Tra i primi effetti del disarcionamento di Barbetti da parte della Corte Costituzionale ci sarà anche il concreto rischio del posto di lavoro per 7 collaboratori tecnici direttamente assunti dal Commissario, per far fronte ad esigenze reali di funzionamento. L'improvvisa conclusione del commissariamento dell'Ente sortirà anche effetti negativi. Legambiente lo ha fatto presente in maniera chiara: il centrosinistra ha poco da rallegrarsi per l’impallinamento di Ruggero Barbetti. Caduto il Commissario malvisto e avversato dalla Regione il Pnat eredita un Direttivo a dir poco bizzarro, composto per la maggior parte da membri di Alleanza Nazionale, che si distinsero negli anni passati per essere tra i più scalmanati antiparco. La stessa A.N. prese una posizione netta contro il costituendo Parco, facendone una vera e propria crociata elettorale, dalla quale ricavò un sostanzioso bottino di voti che la fecero balzare addirittura al primo posto tra i partiti elbani, Ruggero Barbetti in fondo era il più moderato ed al loro confronto poteva essere scambiato per un ispirato ecologista. La Regione Toscana perciò non può cantare vittoria, adesso più che mai occorre una trattativa forte che possa riequilibrare la navicella con il pericoloso direttivo innescato. Uno dei criteri da portare sul tavolo dovrebbe essere anche quello delle competenze, non si può dare poteri esecutivi molto forti a chi non conosce il territorio, o a chi finora si è occupato di tutt'altre cose. Intanto, nell’immediato, la macchina Parco va avanti, tendendo l'orecchio a Roma. L’ipotesi più accreditata - come ci spiega Umberto Mazzantini, consulente dimissionario- è che venga a breve nominato un altro Commissario, aspettando che Regione e Ministro trovino un’intesa sul Presidente. Adesso che la Consulta ha stabilito che il Ministro ha tutte le facoltà di nominare il Commissario ( in pratica l’eccezione è che Matteoli ha omesso di scrivere una lettera alla Regione) in teoria potrebbe tornare alla carica con Barbetti. “Non credo che lo farà – spiega Mazzantini – sarebbe voler cercare uno scontro duro, che non conviene a nessuno. Si tratterà quasi sicuramente di un funzionario”. Ci sono poi i consulenti che seguono le sorti del Commissario, e stanno facendo le valigie. Ci sono però anche 7 collaboratori che fanno capo all’ufficio tecnico e allo staff organizzativo “loro sì, sono veramente indispensabili per mandare avanti il lavoro cominciato – dichiara il rappresentante nazionale di Legambiente – mi auguro che siano riconfermati da colui che subentrerà”. Per quanto riguarda i progetti in corso, la bozza del Piano del Parco è già stata approvata con una delibera di alcuni giorni fa, mentre accuserà una battuta d’arresto la campagna di educazione ambientale prevista nelle scuole, e molto in forse sarà la manifestazione regionale di trekking prevista per Aprile. Piuttosto urgente anche la manutenzione della sentieristica, per la quale non è stata fatta ancora la gara d’appalto. L’iter delle aree marine protette andrà avanti, il Parco in questo caso fungeva solo da referente, la questione adesso riguarda il Ministero dell’Ambiente ed i Comuni. Per le questioni più complesse e discusse come la riperimetrazione e le aree contigue (che non fanno parte del Parco e la cui costituzione spetta alla Regione in accordo con Pnat ed enti locali) occorrerà attendere. La speranza è quella di non dover rimpiangere la fase commissariale e la politica della “conservazione sostenibile” del Sindaco del Comune di Capoliveri Ruggero Barbetti.
ben marina