Abbiamo aspettato qualche ora prima di iniziare a stendere questo articolo, dopo essere andati a fotografare quello che resta del Puntale dell’Acquaviva, uno degli angoli più suggestivi dell’Arcipelago, prima dello stupro ambientale che ha subito. Lo abbiamo fatto perche scemasse la rabbia che ci ha provocato vedere quelle sei enormi antenne, quei sei monumenti alla stupidità umana, abbiamo atteso perché diminuisse il voltastomaco che ci ha provocato quella visione. Abbiamo atteso perché dovevamo chiarirci le idee non limitarci ad una denuncia ma anche per ragionare sul che fare sul come reagire ad una violenza come quella che hanno patito l’Isola d’Elba e gli elbani. Iniziamo comunque con le doverose accuse. Ed accusiamo Le Compagnie Telefoniche Di inseguire biecamente solo e soltanto il loro profitto, di massacrare il territorio elbano con le loro orrende appendici, di riempire la nostra aria di onde, che se non saranno letali, salutari non sono di certo, e di far tutto ciò in nome di un supposto progresso, per i telefonini di terza generazione perché si possa mandare magari più agevolmente una foto dal puntale al resto del mondo. Una foto di uno scorcio visivo che lor signori della telefonia hanno deturpato con i loro sinistri totem e con la complicità delle amministrazioni conniventi o inerti; Il Comune di Portoferraio Di aver approvato un piano delle antenne che non ha tenuto conto di niente, né del senso estetico, né del comune sentire, né forse della salute dei loro cittadini. Avesse, il Signor Vicesindaco di Portoferraio grande fautore e facilitatore delle operazioni di antennamento territoriale, rivolto ai portoferraiesi il quesito su dove dovevano essere poste quelle antenne, avrebbe avuto una stragrande maggioranza di risposte, ci creda, molto ma molto irriverenti. (dobbiamo tradurre?). Di aver accettato dalle compagnie telefoniche una contropartita di quattro miserande lire che magari saranno state usate per riempire scalinate di un Centro Storico, svuotato dalla gente e che sta diventando sempre più un gigantesco residence, spettrale in inverno, di sarcofagi fioriti. La Provincia di Livorno Di aver permesso che su una sua proprietà si consumasse un irreparabile scempio, non resistendo alla distruzione di una piccola ma significativa area, un gioiellino che è stato confinato per sempre nei ricordi. Di aver così agevolato la devastazione di una stupenda terrazza sospesa a volo d’angelo sulla costa, frequentata da tanti cittadini ed ospiti dell’Isola d’Elba, diventata tale grazie anche al lavoro dei suoi dipendenti e le attrezzature che là erano state collocate dal Parco (il cui territorio, si sappia, inizia a pochi metri da quell’obbrobrio) La Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Pisa Di non averci garantiti e salvati da questo attacco, così come di aver consentito lo spuntare delle antenne telefoniche su Forte Falcone, dopo aver consentito la presenza di quelle ancor più deturpanti dei ripetitori televisivi. Di aver speso in questi mesi tanta della sua solerzia per indicare che i rifacimenti delle pavimentazioni andavano fatte il grolit o grevelit e per “salvare” San Martino dall’impianto di un canile, evidentemente giudicando che la pavimentazione di una piazza in granito o qualche box inserito (e sperduto) nella macchia, risultassero più incompatibili con i canoni estetici e con la salvaguardia ambientale di questi 6 stupidissimi pipi ritti. Chiediamo a tutti i nostri lettori elbani o meno di alzare la testa e la voce contro questa insopportabile prepotenza, chiediamo loro di “inaugurare” il servizio opinioni il “Ditelo al Sindaco di Portoferraio” con mail fax e telefonate che facciano sentire quanto accordo c’è tra la gente su questo intervento, o di scrivere a noi le considerazioni che ritengono opportune; provvederemo a girarle a chi di competenza. Chiediamo a tutti di riflettere su quanto è delicata questa preziosa isola che abbiamo ereditato e su quanto è facile per decisione governativa, di giunta, consiglio o loggia, ferirla in maniera irreparabile. Chiediamo a tutti di assicurarsi in futuro prima di dare il loro voto (a qualsiasi schieramento lo diano) di attribuirlo a chi ha un minimo di cultura e sensibilità, generale ed ambientale, perché solo l’ignoranza e la grettezza d’animo produce amministratori ed apparati tecnici cinici. Chiediamo alle associazioni di organizzarsi e resistere di valutare ogni mezzo di opposizione democratica non violenta a questa intollerabile violenza. Chiediamo a tutti di fare quanto possono e più di quanto possono perché quella sferrata al Puntale sia l’ultima coltellata ricevuta dall’Isola.
Il Panorama dal Puntale
puntale 22 dic quattro antenne
puntale 22 cartello parco
puntale 22 buca ruspa
puntale 22 tre antenne
puntale 22 5 antenne da lontano