è formalmente costituito a Piombino il gruppo dei Verdi-Val di Cornia, partendo dalla percezione che nella cittadinanza «è sempre più sentito il disagio di vivere in un territorio stretto tra il declino della vecchia produzione ed i confusi tentativi di aprire nuove strade di sviluppo». Molte le motivazioni che hanno dato avvio al nuovo gruppo dei Verdi e che sono state esposte al tavolo al quale erano riuniti il segretario regionale Mario Lupi, Carlo Rizzoli del direttivo provinciale e l'Architetto Anna Marrocco per i Verdi-Val di Cornia. Questi hanno spiegato ai numerosi presenti intervenuti che «il livello di inquinamento atmosferico e l'elevato rischio industriale, costituiscono ancora una vera emergenza, insieme all'insicurezza sul futuro della principale azienda della città, oggi commissariata. Le ultime ricerche socio-ambientali - ha continuato l’architetto Marrocco - mostrano un elevato decremento della popolazione con un tasso di anzianità tra i più alti d'Italia. I giovani non trovano nel loro territorio occasioni di espressione e di occupazione consoni alle loro aspirazioni. Di fronte a tutto questo occorre essere pronti, attrezzarsi ad una svolta epocale per la vita nel nostro territorio, uscendo dall'inaccettabile ricatto salute contro lavoro che porta a vanificare gli stessi protocolli d'intesa Istituzioni-acciaierie. Vogliamo dare centralità alla qualità della vita dei cittadini in termini di benessere psico-fisico attraverso un'ampia partecipazione alle scelte dei governo del territorio». Come prime iniziative, i Verdi della Val di Cornia, per dare un contributo reale alla programmazione del territorio, saranno presenti all'assemblea programmatica per la scelta del candidato sindaco del 16 gennaio a Suvereto e il 17 gennaio alla tavola rotonda del Piombino Social Forum per una democrazia realmente partecipata. Mario Lupi, attuale segretario regionale dei Verdi, ha commentato: «sono entusiasta di vedere nuovamente un gruppo dei Verdi in Val di Cornia, in quanto la Lucchini, insieme alla Solvay a Rosignano e l'area di Stagno a Livorno sono i tre più grandi agglomerati industriali inquinanti della Regione».
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