Caro Sergio, riferendomi alla tua cortese risposta, anch’io penso che molte riunioni, soprattutto quelle che riguardano la Res Pubblica, dovrebbero tenersi all’ aperto, o in una casa di vetro (Non a caso i Consigli Comunali sono previsti aperti per legge). Mi sono espresso male, ammetto, nel dire che le notizie relative ad una specifica riunione del tavolo del centrosinistra erano al massimo interessanti per gli ‘addetti ai lavori’ (spero per me non sia freudiano aver detto ciò: penso infatti occorra considerare i cittadini tutti addetti ai lavori , perchè lo sono). Volevo dire che il confronto avviato -come forze politiche del centrosinistra più l’ Isola e la Città - per presentarsi con alcune idee guida comuni al confronto con la cittadinanza, è a volte parecchio palloso, senza grandi balzi dalla volta precedente e per questo di poco interesse giornalistico (in questo caso lo dico da addetto ai lavori). La lunghezza di questa fase preparatoria ha rischiato (uso il passato consapevolmente), è vero, di farci interpretare come autosufficienti, separati dal resto del mondo, soprattutto perchè non siamo stati , in questi mesi, strateghi della comunicazione: informare in tempo reale di ciò che legittimamente si discute, volta per volta, servirebbe - serve a stabilire un contatto di trasparenza con i cittadini interessati, ponendo anche le basi per una comunicazione vera, cioè bidirezionale: quello che avete comunque garantito nei fatti, senza rinunciare alla vostra opinione, come giornale. A breve, com’ è stato deciso unitariamente dal tavolo del centrosinistra nell’incontro di lunedì sera, l’apertura delle porte – offrendo un confronto vero perché c’è un prodotto riconoscibile - avverrà con la presentazione pubblica delle linee programmatiche elaborate, linee che comprendono anche i criteri di scelta del/la candidato/a a sindaco del centrosinistra, criteri discussi appunto nell0 ultimo incontro. La fase di ascolto sulle cose concrete inizia con questo passaggio, dando così modo – si presume - a tutti i soggetti (partiti e non) di partecipare – con modalità da decidere anch’ esse assieme - alla scelta del candidato, sapendo quale attesa c’ è tra una parte significativa di cittadini per fare al meglio quelle cose, con che priorità. Personalmente sto in un partito consapevole dell’ importanza come dei limiti dei partiti (nel senso che la politica, l’interessamento alla Polis c’ è – per fortuna - anche fuori di essi), e auspico che persone o gruppi che si riconoscono nel centrosinistra interagiscano, in questa fase del confronto , con idee e persone disponibili a impegnarsi per quel progetto di qualità della vita e sviluppo di Portoferraio che stiamo cercando di costruire. Non vedo analogo sforzo costruttivo e propositivo da parte delle forze del centrodestra, che comincia oggi, ad esempio, a parlare di primarie al loro interno. Sarebbe importante che negli altri Comuni elbani ove si voterà, persone e forze politiche del centrosinistra aprissero tavoli di confronto sulle cose da fare. Come stiamo facendo a Portoferraio o Rio nell’Elba. Un’ ultima riflessione la vorrei dedicare alla ‘squadra’: le premesse perché sia equilibrata e davvero rappresentativa delle culture politiche e sociali del territorio sembrano esserci: sarà l’elemento di garanzia e forza insieme per il/la candidato sindaco che emergerà. Ma, ahimè, siamo ancora nel linguaggio politichese, mi rendo conto: cercheremo di uscirne davvero al più presto per ascoltare e coinvolgere tutti con attenzione e senza autosufficienza nei 3-4 o 5 mesi (non si sa ancora con certezza) che mancano all’ appuntamento democratico del voto. Un caro saluto
carlo rizzoli