L’altra sera a Teleelba si è mostrato un signore che ha detto che l’emittente era l’unico mezzo di informazione che l’aveva rispettato, mentre invece “certastampa” in luogo di dare spazio alle sue argomentazioni, si era domandata maliziosamente quali fossero gli interessi che rappresentava, non prendendo per un attimo in considerazione il fatto che una discesa in campo poteva essere dettata dalla volontà di impegno e puro spirito di servizio. Quando ce l'hanno riferito subito dopo (non avevamo assistito) eravamo un poco insonnati e a caldo abbiamo commentato: "Deh .. è nova! sarà la decima volta che ci stiocca la colpa a noi!" "Chi?" Ha chiesto il nostro interlocutore relefonico. "Come chi? Ageno .." "Macché Ageno ...." Solo allora abbiamo capito che chi se l'era presa con la stampa cinica e bara (e noi lo siamo particolarmente cinici e bari come ognun sa), non era il trenicante ma sondante, e aspirante-replicante regnante biscottiero in carica, ma colui che il primo guanto di sfida gli lanciò. Ma è proprio questa identica condanna rivoltaci a distanza duettando dall'ageniale duca e da colui che ultimo fece la scelza di campo, un riconoscimento di alto ruolo che ci è stato riservato: quello di far democraticamente e paritariamente girare i coglioni ad entrambi. Non mancheremo di assolverlo, nel nome del popolo portoferraiese pagante e votante, con o senza mandato.