Con la sentenza n. 27 del 2004 (che si allega) la Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Toscana contro la nomina a Commissario Straordinario del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano di Ruggero Barbetti, Sindaco di Capoliveri (AN). La Corte Costituzionale, pur riconoscendo al Ministro Matteoli il potere di nominare un Commissario del Parco, “dichiara che non spetta allo Stato e per esso al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio la nomina del Commissario straordinario dell’Ente parco nel caso in cui tale nomina avvenga senza che sia stato avviato e proseguito il procedimento per raggiungere l’intesa per la nomina del Presidente dello stesso Ente e per l’effetto annulla il decreto del Ministro dell’Ambiente 19 settembre 2002 di nomina del Commissario straordinario dell’Ente parco nazionale dell’Arcipelago Toscano”. La corte Costituzionale non ritiene pertanto che sia illegittima la nomina senza aver prima avuto l’intesa tra Regione e Ministero sul nome di Barbetti ma che sia illegittimo “il mancato avvio e sviluppo della procedura dell’intesa per la nomina del Presidente, che esige, laddove occorra, lo svolgimento di reiterate trattative volte a superare, nel rispetto del principio di leale cooperazione tra Stato e Regione, le divergenze che ostacolino il raggiungimento di un accordo”. La Corte rimarca così quelle che da sempre sono state le preoccupazioni di LEGAMBIENTE per un commissariamento che, come abbiamo già detto più volte, si è trasformato presto da “straordinario ad ordinario, con un inasprimento di un conflitto istituzionale e politico che sta lentamente paralizzando il Parco e dal quale non si vede via di uscita se non con l’elezione del Presidente e del Consiglio Direttivo”. La sentenza della Corte mette la parola fine ad una fase di incertezza e scontro ma ora rischia di aprirsene un’altra di crisi del Parco Nazionale, per questo LEGAMBIENTE invita la Regione Toscana ed il Ministro dell’Ambiente a ricercare subito quell’intesa che è la sola cosa che può scongiurare una completa paralisi del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che sarebbe intollerabile. Il rischio più grave è che si blocchi ogni iniziativa già avviata: Definizione del Piano del Parco e del Piano Pluriennale Economico e Sociale, istituzione dell’Area Marina Protetta, nuova Sede del Parco, Park point, Casa del Mare, progetti di Educazione Ambientale per le scuole, fruizione di Pianosa ed iniziative per le altre isole, ma anche le cose ordinarie da fare assolutamente in vista della stagione turistica: pulizia e risegnalazione della sentieriristica, iniziative promozionali ed attività di informazione sul parco, sentieri natura, apertura delle Case del Parco, gestione e trappolamento dei cinghiali, messa in atto degli accordi già avviati con le Associazioni economiche e sociali, lotta all’abusivismo. In questa situazione di grave crisi politica ed economica, con l’Elba al centro di scandali edilizi e di altro genere, un altro Commissariamento “tecnico” o “politico” che durasse ancora per mesi sarebbe intollerabile e contrario agli interessi delle isole toscane. Per questo LEGAMBIENTE chiede al Ministro dell’Ambiente ed alla Regione Toscana di prendere atto dell’alto pronunciamento e del pressante invito alla leale cooperazione che viene della Corte Costituzionale e invita Regione e Ministro a mettere al centro della concertazione l’interesse del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e l’esigenza di difendere il patrimonio ambientale e paesaggistico delle nostre isole, occorre superare questo lungo periodo di scontro per trovare al più presto l’intesa sul nominativo del nuovo Presidente e sulle nomine di un Consiglio Direttivo che rischia di non essere all’altezza delle grandi e difficili sfide che si presentano davanti all’Arcipelago Toscano.
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