Ricapitolando: Il duro attacco diessino alla direzione di Elbareport si colloca in linea temporale successivamente all’editoriale nel quale si ipotizzava che la candidatura a sindaco di Franco Scelza fosse una mossa volutamente sbagliata, una manovra per portare un’offerta sacrificale in cambio di qualche altra cosa. Nel comunicato della Quercia però ci si preoccupa di attaccare personalmente Sergio Rossi, di difendere i cognomi dalle insidie anagrammatiche, e di abbinare la tinta dei provvedimenti disciplinari agitando la possibilità di sostituire la tessera (rossa), con il cartellino (rosso), ma di dare una risposta alle ipotesi formulate neppure per sogno. Perciò continuiamo a ragionare per supposizioni, partendo però dai fatti. Intanto la candidatura diessina di Scelza giunge quando ancora il tavolo del centro sinistra sta valutando i criteri di scelta del futuro sindaco, scavalca quindi a balzelloni un percorso faticosamente condiviso. Rischiare gratuitamente di indispettire i convitati dando l’impressione di volerli bruciare sul tempo, non ci pare una mossa politicamente oculata. C’è chi obietta che la manovra sia soltanto interna ai DS, e che non riguardi gli altri partner, ma l’esclusione di Danilo Alessi, gettonato invece dai movimenti e certo meglio accetto da Rifondazione, ci pare che abbia ripercussioni ben più ampie. La convinzione, che ormai è diventata quasi uno slogan, che Scelza porti i voti del popolo delle partite IVA, ci sembra una motivazione debole: perché inventarsi a sinistra ciò che già esiste al centro? Inoltre la candidatura ha portato il partito ad una durissima polemica interna, Scelza non ha l’appoggio del correntone, quanto forte è un nome che disperde il 24% (21 a favore 5 contrari) dei voti del proprio partito? E poi quei “venticinque grandi elettori” che altre possibilità di esprimersi avevano? E ancora, molto probabilmente uno dei criteri per l’individuazione del sindaco sarà quello di non avere forti interessi economici che potrebbero entrare in conflitto con l’incarico pubblico. Ecco, tutto questo porta esattamente in direzione contraria al nome di Franco Scelza, e la sua candidatura sembra confezionata apposta per farsi sbattere la porta in faccia. Oppure. Oppure, tutto questo potrebbe essere l’accordo (locale o provinciale o altro) per ottenere qualcosa di diverso rispetto alla poltrona di sindaco. Per mettere ad esempio un bravo imprenditore, con alle spalle imprenditori potenti (uno a caso .. Onorato), alla società partecipata che porta il nome di Cosimo de’ Medici, nata da un’idea di Giovanni Fratini (e "ingozzata" da Rifondazione), poi gestita in maniera disastrosa dal centro destra, se così fosse sembrerebbe una collocazione più naturale. Ma perché allora non dirlo chiaramente, o semmai, smentirlo chiaramente, invece di sprecare un prezioso comunicato soltanto per dire che parleranno più. La ragione c'è, ed è che gli eventuali registi di questa operazione avrebbero preso per il naso non solo i partner al tavolo delle trattative (quelli evidentemente non beneficiari della "volata di sacrificio" scelziana), ma anche forse i loro stessi organismi di partito.
ds pf sezione mazzei