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A Sciambere precisatorio

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 22 gennaio 2004

La prima telefonata ricevuta oggi ci viene da Elisabetta Tiberi che ha appena letto l'articolo in controcopertina di Elbareport "Il Signor Centrosinistra" Elisabetta ci telefona precisando che non ha la minima intenzione di concorrere a cariche amministrative, e di averlo dichiarato da tempo, e precisa ulteriormente poi che pensa che parlare di una sua candidatura ostacoli i candidati-candidati che sono stati candidati nonchè i candidati-candidati che non non sono stati candidati ma che sono candidaturi. Peccato, il numero delle donne sindaco nella storia di quest'isola è ancora fermo a 2 (l'Onorevole Erisia Gennai Tonietti e Catalina Schezzini)e, vista anche la resa zairota dei sindaci dell'altro sesso, sarebbe interessante vedere all'opera una cultura politico-amministrativa maturata al femminile, alla guida del più popoloso dei comuni dell'Arcipelago. Ma forse c'è bisogno, per arrivare a 3, di una campagna elettorale scritta da Asimov, con i seggi a cui si potrà accedere con il teletrasporto e con la possibilità di votare per corrispondenza anche da Marte. Poco dopo altra telefonata, questa volta da parte del nostro non lettore a cui accennavamo ieri in un altro articolo (A Sciambere: Elogi e critiche), che casualmente ha letto Elbareport anche oggi, e si è riconosciuto. Il nostro precisa che c'è stato un fraintendimento, non era a noi che si riferiva quando ha parlato di "soggetti inaffidabili" bensì a persone sedute allo stesso "tavolo". Speriamo allora che il tavolo sia più affidabile di chi lo compone, altrimenti qualcuna delle zampe molla e il tavolo si ribalta, cosa che ci preoccuperebbe non poco, tenuto conto che su quel fatale mobile si stanno giocando delle partite che ci riguardano. Non passa molto tempo e riceviamo una telefonata dall'assessore Franchini, che a sua volta precisa di aver detto "Corte Costituzionale" e non "Corte di Cassazione" come gli avevamo fatto dire noi in un altro articolo dello stesso giornale. Accusiamo l'errore ci consola solo un poco il fatto che difficilmente tutti i consulenti del Parco potranno notarlo, per alcuni sarebbe difficile parlare delle diverse competenze dei due organi anche in maniera sommaria e senza sbirciare tra le pagine di un testo di educazione civica delle medie. Poi per tutto il giorno fioccano, sulla casella postale elettronica della redazione, mail in cui Tizio precisa che Caio e Sempronio risponde precisando a Tiburzio, tanto da farci esclamare: "Ah ma oggi è il giorno delle precisazioni!" Quasi quasi ci mettiamo anche noi a precisare per esempio scrivendo una lettera ad un sindaco a caso, che sappiamo? il sindaco di Tontopoli: "Caro Sindaco inquesto clima post-natalizio ci corre l'obbligo di precisare il nostro pensiero nei Suoi riguardi. Nel tempo Ella potrebbe anche aver maturato la convinzione che noi La consideriamo per dirla con il linguaggio del nostro generoso popolo una "fava lessa". Puntualizziamo che Ella è in errore, e calibriamo quanto abbiamo da significarLe. A nostro avviso la Sua persona non può essere liquidata con l'appellativo di "fava lessa". Più corretto e calzante è il definirla "una incommensurabile e perniciosissima fava lessa". Tanto le era dovuto e con perfetta osservanza.