Ci siamo resi conto che pur avendo argomentato abbastanza, dobbiamo ancora una risposta alla trio Garufo-Mazzei-Zini, laddove prima di dichiararci un po' avventatamente quinte colonne della destra, si chiedevano chi realmente fosse il nostro candidato. Poichè la stessa curiosità ce l'hanno esternata altri riteniamo opportuno a questo punto soddisfarla: il nostro candidato è il Signor Centrosinistra. Il non ancora identificato signore dovrebbe a nostro avviso possedere per cominciare una solidissima cultura protezionistica nei confronti del territorio, il che significherebbe uno capace di dire (in nome del superiore interesse della collettività) una bella serie di "NO" a cominciare da un "NO" secco alle false prime case Un Signor Centrosinistra capace di invertire la rotta verso un riuso ed un recupero dell'esistente e del costruito, a partire dalle più vecchie aree urbanizzate, riportando persone stabilmente residenti nel centro storico, incentivando economicamente i nuovi nuclei familiari acquistare e restaurare piuttosto che a costruire la loro casa. Il Signor Centrosinistra poi dovrebbe non solo presentare un programma fatto di parole, ma anche previsionale sui tempi di attuazione. Le strade di cattive giunte sono lastricate di bei programmi. Ne abbiamo perfino scritto personalmente qualcuno, rimasto poi puntualmente disatteso. Spieghiamoci con un esempio: ravvisare la inderogabile necessità di realizzare una struttura per anziani non autosufficienti, riconoscendo agli elbani il diritto di morire dove sono nati, porla nel programma e poi non realizzarla non è meno colpevole del non averla fatta prima, anzi è più grave. Al Signor Centrosinistra per noi andrebbe affidato un mandato amministrativo, che è cosa diversa dalla cambiale in bianco che ci hanno chiesto troppe volte, il che significa che chi dovrebbe proporlo dovrebbe garantirne poi la esecuzione del programma e nessuno venga a dirci che i 44 gatti che costituiscono l'ideale "attivo" politico di tutte le forze politiche del centrosinistra messe insieme, oltre ad arrogarsi la decisione di chi dovrà governare Portoferraio, possano poi, lontano dai frizzori delle elezioni, garantire il controllo della attuazione del programma. Un'altra caratteristica che noi chiederemmo avesse il Signor Centrosinistra dovrebbe essere quella del reale spirito di servizio, la concreta volontà di essere "un primus inter pares", e per restare in latino chi parte dicendo "Aut Caesar aut Nullus" (o sono caposquadra o non gioco) dovrebbe essere schiaffato in panchina come cura di umiltà preventiva. Ciò premesso giungiamo alla domanda su chi pensiamo precisamente dovrebbe essere il Signor centrosinistra rispondiamo che non pensiamo precisamente, perchè per fortuna ci sono a Portoferraio persone espresse nella varia area del centrosinistra + fritti misti che secondo noi potrebbero interpretare la funzione del Signor (o Signora) Centrosinistra Nunzio Marotti e Daniele Palmieri alle ali dello schieramento politico, Danilo Alessi al centro con Elisabetta Tiberi che non è espressione di alcuna forza politica. Tutta gente con un eccellente ruolino di marcia che potrebbero costituire la noce di una formidabile squadra amministrativa e tutti (a nostro modesto avviso, se non è lesa maestà) più rappresentativi dei candidati o candidandi di cui si è sentito parlare al mitico "tavolo". Immaginiamo le obiezioni: ma si è già deciso nei partiti .. ma si è detto al tavolo .. La risposta più consona sarebbe: E allora? Ma chi lo ha detto, dove sta scritto che l'unica aggregazione di persone da cui nascano proposte di governo debba essere costituita dal tavolo? Un discorso diverso si sarebbe potuto fare se il Tavolo non avesse travisato proprio lo spirito del 5 Aprile. Se avesse continuato in questi mesi a chiamare quell'assemblea a pronunciarsi volta volta sugli elementi di programma per ragionare poi dei candidati come espressione comune, e non come somma di galletti scelti in pollai decentrati. Qui qualcuno potrebbe obiettare che dopo essersi chiusi nel bunker i tavolisti benignamente ridiscenderanno tra le assemblee con il verbo, il profeta (e i sottoprofeti) da proporre. La domanda allora sarebbe: Per fare poi cosa? Si impegnerebbero a rivedere radicalmente gli elementi di programma o addirittura mutare il candidato designato dopo una laboriosissima trattativa di due minuti e mezzo? Allora quel tavolo va pensato solo come uno degli elementi costituenti la discussione, che può aver fatto un lavoro per molti versi apprezzabile, ma che non può e non deve essere l'elemento decisivo nella costruzione dell'alternativa di centrosinistra.
portoferraio panorama piazzale de laugier
Nunzio Marotti
Danilo Alessi piccola
elisabetta tiberi
daniele palmieri