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Controcopertina: Solo lo 0.40% del bilancio regionale destinato al turismo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 23 gennaio 2004

Mi chiama mio figlio Alberto da Barcellona dove è appena arrivato via Bus (ha speso una sciocchezza, da Genova a Barcellona viaggiando con una compagnia spagnola, naturalmente). In un ottimo Ostello per la Gioventù paga 15 euro a notte, con uso di docce e lavatrice gratuiti. Al ristorante, decoroso in una via laterale delle Ramblas, ha mangiato: Pajella con cozze, pollo, maiale, gambero Pesce fresco bollito e fritto (un piatto tipico, mi assicura anche buono) con contorno Pane e vino Per un totale di euro 7,00 (dicasi sette) Il governo spagnolo applica l’ Iva al 5%, quello Francese, dopo le follie di Mitterand, ha portato l’Iva dal 33% per gli alberghi di lusso e dal 20% per tutti gli altri, al 7% ( chissà perché ma il socialismo, quello con la esse minuscola, è sempre punitivo a volte anche in maniera antieconomica). La Spagna è un richiamo turistico continuo e costante per tutto il mondo forse perché concepisce il turismo come una fonte di cultura e di grandi opportunità per gli spagnoli. Grandi risorse vengono destinate alla promozione del turismo ed alla sua salvaguardia nei termini qualititativi dello stesso, sicuramente superiori ai nostri in rapporto al prezzo-qualità. (per non parlare del Portogallo, tralasciando il confronto con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo) La Regione Toscana destina lo 0,40% del suo bilancio al Turismo, come ci informa il Vice Presidente del Consiglio regionale, Leopoldo Provenzali, e ricava, la Regione intesa come insieme di commerci e lavoro, il 7,48 del fatturato globale con la sola voce turismo. La Camera di Commercio di Livorno non prevede alcuna facilitazione per il turismo di bassa stagione all’Elba almeno relativo al costo folle (ribadisco: folle) del traghetto (circa un milione a tratta, per Bus) L’isola verde & Blu, da sola, fattura oltre a 1.500 miliardi delle vecchie lire e contribuisce alle spese generali quindi con un minimo di 150 miliardi di Iva solo dal settore alberghiero. Sicuramente il costo fiscale in generale, il costo del Lavoro con la sua esagerata parte contributiva, sono eccessive (si spende una follia per dare una miseria ai Lavoratori), per non parlare degli approvvigionamenti e dei costi per l’energia e per le utenze. Seguendo l’andamento generale gli alberghi ed i ristoranti dovrebbero aumentare i loro listini ogni anno. La maggior parte di loro invece si è fermata al listino 2003, alcuni hanno regredito con intelligente intuizione. Ma fino a quando si potrà regredire o non ritoccare i listini? Ritoccandoli usciamo dal mercato, bloccandoli o regredendo togliamo grande parte di utili e sicuramente, nel tempo, qualità alla gestione e minore utilizzo di manodopera. Che non sia ancora vivo lo spirito punitivo per il quale si tendeva a colpire la fruizione del turismo? Che sia più giusto pagare buona parte della funzione pubblica con stipendi da nababbi e non trovare i 100 euro necessari per far fare la traduzione del sito dell’Apt nelle lingue europee ed extraeuropee?? Che sia giusto che un solo operatore traghettale (la Moby Lines, per non fare i nomi) possa impedire all’ Autorità Portuale di aggiornare/fornire le informazioni agli Utenti con Cartelli Elettronici siti nei posti appropriati che indichino orari e costi dei traghetti, cartelloni che forse metterebbero fuori gioco, con una informazione veritiera e non cabalistica, le tariffe della Moby stessa? Mah, io sarò anche populista, come graziosamente mi definisce il Padrone del Canale, ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti, almeno di quelli che vogliono vedere. Turistici saluti.


fetovaia spiaggia barca panorama

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