costituzione di un’agenzia sociale per la casa nell’ambito di un progetto specifico del Comune; C) Per gli anziani, attraverso accordi Comune-ASL, si potrebbero costituire veri e propri consultori per terza età capaci di definire un’assistenza sociale oltre che sanitaria, consultori da collegare e coordinare ad altre iniziative in modo da divenire luoghi d’opportunità (prevenzione, fisioterapia, informazione, svago e cultura) da affidare all’autogestione. L’anziano diventa còsì utilizzatore ed operatore al tempo stesso; LE POLITICHE PER I TOSSICODIPENDENTI Queste politiche necessitano innanzi tutto di una “rilettura” e aggiornata comprensione dell’attuale dimensione e natura di queste problematiche sul nostro territorio. Vanno quindi attivate politiche non punitive o proibizionistiche ma servizi d’informazione, prevenzione e “riduzione del danno”. I GIOVANI L’intera città, il territorio, l’ambiente, l’economia ed il lavoro sono questioni che attengono alla condizione giovanile così come la scuola, i diritti, il disagio, l’emarginazione, le devianze. Dopo questa doverosa premessa vogliamo puntualizzare le nostre idee e le nostre proposte su alcuni punti specifici : - pensare ad un intervento per la salute dei giovani che vada oltre la definizione di soggetti deboli, della tossicodipendenza, dell'alcolismo e li aiuti a rimuovere i fattori del disimpegno e dell'abbandono scolastico; - riapertura del Centro Giovani come punto di elaborazione, promozione e organizzazione di politiche giovanili e l'Informagiovani inserito in una idonea struttura; conservando ad entrambi i soggetti la propria caratteristica e autonomia; - sostenere e valorizzare progetti e programmi riguardanti la creatività e le produzioni culturali giovanili attraverso manifestazioni ed eventi; - organizzare giornate di lavoro, sulle politiche giovanili fra scuola, istituzioni e associazionismo; - sperimentare azioni volte a migliorare la qualità dell'offerta di istruzione e di formazione con l'obbiettivo di ridurre insuccessi e abbandoni scolastici; - favorire l'alternanza scuola-lavoro; - promuovere l'associazionismo giovanile mettendo in condizione i giovani di autogestirsi spazi e attività al fine di conseguire la loro partecipazione al governo della città. SANITA’ La Sanità all’Elba è gestita da un azienda che ha come bacino di riferimento anche il territorio della Val di Cornia e Livorno; l'Elba però, ha caratteristiche, peculiarità e situazioni completamente diverse dalle altre zone. Molte sono stati i motivi che a suo tempo portarono all’epoca all’accorpamento della piccola USL dell'Elba; uno dei punti a favore doveva essere l’immediata disponibilità di personale medico e paramedico. Ciò non si è verificato data la scarsità a reperirlo anche nell’Area principale. Per affrontare i problemi del nostro territorio dobbiamo partire da queste grandi premesse: la mancanza di personale, l’aggiornamento reale di quello presente e la scarsa applicazione della normativa sui servizi territoriali. Un esempio eclatante (uno fra i tanti) è l'assenza di una piazzola per gli atterraggi notturni nelle immediate vicinanze dell’ospedale che da quando è stato istituito tale servizio (2000) non è stata ancora stata realizzata. Il 1 dicembre sono scaduti i termini per partecipare alla sperimentazione della Società della Salute, e come al solito l’isola d’elba si è fatta sfuggire l’ennesimo treno. Non possiamo dire con certezza che fosse sicuramente la soluzione giusta per il nostro territorio (anche se l’assessore Rossi l’aveva consigliata) ma è inverosimile che la Conferenza dei Sindaci non abbia affrontato con la popolazione tale discussione per poter arrivare alla scadenza del 1 dicembre con la consapevolezza di una giusta decisione. Dobbiamo chiedere con forza che i medici siano messi in condizione di acquisire maggiore casistica, che gli specialisti siano sempre più presenti, che i servizi territoriali siano applicati in termini di leggi ben precise e non in modo approssimativo, che siano appilcati i servizi di telediagnosi e teleassistenza previsti dai progetto Elba2000, e soprattutto che la popolazione elbana a causa delle spese maggiori rispetto a qualunque altro malato della terraferma abbia diritto a rimborsi e servizi gratuti non in base alla dichiarazione dei redditi ma agli anni della malattia – specie se cronica - alle visite che è costretta a fare fuori dall’Elba, perché spesso una buona pensione non è sufficiente a coprire spese di anni e anni. Và istituito un tavolo permanente di tutti i soggetti pubblici e privati che operano per la salute, a cominciare dai medici di base, và fatta prevenzione primaria a livello ambientale monitorando tutte le situazioni di rischio dovuto a inquinamenti diversi, và migliorata l’attenzione alla salute e dignità degli anziani e delle loro famiglie così come quella ai minori in difficoltà. RISORSE – INFRASTRUTTURE – SERVIZI FONTI ENERGETICHE La distribuzione d'energia elettrica all’Elba, come per altri servizi, è condizionata dai flussi turistici. E’ utile pensare a come incrementarla per dipendere sempre meno da altri territori (potenziamento della centrale turbogas di Portoferraio o attraverso altri cavi sottomarini). Un saggio tentativo per diminuire la dipendenza energetica potrebbe venire favorendo una sperimentazione sulle energie rinnovabili. E’ una scelta indicata anche dall’Unione Europea. Occorre sostenere strategie pubbliche per l’utilizzo di tecnologie che consentano di ridurre l’impatto ambientale per la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica. La Regione Toscana, attraverso le risorse finanziarie messe a disposizione per sostenere le tecnologie alternative, ha posto l’attenzione sulle fonti rinnovabili. Sino ad oggi i ritardi nell’approvazione di piani d'intervento da parte delle pubbliche amministrazioni hanno frenato l’opportunità di utilizzare energie rinnovabili e l’importanza di diffondere una piena consapevolezza del risparmio energetico; un nuovo valore culturale da affermare. L’istallazione e la gestione di tecnologie alternative aumentano l’efficienza energetica, offrendo nuove opportunità lavorative. PORTUALITA’ Il porto di Portoferraio rimane il punto principale per offrire risposte di qualità al turismo, ai residenti, ai pendolari. Dobbiamo fare uno sforzo per raccogliere i risultati, dopo l’opportuno ingresso dei porti di Portoferraio insieme a Rio Marina e Cavo nell’Autorità Portuale, in termini di opere portuali per la sicurezza e per il miglioramento delle aeree portuali e quelle adiacenti, e in termini di servizi (parcheggi, segnaletica, illuminazione, stazione marittima). Attendiamo la verifica, per quanto riguarda il decongestionamento e l’incolonnamento dei mezzi, relativa all’ultimazione del banchinamento fra il Pontile Massimo e il Pontile n° 3, realizzato come piazzale di imbarco. Le altre opere più significative e i servizi futuri dovranno riguardare, anche con riferimento alle previsioni del Piano Regolatore Portuale: o Il banchinamento fra il Pontile Massimo ed il raccordo dell’Alto Fondale; o Il prolungamento e la ristrutturazione del pontile Massimo; o Il prolungamento dell’Alto Fondale (navi da crociera); o La realizzazione della stazione marittima; o La proiezione a Portoferraio del servizio dell’Autorità Portuale. Occorre recuperare un ruolo più presente e più attivo dell’Amministrazione all’interno degli organi dell’Autority e porre la necessità di una verifica della redistribuzione delle risorse provenienti dai porti elbani. RISORSA IDRICA Un modello di sviluppo che richieda un consumo sempre maggiore di risorse, rispetto a quelle disponibili, non ha futuro. La soluzione della crisi idrica deve essere ancorata a qualsiasi scelta di programmazione per il consolidamento e lo sviluppo di un territorio. Per la città di Portoferraio la gestione del ciclo delle acque, se vogliamo uscire da logiche emergenziali, non può essere affrontata all’interno dei propri confini comunali, né in quelli albani, ma dovrà trovare spazio e affermarsi nell’ATO, nell’azienda che gestisce il ciclo delle acque, nel rapporto con la Val di Cornia. Chi governa un comune deve porsi chiari obiettivi. Innanzitutto l’autosufficienza idrica dell’ Elba. Come? Intanto verificando quale sia la quantità e la qualità dell’ acqua disponibile sull’ isola e come la si trattiene. Predisponendo ed attuando un programma di manutenzione della rete ( condotta sottomarina e dorsali innanzitutto ) .A queste condizioni va aggiunta, in un rapporto di futuribile scambio della risorsa idrica, una auspicabile cooperazione con la Val di Cornia. Proponiamo, inoltre, un tavolo tecnico a supporto degli orientamenti sopra citati e la concertazione con le parti sociali. Non può essere ancora rinviato un intervento sul sistema di depurazione delle acque che presenta, ad oggi, ritardi che sia nella quantità e nella qualità dei punti di depurazione. Si pagano due imposte (depurazione e fognatura) nella migliore delle ipose scadenti. Condividiamo e sosteniamo, come riferimento per altre valutazioni, l’accordo sottoscritto del marzo 2003, tra Ministero, Regione Toscana, Provincia di Livorno, C.M. dell’Elba e Capraia, Parco Nazionale e Comuni elbani. TRASPORTI E MOBILITA’ L’organizzazione, la loro importanza strategica, il ruolo e gli assetti delle società sia marittime, su gomma, ferroviarie e aeree, il coordinamento tra le varie forme di mobilità, fanno del sistema trasporti, soprattutto in un territorio insulare, uno dei punti che hanno bisogno di chiare scelte che superino i confini comunali. A tale proposito, è utile avviare e lasciare aperto un tavolo di confronto per costruire un Piano d’area per la zona dell’Elba, tra istituzioni, forze sociali e le società di trasporto che analizzi e orienti sui bisogni generali da soddisfare a livello comprensoriale e le società di trasporto che analizzi e orienti sui bisogni generali da soddisfare a livello comprensoriale e le specificità di ogni singolo comune. L’approfondimento e le conseguenti decisioni devono riguardare in particolare: 1. la politica degli orari; 2. la frequenza del servizio; 3. la politica delle tariffe per i residenti; 4. le linee da potenziare; 5. la sicurezza; 6. la qualità dei vari mezzi di trasporto; 7. il decongestionamento della viabilità provinciale; 8. una programmazione di arre di parcheggio dentro e fuori i centri abitati; 9. la compatibilità ambientale in particolare per la costa; 10. il rafforzamento dei servizi nel fine settimana. L’obiettivo generale che bisogna cogliere dovrà essere un “Piano Generale dei Trasporti per e dell’Elba”, che modernizzi un sistema, consolidi e rafforzi gli aspetti sociali ed economici, metta al centro il cittadino-cliente con le sue esigenze, sostenga l’occupazione. CICLO RIFIUTI Dobbiamo porci come obiettivi generali nella gestione dei rifiuti: la riduzione, la raccolta differenziata, il recupero e trattamento, il riuso. Il Comune di Portoferraio deve sostenere il superamento delle diverse tipologie di gestione, oggi presenti all’Elba, in accordo con gli altri comuni per affidare ad un unico gestore l’intero ciclo. Punti irrinunciabili diventano: l’utilizzo e la ristrutturazione dell’impianto del Buraccio, la selezione del materiale che va all’impianto, l’ampliamento della discarica di Literno. Cioè, una sorta di autosufficienza che impedisca di portare i rifiuti fuori dell’Elba e con costi aggiuntivi sulla gestione. Altre opzioni e responsabilità sull’organizzazione dei rifiuti a Portoferraio devono riguardare azioni mirate al controllo, efficienza ed economicità. Per esempio nell’area portuale, nello sperimentare varie tipologie di raccolta porta a porta, nello smaltimento delle alghe. Inoltre c’è bisogno di un riferimento costante, agli indirizzi del Piano di Gestione dei Rifiuti della Provincia nell’ATO 4. CULTURA e QUALITA’ URBANA – FORMAZIONE – SCUOLA La qualità architettonica della ‘città storica’ è la prima emergenza culturale di Portoferraio. L’ azione di qualificazione urbana si intreccia con il sapere e la formazione, vale a dire con la scuola a tutti i livelli. Centrali il recupero di spazi funzionali per la formazione scolastica e permanente (scuole alla ex finanza con alloggi uso foresteria), per gli scambi internazionali (ostello), per recuperare l’ Immagine della Storia (abbattimento della Gattaia, recupero dei Forti, ripristino delle pavimentazioni in piazze e strade coperte dall’ asfalto, sistemazione delle scalinate, spostamento delle antenne per la t.m., recupero e utilizzo della della Cittadella ) . Va cercato un rapporto con l’ Unesco per il recupero complessivo della ‘città vecchia’, esempio unico di città militare. I frequentatissimi musei napoleonici suggeriscono un vero e proprio Festival Napoleonico, dove la ricerca storica si allarghi ad altri campi di interesse relativi al periodo. La stessa identificazione e segnalazione storica dei maggiori edifici , la loro fruibilità, la creazione di percorsi pedonali protetti nel centro storico rappresentano insieme recupero ambientale , igienico e culturale. Recuperare spazi anche per offrire servizi al volontariato culturale e alla valenza sociale che ricopre: la Filarmonica, in particolare, va supportata in maniera seria, considerandola il fulcro di quella possibile scuola di Musica di cui da tempo si parla senza stringere. Culture sono anche le tradizioni di persone provenienti da altre Regioni che vivono qui da generazioni, e quelle dei cittadini europei di altre nazioni che hanno scelto l’Elba per viverci, e ancora quelle degli immigrati che vivono e lavorano all’ Elba: riconoscerne l’esistenza, favorirne le espressioni, può essere una pratica utile alla convivenza civile come all’accrescimento di ognuno. I mestieri della terra e del mare vanno valorizzati e recuperati sia come memoria (Museo del Mare e Miniere) che come sviluppo (Università del Mare Mediterraneo), anche utilizzando spazi strategici quali le Galeazze e altri edifici demaniali sottoutilizzati . Oggi più che mai è necessario guardare con attenzione alla scuola, uno dei settori della nostra società che più di ogni altro rischia grandi stravolgimenti. La scuola, elemento decisivo per educare le nuove generazioni alla reciproca comprensione, alla tolleranza, all'accettazione delle diverse culture e tradizioni, ai valori della pace, della collaborazione, della solidarietà, del lavoro, del progresso civile e morale, deve assolutamente uscire da una situazione di precarietà, sia in termini di strutture che di personale. Edifici fuori norma o fatiscenti, insufficienza degli impianti sportivi ad uso scolastico, sono tutti elementi diseducativi che suggeriscono di prendere di petto la questione di un investimento duraturo per le future generazioni. La stessa precarietà di molti insegnati va affrontata sul versante dell’ offerta di alloggi come su quello della normativa in sede ANCIM. L’area dell’ex Finanza, (aule, palestre, teatro, mensa) pare essere la struttura giusta, senza nulla togliere ad altri Uffici Pubblici che certi spazi non utilizzano e che, per le loro dimensioni, possono trovare facilmente altra idonea, condivisa e più funzionale collocazione . Gli oltre 1000 cittadini in età scolare iscritti all’Istituto Comprensivo di Portoferraio, suggeriscono un intervento dell’Ente Pubblico in accordo con la Scuola per offrire opportunità culturali formative integrate a quelle scolastiche; ad es una programmazione teatrale di qualità calibrata sui diversi range di età, un utilizzo della nuova biblioteca per attività di animazione che avvicini alla lettura, la ricostruzione delle biblioteche scolastiche, sostegno all’ informatica, alla seconda lingua, all’educazione ambientale, il ripristino del servizio Informagiovani, ecc . Eventi importanti dal punto di vista culturale che riguardano l’ Elba, ad Es il Festival “Elba Isola Musicale d’ Europa” devono vedere un interesse attivo del Comune, teso a favorire la maggiore partecipazione dei cittadini a tali occasioni, così come va perseguita una maggiore presenza delle produzioni delle Istituzioni Toscane (Ort, Toscana Balletto, ecc). La predisposizione di locali ad uso foresteria, può consentire, durante l’ estate, ma non solo, l’ ospitalità di gruppi musicali e teatrali – selezionati sulla base di progetti precisi – in cambio di spettacoli. Per la formazione professionale va assolutamente portata a termine la ristrutturazione del Vecchio ospedale, così come va fatta una programmazione (nuove specializzazioni) sulla formazione secondaria più funzionale al modello di sviluppo che si intende perseguire .. Cultura è valorizzare l’ incredibile biodiversità tipica dell’Elba, promovendo fiere all’ insegna della qualità ambientale. LO SVILUPPO – LE ATTIVITA’ ECONOMICHE – I LAVORI Il dato di partenza è ormai consolidato: il Turismo, come attività produttiva principale del nostro territorio, ha bisogno di strategie e prospettive utili al consolidamento e allo sviluppo del settore. Il problema, ormai storico, è di trasformare un turismo nato per necessità in un turismo avanzato, in una vera attività industriale; di affermare e diffondere una compiuta cultura del turismo che può fare del nostro territorio un “sistema” in grado di competere a livello nazionale e internazionale. Ai Comuni sono demandate le funzioni e le scelte fondamentali (territorio, ambiente, infrastrutture, servizi) per creare il “sistema” e determinare l’immagine di un paese nel mercato internazionale. Occorre una continua azione coordinata e sinergica fra i vari soggetti: Regione, Provincia, Comuni, Parco Nazionale, Agenzia per il Turismo, categorie imprenditoriali, associazioni sindacali. Gli obbiettivi a cui tendere rimangono la necessità di costruire opportunità di godimento dell’Elba al di fuori della stagione canonica della balneazione (destagionalizzazione), la ricerca di un migliore rapporto qualità-prezzi, la formazione di nuova imprenditorialità giovane di anagrafe e di contenuti, avere a regime un vero scalo aereoportuale, organizzare tutte le attività che possono essere praticate fuori dall’estate: trekking, mtb, equitazione, percorsi enogastronomici, immersioni e visite guidate subacquee, corsi di artigianato, corsi di cucina, golf, visite guidate ai musei e alle ricchezze storiche, percorsi tematici, termalismo, turismo ambientale, turismo congressuale e sociale. Insomma diventare “sistema” vuol dire mettere insieme ambiente, paesaggio, cultura, storia, tradizioni, in un cocktail di creatività, fantasia, originalità ed esclusività; cioè di qualità. Non si può, tuttavia, adeguarsi ad una visione statica della funzione trainante del settore turistico, né del ruolo complesso, di indotto ma anche autonomo, delle attività commerciali, artigianali, agricole, della pesca e dei servizi. Non siamo di fronte ad un sistema perfettamente realizzato. Occorre individuare tutti i possibili fattori di sviluppo, la loro messa a sistema, il loro governo al fine di collocare il tessuto produttivo su livelli più avanzati di qualità dei prodotti e dei servizi realizzati. Si tratta di individuare possibilità di integrazione tra settori diversi e tra imprese diverse: si pensi ad esempio alle possibili relazioni fra turismo nautico, pesca, cantieristica, ricerca scientifica e nuove tecnologie, oppure ad ambiente, agricoltura, artigianato tipico. C’è bisogno di definire più precisamente il ruolo dell’impresa ed un percorso di nascita, di crescita e di qualificazione della medesima partendo dalla valutazione degli attuali limiti dell’impresa isolana: debolezza finanziaria, complicazioni nell’accesso al credito, difficoltà a reperire manodopera qualificata, scarse opportunità per la formazione e l’innovazione, incerta collocazione sul mercato, difficoltà a reperire luoghi adatti allo svolgimento dell’attività. Il governo locale deve contribuire a dare risposte a queste questioni, aprendosi al dialogo e al confronto sulle problematiche dello sviluppo, praticando il metodo della concertazione, concorrendo a proporre ed elaborare un patto sociale rinnovato. Oggi siamo sempre più in un mercato del lavoro che cambia. Se la disoccupazione in alcune aree è ancora il problema principale, crescono nel frattempo, specialmente in zone come la nostra, il numero dei lavori e dei lavoratori cosiddetti “atipici”: le co.co.co., le associazioni in partecipazione, il lavoro interinale, il tempo determinato, il part-time, l’apprendistato. Siamo un territorio con forte presenza di impresa, per lo più piccola e microimpresa e di fronte a problemi seri legati alla flessibilità del lavoro con le inevitabili conseguenze in termini di precarietà. Occorre un PIANO DEI “LAVORI”, nel contesto provinciale e regionale, che approfondisca e interagisca con la vita economica e sociale del territorio. Una nuova occupazione, in termini quantitativi e qualitativi, deve partire dalle caratteristiche e dalle qualità che un territorio possiede e dalla capacità che il governo di quel territorio ha di esaltarle. Occorre insomma creare le opportunità affermando il concetto di sistema. Esiste in questo territorio ancora una marcata presenza di lavoro nero e di sfruttamento. Nessuna azione repressiva, seppure dovuta, riuscirà da sola a sconfiggere questo fenomeno. Insieme a tutta la normativa di tutela del lavoro, occorre che si affermi sempre più una nuova, coraggiosa e moderna cultura d’impresa disposta a partecipare al nuovo patto per lo sviluppo. URBANISTICA L'economia turistica di Portoferraio e dell'Elba ha bisogno di una gestione del territorio e quindi di scelte urbanistiche coerenti ed adeguate. I Comuni non possono dimenticare che, in sede di pianificazione degli interventi, è necessario ricercare una piena compatibilità con i delicati equilibri che caratterizzano il sistema-Elba, siano essi ambientali, sociali, culturali o economici. Si rende quindi necessario riallineare le scelte secondo alcune linee guida fondamentali ed imprescindibili: - Il valore ambientale e storico del nostro territorio è una risorsa primaria, che deve essere difesa e valorizzata, così come le attività tradizionali, in particolare l'agricoltura, l'artigianato, la pesca. - Si deve riqualificare, rendere più vivibile ed omogeneo il tessuto urbanistico esistente, limitando al massimo le nuove costruzioni e dando priorità, nell'ambito di esse, alla risoluzione del problema della prima casa, che deve essere considerata come un diritto fondamentale per il cittadino. - Non si debbono costruire nuove strutture ricettive tradizionali (alberghi, residences etc.), ma si deve dare la possibilità, a quelle esistenti, di migliorarsi qualitativamente e divenire più efficienti , prevedendo ed incentivando anche nuove tipologie (agriturismi -possibilmente dediti all'agricoltura biologica-, "bed and breakfast", ma anche un ostello per la gioventù). - Si deve finalmente prendere atto di quelle che sono le drammatiche emergenze infrastrutturali del territorio (strade, fognature, acqua, parcheggi etc.) e prefigurare interventi adeguati, sviluppando un lavoro coordinato che coinvolga comuni elbani, provincia, regione. - Bisogna chiudere definitivamente l'era della programmazione urbanistica fatta comune per comune ed introdurre una progettazione degli interventi che si rapporti a tutta l'Elba in maniera coerente ed omogenea. In tal senso non si può che accogliere molto positivamente la richiesta della Regione Toscana di riallineare gli strumenti urbanistici degli otto comuni secondo un'ottica di sviluppo sostenibile del territorio. In un simile contesto evolutivo a livello elbano, il ruolo di Portoferraio può essere decisivo dal punto di vista degli indirizzi generali e della guida dei processi. Per poter esercitare appieno tale ruolo, però, esso deve prima di tutto definire sul suo territorio scelte urbanistiche coerenti ed innovative. L'attuale programmazione urbanistica, così come delineata dal piano strutturale e dal regolamento urbanistico approvati, pare, al contrario, aggravare i problemi piuttosto che risolverli. Si tratta quindi di definire nuove linee guida per lo sviluppo urbanistico di Portoferraio, che -anche in contrasto con l'attuale programmazione- sappiano definire uno sviluppo urbanistico coerente, e quindi: 1) Dare priorità, negli interventi sul territorio, alla risoluzione delle emergenze infrastrutturali. 2) Privilegiare in qualsiasi intervento il "riuso" del patrimonio edilizio esistente, piuttosto che le nuove costruzioni, per non creare nuovo degrado accanto a quello già esistente. 3) Valorizzare in maniera adeguata, con progetti mirati, lo straordinario patrimonio storico-architettonico del centro storico del Paese. 4) Individuare e catalogare centralità urbanistiche ed architettoniche, intorno a cui sviluppare il disegno della "nuova città" (ad esempio: la Darsena Medicea come fulcro di un nuovo sistema della portualità turistica, che, potrebbe articolarsi attraverso un nuovo approdo turistico a San Giovanni, un punto di ormeggio per le navi da crociera al Grigolo, etc. ). 5) Superare il concetto di un'urbanistica che opera "per comparti" (come ad esempio nell'area delle Antiche Saline e dell'Albereto) a favore di un'urbanistica integrata, nella quale sono presenti in un disegno unitario e credibile il residenziale, i giardini ed i parchi, le aree ed i centri ricreativi, il commerciale ed il sociale. 6) Fornire risposte immediate e credibili al problema della prima casa, anche attraverso l'edilizia economica e popolare, privilegiando in questo caso interventi di dimensioni contenute e con elevata qualità architettonica. 7) Tutelare e potenziare tutte le realtà "di nicchia", che però possono caratterizzare positivamente il nostro comune; in tal senso non si può che pensare ad un sostegno e ad uno sviluppo del termalismo, ma anche della viticoltura e dell'agricoltura biologica, della pesca, dell'artigianato tradizionale. 8) Indirizzare in un'ottica qualitativa tutti i processi ed i progetti, poiché una migliore qualità urbanistica garantisce una più elevata qualità della vita. 9) Trasformare Portoferraio in un centro internazionale per la sperimentazione e lo sviluppo della bio-architettura di livello europeo, sviluppando progetti pilota eco-compatibili e sperimentando metodiche costruttive volte al recupero delle tecniche e dei materiali antichi. In un'ottica di interventi integrati e coerenti potremmo così trasformare Portoferraio in una sorta di "città della qualità e del benessere", da consegnare con le sue straordinarie peculiarità alle generazioni future. DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA Per quanto riguarda il Municipio si è posta l'attenzione sulla crisi del sistema rappresentativo in generale, che si manifesta con un costante calo delle percentuali di votanti e con la nascita, un po' dovunque, di comitati ed associazioni di cittadini che chiedono una sempre maggiore partecipazione alle scelte delle amministrazioni. Da qui la necessità, per le amministrazioni, di recepire queste istanze e attivare processi che vedano momenti e forme di democrazia diretta affiancare le strutture di democrazia rappresentativa al fine di dare voce ai cittadini, sopratutto ai settori più deboli ed emarginati che da sempre hanno difficoltà ad essere ascoltati nelle stanze del potere. Le forme di partecipazione devono essere previste nello Statuto e in apposito Regolamento, come applicazioni del principio di sussidiarietà orizzontale. L’obiettivo è quello di rispondere alle aspirazioni ed ai bisogni della cittadinanza attraverso un percorso che si può prospettare in questo modo: 1. Ripristino delle garanzie democratiche perchè il cittadino ha bisogno di avere regole certe e diritti garantiti 2. Volontà di partecipazione 3. Trasparenza dell'Amministrazione per rispondere ad una esigenza di controllo della gestione della cosa pubblica 4. Educazione alla Democrazia e all'amore per il territorio Lo strumento principale per attuare questo progetto passa attraverso la creazione di un Assessorato alla Democrazia Partecipativa che abbia come compiti: o Rafforzare il ruolo delle Commissioni Consiliari con l’istituzione dei Consigli di zona con budget e possibilità di intervento sulla zona, predisporre un bilancio redatto in maniera leggibile e valorizzare il ruolo dei dipendenti comunali. o Favorire la nascita, lo sviluppo, la collaborazione con Associazioni, Comitati, Assemblee Territoriali e Tematiche o Istituzionalizzazione delle “Consulte” favorendo la loro partecipazione diretta all'Amministrazione della Città. o Essere tramite tra Consulte e Amministrazione o Essere strumento di informazione verso i cittadini dei progetti dell'Amministrazione Essere garanzia di apertura al pubblico di tutte le attività dell'Amministrazioni Comunale (consigli, commissioni, ecc.) o Pubblicare (sul sito comunale e sugli altri media,) gli atti dell'Amministrazione Comunale o Promuovere le Risorse locali attraverso la promozione, la valorizzazione, il controllo e la divulgazione della cultura, delle tradizioni e dei prodotti tipici Elbani Interrelazionare con le altre Amministrazioni che sperimentano forme di Democrazia Partecipativa · Aderire alla Carta del Nuovo Municipio CRITERI PER L’INDICAZIONE DEL SINDACO, DELLA GIUNTA COMUNALE E DEI COMPONENTI DELLA LISTA I gruppi partecipanti a questo tavolo ritengono che il metodo della collegialità e della più ampia partecipazione sia il presupposto per garantire i criteri di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicità che sostanziano il principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione. Per questo, tutti i candidati della lista (Sindaco, Assessori, Consiglieri), come coloro che saranno chiamati ad incarichi presso enti o società partecipate, dovranno raccogliere il massimo consenso nella coalizione ed essere interpreti della realizzazione di un programma politico-amministrativo concordato; dovranno essere persone oneste, capaci e libere da interessi personali o particolari che siano in conflitto con l’interesse pubblico; non dovranno far parte di associazioni od enti che vietino la divulgazione di appartenenza. A tali candidati sarà richiesto di dichiarare preventivamente eventuali rapporti con il Comune o con gli enti presso i quali dovranno ricoprire un incarico. Il Sindaco: la sua figura dovrà emergere da una valutazione degli indirizzi espressi dalla coalizione. Insieme a questa parteciperà alla definizione del programma divenendo garante e strumento della sua realizzazione. Il Sindaco dovrà essere il responsabile di un progetto collettivo, partecipato e condiviso, che sarà oggetto di verifiche nel corso della legislatura. La Giunta dovrà intraprendere un rapporto dialettico con i cittadini allo scopo di cogliere le esigenze e le aspettative della collettività. Per questo dovrà agire quale organo collegiale con deleghe su materie di interesse generale e di ampio respiro. Gli assessori, che saranno nominati dal Sindaco in accordo con le forze della coalizione, dovranno distinguersi per le loro capacità e per l’attitudine a realizzare il programma nel settore di loro competenza. Le deleghe e gli incarichi attribuiti dal Sindaco debbono essere tali da non generare conflitti di interesse. I Consiglieri Comunali: la lista si dovrà caratterizzare per un ampio spazio alle donne e a candidature provenienti dalla società civile. Abbandonate le logiche dell’appartenenza a partiti, gruppi o associazioni, o della mera opportunità politica, dovranno imporsi i criteri di rappresentatività, consenso e collegialità, al fine di garantire, anche in seno all’organo assembleare, la presenza di persone idonee alla realizzazione del programma in ragione delle loro capacità ed esperienze personali. Una volta superato il criterio l’indicazione delle persone in base all’appartenenza al partito o ad una qualsiasi altra forma di organizzazione, la lista sarà essere espressione di trasparenza e rinnovamento, come richiede quella grande parte dell’opinione pubblica che attende un segnale forte di cambiamento e una politica locale nella quale gli interessi siano solo ed esclusivamente quelli comuni.
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