"Pungiglione" lo ricorderemo sempre con il sorriso furbo celato sotto i baffi che non portava, ma che talvolta esplodeva in una risatina beffarda con la quale recepiva o accompagnava una battuta di spirito. Lo divertivano moltissimo gli sfondoni, le storpiature delle parole dotte che appena gli venivano riferite appuntava con la grafia minuta su un taccuino che aveva sempre in tasca all'uopo, pieno di "punture indovinose" di "vino di borderò" di "non ci vedo più bene, in vecchiaia so' diventata anche lesbica", ed il fior fiore di quelle "perle" finivano poi sulla sua rivista "Lo Scoglio" Uno scoglio sul quale sistematicamente approdavano grandi firme e pregevoli lavori storici, una rivista che era palestra per la sua eccellente penna cosi come lo erano stati i libri che ci ha lasciato lo Zibaldino, Napoleone da Vicino .... Lavori nei quali aveva espresso con l'aria di giocare le sue doti umane, il suo spirito salace, l'attaccamento a questa sua terra salmastra. La cronaca ci impone qui di dire che il Prof. Aulo Gasparri, ad 80 anni d'età, è deceduto al mattino del 16 Gennaio nell'Ospedale di Portoferraio, dove era stato ricoverato il giorno prima, e che sarà seppellito nel Cimitero della Reverenda Misericordia sabato, dove alle ore 15 inizieranno con una Messa le sue esequie. Ci saranno sicuramente più persone di quelle che hanno assistito ai funerali del suo amico Oreste Del Buono (un grande isolano tornato a riposare in punta di piedi) perchè erano in molti a volere bene ad Aulo per la sua gentilezza d'animo, per la sua mitissima cattiveria che imponeva anche a chi era preso per i fondelli un sorriso. Prima di dedicare i suoi anni maturi allo scrivere Gasparri, dottore in scienze agrarie, aveva gestito l'azienda vinicola familiare, si era poi dedicato all'insegnamento della matematica per lunghi anni presso la scuola media portoferraiese finendo la carriera scolastica come Preside delle Scuole Medie di Campo. Ci piaceva parlare con lui di tanto in tanto, fermarci in Piazza Cavour a pillaccherare con quel signore antico e colto sulla nuova Portoferraio, sui nuovi ricchi ignoranti, quelli che ci transitavano davanti ostentando "macchinoni", sugli pseudo-intellettuali boriosi che finivano sul suo tacquino senza pietà, ci piaceva immaginare qualche scherzo, ricordare i più bonari sfottò a Gigino Villani e Teodolindo, e ci mancherà. Soprattutto ci mancherà quando ci imbatteremo nello scivolone semantico, nella citazione latina a sproposito, nella cazzata sparata nelle aule della politica o al bar. Come sempre, noi che non usiamo taccuino, dopo averci riso, cercheremo di fissare "lo sfondone" nella memoria pensando: "Questa mi devo ricordare di dirla a Pungiglione"
Aulo Gasparri