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Controcopertina: Non si passa sul Sagrato della Madonna delle Grazie

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 26 gennaio 2004

Abbiamo appreso della positiva conclusione della vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto Don Emanuele Cavallo, parroco di Capoliveri "reo" di aver sbarrato il Sagrato del Santuario cinquecentesco della Madonna delle Grazie, che le proprietarie di alcune villette in costruzione in un terreno attiguo intendevano usare come strada di servizio, recitando la parte delle povere "isolane di ritorno" private della possibilità di accedere alla casupola avita. In sede giudiziaria si è deciso che il Sagrato, peraltro già lesionato dai transiti di veicoli e macchinari, è parte integrante del luogo di culto e che quindi può essere assimilato ad una proprietà demaniale non disponibile per il transito dei mezzi diretti alla proprietà degli immobili che, come si leggeva in una lettera di solidarietà firmata da centinaia di persone aveva una disponibilità d'area tale da poter realizzare un accesso autonomo e lontano dal prezioso monumento. Pubblichiamo qui di seguito una bella riflessione di Andrea Galassi sulla vicenda del Santuario. Con l'assoluzione del parroco don Emanuele Cavallo, nella diatriba giudiziaria che lo vedeva opposto alle sorelle Conci sull'affaire Madonna delle Grazie, cade la foglia di fico che l'amministrazione comunale utilizzava per coprire il suo comportamento ambiguo (per non dire grottesco) nella vicenda. Sembra di leggere un romanzo di Victor Hugo, dove i personaggi passavano da una parte all'altra delle barricate parigine, a seconda delle circostanze. Da una parte approva, all'unanimità con la minoranza, una dichiarazione d'intenti per la salvaguardia del santuario: ma gli intenti sono disattesi. Dall'altra ordina (il 5 agosto) il divieto di transito dal sagrato, dando così manforte al parroco, salvo poi limitarlo ai soli mezzi pesanti (il 19 agosto). Quando ormai le ville soprastanti sono realizzate, e il traffico di mezzi pesanti è scongiurato. Oltrettutto ci devono spiegare quali e quanti mezzi pesanti possono passare su un viottolo che nel punto più stretto è largo due metri scarsi. Nel frattempo da piazza del Cavatore non trapela neanche un sospiro, non si prende alcuna decisione chiara, non si diramano comunicati per assumere posizioni non contraddittorie. E sì che le segnalazioni al sindaco si sono susseguite: dagli appelli della capogruppo di minoranza Milena Briano ai due di Legambiente (uno congiunto con i Verdi), dalla lettera della Sovrintedenza a quella della prefettura, dagli articoli della stampa alla "lettera dei duecento". Sono forse tutti allarmisti? O forse Barbetti si aspettava anche l'intervento della diretta interessata? Ma è risaputo che la Vergine Maria appare solo alle anime candide. E in questa vicenda ce ne sono state poche. Barbetti ha trovato il tempo di dire che lui non è un giudice ( e chi gli ha chiesto di giudicare?), peccato che non abbia trovato il tempo di ripristinare gli scalini che immettono sul lastricato settecentesco, se tanto gli stava a cuore il santuario. Intanto il sindaco ha trovato un alleato "inatteso", una delle poche voci fuori dal coro: il Geom. Adriano Luperini. Questi è intervenuto pubblicamente per affermare che i danni alla chiesa sono quisquilie e pinzillacchere. Aah, i bei tempi sbarazzini di quando l'Adrianone paesano, da consigliere di minoranza, attaccava Barbetti a ogni piè sospinto. Ma si sa, a Capoliveri da una tornata elettorale all'altra vi sono distanze siderali, e gli equilibri politici sono molto ballerini: così è, ed è meglio non farsi troppe domande se non si vuol rischiare l'impazzimento. A proposito di equilibri politici, nella vicenda si sono intrecciate le dimissioni (irrevocabilmente revocate? temporaneamente procrastinate?) del vicesindaco Carlo Cardelli: sicuramente una crepa in quella maggioranza che ha sempre dato mostra di granitica compattezza. E' da tempo che si parla di un passaggio di Cardelli alla sponda opposta, peccato che la sua posizione non sia stata molto chiara in questi ultimi tempi; e così ha incassata una risposta al vetriolo da Barbetti e i mugugni della sinistra capoliverese, che se già poco è convinta dalla lista civica di centro-sinistra-destra che si va configurando, avrebbe almeno preferito che la mossa del vicesindaco fosse stata portata avanti fino alla fine. A questo punto che le vicende giudiziarie sembrano essersi concluse (e quelle politiche faranno ancora parlare di se) ci aspettiamo che Comune e Sovrintendenza si attivino per una seria salvaguardia del monumento e per sanare i suoi danni. Una volta i capoliveresi portavano al santuario ex voto per ringraziare la Madonna delle Grazie di essere scampati alla morte, alle procelle e altre sciagure. Vedi mai che questa volta non li portino per aver salvato le sorti della chiesa. Una cosa è certa: rigorosamente a piedi.


madonna delle grazie strettoia ovest

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madonna delle grazie sagrato comn blocco +piccola

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