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Ancora un intervento sulla riunione sulla scuola con Benesperi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 23 gennaio 2004

Egregio Sig. Mazzei, pur essendo stata regolarmente invitata al dibattito sulla riforma Moratti organizzato alcuni giorni fa dal Consiglio d’Istituto di Portoferraio, da Lei presieduto, ho ritenuto di non poter intervenire. Se ho deciso di non partecipare è proprio perché -come Lei ha onestamente ammesso nel suo ultimo intervento, letto su “Il Tirreno” del 18 gennaio- “gli unici interventi programmati sono stati quelli della rappresentante del Comitato dei genitori, e dell’Assessore Paolo Benesperi”. Fin dall’inizio mi è parso evidente che l’iniziativa nascesse più come manifestazione di contestazione che come occasione di informazione e illustrazione di una Riforma che, peraltro, non è ancora giunta alla sua stesura definitiva. Il fatto che nel corso del dibattito aperto ci sia stato spazio anche per la Prof.ssa Berti, che ha parlato anche dei contenuti, non cambia molto il giudizio sulla natura dell’iniziativa. D’altra parte l’approvazione unanime di un documento che esprime “forte preoccupazione sulle ricadute che il decreto avrà sulla qualità dell’offerta didattica” conferma che si è trattato di una legittima occasione di mobilitazione delle persone e dei soggetti contrari al Decreto stesso. Come vede non ho fatto alcun riferimento ai contenuti del Decreto in via di approvazione. Immagino, sig. Mazzei, che quando evoca il “salto indietro di 30 anni” che farebbe la scuola pubblica post- Moratti, Lei si faccia prendere un po’ la mano dalla passione politica. Ricordo altri militanti politici che hanno ricoperto il Suo stesso incarico -mi pare- con un’attenzione più prudente alle ragioni dell’equilibrio e dell’imparzialità, specie all’inizio. Mi chiedo dove mai l’abbia vista, questa “scuola dei sogni” che il Ministro Moratti vorrebbe smantellare per fare un favore alle private. Per quanto ne so parole come “offerta formativa.. progettazione.. pari opportunità” hanno avuto una qualche attuazione concreta grazie solo al personale e disinteressato sacrificio del personale docente, e non certo per il riformismo un po’ declamatorio dei predecessori della Sig.ra Moratti. Ma come detto, caro Sig. Mazzei, non voglio dare giudizi di merito sul Decreto, e nell’attesa che una nuova iniziativa degli Istituti scolastici, o magari dei Comuni, ci consenta di saperne di più, la saluto cordialmente.


portoferraio scuola autogestione

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