"Pur non condividendo diversi punti della Legge sulla riforma della scuola (Legge Moratti), trovo alquanto strano e un po’ 'bulgaro' il modo in cui si è organizzato e svolto l’incontro dibattito, ideato e organizzato nei giorni scorsi dal nuovo Presidente del Consiglio dell’Istituto Comprensivo di Portoferraio, nella sala della Provincia". Così interviene oggi sull'argomento l'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Portoferraio, Riccardo Nurra. "In quella occasione l’intervento della professoressa Paola Berti - prosegue Nurra - è stato l’unico intervento asettico, avendo l’insegnante enunciato ed evidenziato i punti più salienti della legge ; una legge che 'in itinere' ha poi avuto, a seguito di diversi emendamenti, modifiche e aggiustamenti. E’ stato comunque un supporto squisitamente informativo". "Gli altri interventi - continua l'assessore - sono stati a senso unico, tutti improntati ad un giudizio assolutamente negativo sulla riforma Moratti. La rappresentante di un Comitato genitori ha parlato del suo timore relativo alla scomparsa del tempo pieno nelle scuole elementari, ma fortunatamente si è appreso negli ultimi giorni, a seguito di una circolare del Ministro , che il tempo pieno viene confermato. La rappresentante ha anche dichiarato le proprie perplessità ed incertezze, sicuramente condivisibili, ma inevitabili quando l’orizzonte si apre ad un cambiamento radicale". "Ma da un Presidente di Consiglio d’Istituto - precisa Nurra - che è anche coordinatore dei D.S. elbani, da un insegnante rappresentante sindacale C.G.I.L. ed assessore nella passata legislatura locale, e dall’assessore al ramo della nostra Regione, che è stata fra quelle che hanno votato NO alla riforma Moratti, da loro, certo, non potevamo aspettarci un giudizio positivo. Quel foglietto d’invito, pervenuto il giorno precedente l’evento alle Amministrazioni comunali elbane, che hanno in maggioranza disertato l’incontro, annunciava un dibattito, ma argomentava , quasi tirando le conclusioni , 'possibili ricadute sulle scuola elbana'. "Molti sono i miei personali dubbi sulla riforma Moratti- precisa ulteriormente l'assessore Riccardo Nurra - ma forse non sarà neanche tutta sbagliata come vorrebbero farci credere. Visto che si è voluto chiamare 'dibattito' l’incontro di venerdì, mi sarebbe piaciuto vedere i dibattenti, e non tutti a tirare da una parte sola. Mi sarebbe piaciuto assistere ad un contraddittorio fra relatori diversi e mi sarebbe anche piaciuto ascoltare qualcuno che, conoscendo bene i contenuti della riforma, avrebbe potuto prendere anche le parti della stessa. Ma nessun autorevole rappresentante che la pensasse in un altro modo era presente, ed a dire la verità non mi risulta che il Presidente si sia neanche preoccupato di cercarlo. Il Presidente del Consiglio d’Istituto rappresenta tutta la scuola, anche quelli che la pensano diversamente da lui o che vogliono , senza essere influenzati, sentire tutt’e due le campane. Ma tanto c’era Benesperi!" "Purtroppo, o meno male- conclude l'assessore alla Pubblica Istruzione -a seconda dei casi e delle occasioni, ci sono anche gli Altri e , se si vogliono organizzare eventi, bisogna pensare anche a Loro, altrimenti si fa solo una promozione della propria idea politica e per le promozioni di qualsiasi tipo è meglio utilizzare altri luoghi e circostanze". Ufficio Stampa Comune di Portoferraio Ci pare obiettivamente che un esponente di questa Giunta Comunale di Portoferraio (la più chiusa alle idee dell'opposizione della storia cittadina) che da di "bulgaro" a chicchessia sia il classico "Cencio che dice male di Straccio" Le nostre perplessità sulla riforma Moratti sono di ordine diverse da quelle dell'Assessore. Per noi pure la triste signora dal nome che è un vero ossimoro, non è sfuggita alla regola del governo Berlusconi: promettere sfracelli per produrre qualcosa che si sostanzia solo in una restrizione dei servizi offerti ai cittadini, "volgarizzazione dei contenuti" mascherata da un finto modernismo, attacco alle conquiste sindacali dei lavoratori operanti nell'ambito, regali agli imprenditori privati del settore (che offrono un servizio di qualità infinitamente più scadente di quello pubblico) indorando la pillola con una supposta libertà di scelta. Con questo fiasco alle spalle, il minimo che ci si deve aspettare è che pure i lavoratori della scuola di orientamento (e voto) politico coincidenti con l'attuale maggioranza abbiano capito di trovarsi di fronte a qualcosa che lede i loro interessi e quelli della scuola italiana in generale. L'assemblea era aperta ci sono stati interventi dal pubblico (mumerosissimo) e non ci pare che quella potesse essere considerata una riunione di un soviet. Se ci fossero stati dei Fan della riforma Moratti sarebbero di certo intervenuti, se non ci sono stati interventi in questa direzione qualche ragione ci sarà. O forse per una malintesa par-condicio qualcuno doveva recitare la parte dell'avvocato del diavolo e mettersi a difendere una riforma indifendibile? Possibile che gli amministratori di questa città quando vedono più di dieci persone insieme a discutere siano presi dalle convulsioni, a prescindere? Si è parlato di politica là dentro? E di cosa si doveva parlare, di cavalli da corsa? Qualche tempo fa un anziano democratico portoferraiese ricordò di aver visto frequentemente dei cartelli in cui campeggiava: "Qui si lavora, non si parla di politica", durante il ventennio più infausto della storia italiana.
manifestazione contro moratti portoferraio autogestione
manifestazione contro moratti portoferraio autogestione
Letizia Moratti