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Acqua: Tre comuni all'ASA, gli altri non si pronunciano

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 14 gennaio 2004

Il Comune di Rio nell’Elba è stato il primo a togliere la delega in materia di servizi idrici alla Comunità Montana, a ruota andranno Campo nell’Elba e Marciana che si affideranno all’ASA. Il percorso, come spiegano i sindaci che hanno aderito al passaggio, rientra in un iter che era previsto dalla legge Galli a partire dal nuovo anno. “L’ufficio ragioneria del Comune di Rio nell’Elba è quello che ha terminato per primo la parte burocratica, e la questione è stata votata nel consiglio comunale dello scorso 18 dicembre” dichiara Catalina Schezzini, ma aggiunge che non c’è niente di clamoroso, si tratta di un passaggio naturale. Ma la questione diventa più ingarbugliata se si prendono insieme gli otto comuni elbani. A questo proposito nel pomeriggio di mercoledì 14 gennaio si è tenuta una riunione che dalle premesse sembrava dovesse essere prevalentemente tecnica e sancire cioè un’adesione più allargata dei rimanenti comuni, ma si è rivelata ben presto esclusivamente politica con soltanto il Presidente della Cominità Montana Luca Simoni ed i sindaci elbani, senza i dirigenti degli acquedotti, tra cui il Presidente dell'ASA Barbareschi, e senza i rappresentanti dei sindacati di categoria. Si è in sostanza preso atto del “passaggio a tre” all’ASA, passaggio che andrà tecnicamente completato con l’espletamento di tutte le procedure burocratiche. Ma gli altri? Non si è giunti a nessun preciso accordo per quanto riguarda gli altri 5 comuni, e non dimentichiamoci che continua ad esistere la "Servizi idrici s.rl." una società partecipata per discutere della quale la Comunità Montana non è ancora riuscita a riunire una assemblea che raggiungesse il numero legale. E' questo un clima di incertezza che innesca una serie di problemi, primo tra tutti quello del passaggio del personale attualmente impegnato nel settore idrico della Comunità Montana. In merito a questa delicata questione hanno espresso forti preoccupazioni i sindacati che hanno prodotto un documento unitario che è stato consegnato ai rappresentanti dei comuni e letto durante l’assemblea. Una situazione così frazionata creerebbe notevoli confusioni di gestione, con un gestore unico che si biforca all'ingresso del canale, un garbuglio di competenze, una effettiva difficoltà nello smistamento del personale e via aggiungendo. Ma non è detta ancora l'ultima parola, c'è ancora un po' di tempo (3 mesi?) per riflettere e venire a capo dell'intricata vicenda idrica elbana.


rio elba panorama dal volterraio

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