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Nurra risponde agli ottanta operatori scolastici firmatari della lettera aperta

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 22 gennaio 2004

Diventa difficile dialogare quando uno dei due interlocutori non vuole ascoltare… Ripeto e ribadisco, così (spero) non vi sarà più ombra di dubbio: già lo scorso anno, nel corso di una manifestazione in piazza dei ragazzi del Liceo Foresi (alla presenza di pochissimi insegnanti) ebbi modo di dichiararmi contrario ad una riforma come quella che si vuole ora mettere in atto. Parimenti, nel mio articolo dei giorni scorsi, ho dichiarato tutte le mie perplessità su tale progetto, e – conseguentemente e ovviamente – non avrei potuto illustrare a nessuno le magnifiche sorti progressive né della Riforma Moratti, né della scuola italiana. D’altra parte erano già molti gli autorevoli interventi che ne stigmatizzavano l’inadeguatezza e la potenziale pericolosità nello svolgersi del percorso formativo. Ho semplicemente “dovuto” obiettare sul modo in cui l’incontro si è svolto: senza preoccuparsi di organizzare un contraddittorio, un dialogo, una “tavola rotonda”, ma, solamente, un monologo sui contenuti, almeno dei presenti al tavolo. Contenuti rispetto ai quali, ripeto, sono sostanzialmente d’accordo, ma comunque, per formazione, avrei preferito un contraddittorio programmato. Che i presenti all’incontro fossero tutti liberamente intervenuti e che il tema sia di grande importanza, mi pare fuori di dubbio. Ai Comuni (Sindaci e Assessori) l’avviso dell’incontro è pervenuto solamente il giorno precedente lo stesso, cosicché – anche chi avesse avuto la volontà, di invitare qualcuno, favorevole alla Riforma, in grado di reggere un confronto con Paolo Benesperi, non ne avrebbe avuto il tempo. Questa è stata la mia unica critica ed a causa di questa sembra , a torto, che io sia diventato un sostenitore della riforma Moratti.


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