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Sulla querelle tra i vertici dei DS ed Elbareport

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 gennaio 2004

Un gruppo di Cittadini Vogliono solo tavoli con tanti “signorsì”? Vorremmo esprimere a Sergio Rossi e ad Elbareport la nostra solidarietà contro l’attacco subito da parte dei vertici dei Democratici di sinistra. Era da tempo che non si assisteva ad una presa di posizione con firme tanto autorevoli (Garufo, il Segretario di una delle Federazioni più importanti dei DS a livello nazionale, unitamente ai vertici locali). Peccato utilizzare tanta energia per attaccare la libertà di stampa e di pensiero. Le accuse fatte a Rossi sono sintomo di una cultura intollerante, contaminata allo stesso tempo dal peggior stalinismo e dal “pensiero unico” della destra liberista occidentale. Il giornale Elbareport è un luogo di discussione aperto a tutti, che ha avuto un ruolo importante in questi mesi in cui l’Elba sta passando una delle fasi più gravi della sua storia. La “questione morale” ha travolto la nostra isola e le amministrazioni di ogni colore. In tale contesto mai abbiamo sentito la voce unita dei tre dirigenti DS. Nessuna analisi costoro hanno saputo portare a termine sulla profonda crisi morale elbana. La loro presa di posizione contro la libertà d’informazione ci preoccupa anche per altri aspetti, legati all’affidabilità ed al ruolo del loro partito nelle trattative per le prossime elezioni amministrative. Ci credono davvero in un nuovo modo di far politica? Sentono veramente il bisogno di una più ampia partecipazione? Per la verità già alcuni dubbi ci avevano colto di fronte al metodo utilizzato per la “discesa in campo” del loro “candidato per forza”. Ma si trattava pur sempre di percorsi interni ad un partito. L’attacco ad Elbareport è, in tale contesto, assai più grave. L’ampia area politica alla quale ci sentiamo di appartenere non potrà essere “normalizzata”. Ed è un’ area che spesso è stata protagonista (o in esse si è riconosciuta) delle battaglie civili e politiche che poi hanno trovato ampio spazio informativo proprio grazie a Sergio Rossi ed al suo foglio. Garufo, Mazzei e Zini credono davvero che anche nuovi soggetti, non “controllabili” dalle loro segreterie, abbiano diritto al partecipare ai processi amministrativi? Oppure vogliono solo tavoli con tanti “signorsì”? Marilena Sangalli, Tatiana Paolini, Benedetto Lupi, Daniele Palmieri, Emanuele Diversi Umberto Mazzantini, Alessandro Beneforti, Annalisa Sangalli, Michele Alessi Un vecchio compagno (lettera firmata) L’unico reato che la burocrazia “sente” è quello di lesa maestà Caro Rossi, era solo questione di tempo, e ci sono ricascati. E’ inesorabile: la burocrazia non cambierà mai. E così sono costretto a scriverti di nuovo, non per difenderti (non occorre) ma per condolermi con te della nuova ‘performance’ anatematica del Sant’Uffizio nostrano. Dunque analizziamo il delirio del comunicato della “dirigenza” DS locale pubblicato l’altro giorno sul tuo giornale: “In compenso egli [cioè te] individua con chiarezza chi sono i suoi veri avversari: i Democratici di Sinistra di Portoferraio, i suoi [di chi?] dirigenti, il suo direttivo, la sua assemblea, il suo candidato; ed inoltre la segreteria di zona e la segreteria di federazione, ed infine il sindacato, ovviamente la CGIL, i suoi dirigenti presenti e passati, nonché mogli, congiunti e parenti fino alla settima generazione. Strategia fantastica! La malandata destra di Portoferraio non avrebbe mai osato sperare in un aiuto così inaspettato, così esteso, così completo”. Sotto il profilo burocratico l’accusa è plausibile: la scelta del candidato sindaco di Portoferraio (a quanto si sa) è stata operata dall’Assemblea degli iscritti DS su indicazione della segreteria della locale Sezione, con il parere favorevole del segretario dell’Unione intercomunale Elba e del segretario della Federazione. Le forme sarebbero state rispettate. E le sostanze? Guardiamo prima i numeri della “democrazia”. L’assise più numerosa è stata l’Assemblea degli iscritti, formata da una bella ventina di membri! Che gli iscritti assenti avessero un parere diverso non interessa a nessuno. E i dirigenti di questa “gioiosa macchina di guerra” quanti sono? Più o meno venti, pare. Guarda che coincidenza! Vogliamo parlare dei numeri del sindacato? presenti e passati? Quali lotte, o trattative, ha condotto il sindacato negli ultimi, diciamo, quindici anni all’Elba? Sembrerebbe che l’unica lotta sindacale portata avanti con perseveranza sia quella odierna, per trovare lavoro (magari un assessorato) a un passato dirigente della CGIL locale! Guardiamo la sostanza della “democrazia”: si ha una forte sensazione che la scelta del candidato sindaco di Portoferraio, nel bel modo che si è indicato, sia pochissimo “locale”: risponda cioè a logiche complesse provinciali e regionali di “collocamento”, ben rappresentate dalla Guzzanti nell’unica puntata del suo programma censurato. Insomma ci si affretta a scegliere un candidato posticcio perché il vero candidato sia un altro, da barattare con un posto congruo in altra sede istituzionale: operazione possibile solo se si esclude un candidato locale con qualche ‘chance’ di riuscita, e solo se si esclude il pur conclamato tispetto della volontà locale: roba che Metternich era una giacchettata. “La malandata destra di Portoferraio non avrebbe mai osato sperare in un aiuto così inaspettato, così esteso, così completo”, osservano i compagni dirigenti. Non li sfiora nemmeno lontanamente il dubbio che l’aiuto vero e palpabile alla malandata destra l’hanno dato loro (partito e sindacato) quando, con le loro fini strategie, hanno perso le elezioni nella scorsa tornata, restando però strenuamente attaccati ai loro incarichi, senza abbandonare la nave che affondava, come veri capitani coraggiosi. Ageno è un regalo loro, dei dirigenti di Sezione, di Zona, di Federazione e degli altri compagni dirigenti di allora, democraticamente eletti ma dopo quel bel successo ancora pervicacemente in carica, quando non “promossi” a più alti fastigi. E con un candidato che può vantare il consenso di una bella assemblea di venti iscritti stanno confezionando un altro regalo consimile, triste residuo del glorioso “centralismo democratico”. Ma l’unico reato che la burocrazia “sente” è quello di lesa maestà. Trent’anni fa, caro Rossi, la tua testa sarebbe caduta, e saresti stato costretto a vagare ramingo nei deserti della politica cibandoti di bacche e di radici. Quei tempi sono passati, e forse i compagni burocrati li rimpiangono. Dovrai fare a meno della fertile “vis” polemica del Segretario di Federazione, della pungente ironia del Segretario di Zona, della spietata logica del Segretario di Sezione, della passione combattente del “passato” dirigente CGIL. Fatti forte. E aguantati. Ai piedi delle statue di pietra dei “dirigenti” offesi passa veloce il fiume della storia, senza neppure preoccuparsi di abbatterle: è difficile navigarci in quel fiume, ma è l’unico modo per non rimanere prigionieri della palude. Parliamone pure Francesco Tripicchio (Architetto) Sbagliato censurare ma Scelza può essere un buon candidato Mi intrometto malvolentieri nel dibattito acerrimo e animoso che in questo periodo sta attraversando una forza politica , quella dei Ds , nella quale per moltissimi anni ho militato(PCI) e con la quale ho potuto più volte confrontarmi, conoscendo compagni di fede comunista allineati sulle posizioni della segreteria e del segretario e compagni che con qualche distinguo non erano allineati sulle posizioni dettate dal Partito.Era il 1989, non c’era stato ancora il congresso della Bolognina che avrebbe decretato la fine del PCI e la costituzione di una nuova forza politica, eppure le sezioni di Portoferraio (allora erano tre: Centro, Ponticello e Carpani) producevano politica e buona amministrazione , con dibattiti sereni e con un’ affluenza di iscritti che qualsiasi altra forza politica ci invidiava e soprattutto un’organizzazione tale che veniva proposta come modello di efficienza anche all’esterno. Poi , la svolta, la scissione , le denunce sul simbolo, la mancanza di identità , l’aggregazione tutti sotto il simbolo dell’Ulivo compreso gli ex democristiani, e i dispettucci vari tra compagni hanno maturato in me la voglia di lasciare , pur continuando nell’illusione di un futuro, alquanto improbabile , socialista. Altro che “rivoluzione copernicana” di occhettiana memoria, in questi anni si è visto di tutto e di più! Le sezioni da tre ad una soltanto ,quella zonale o del centro, il notevole calo di iscritti, la politica del dispetto, la poca stima tra compagni hanno fatto si che anche l’Amministrazione(centro-sinistra) di Portoferraio nel breve giro di un quinquennio abbia passato la mano.Il panorama politico nazionale comunque aveva già dato segni di cambiamento ancor prima con le capriole dialettiche di Berlusconi, e la compattezza di intenti e di unità da parte delle forze di sinistra, una volta vanto del PCI, crollavano miseramente sotto le promesse (false, come lo era il socialismo reale dell’URSS)dell’attuale presidente del Consiglio. Con ciò cosa voglio dire?Voglio dire che un giornale on-line , può e deve avere massima autonomia di espressione, commentando gli avvenimenti come lo fa con tutti senza che possa essere censurato,e fin qui onore e merito al giornalista(forse un po’ caratteriale, non ha peli sulla lingua e dice quel che pensa, profondamente onesto e non è poca cosa ai giorni nostri) ma rispettando anche chi ha idee diverse dalle proprie, senza scendere in inopportune quanto dannose forzature dell’altrui pensiero nell’affermare che il candidato scelto dai DS difende il popolo delle partite IVA e non la classe operaia, quella più inerme, quella che neanche il sindacato è più in grado di difendere.Conoscendo la persona democraticamente indicata dall’assemblea diessina ,non credo sia cambiata nel tempo e soprattutto non credo che sia espressione di un comitato di affari come si vocifera,lo si attacca perché si ha paura.E’ una persona capace, moderata e ben vista.Penso che nessuno abbia il cervello all’ammasso e che il mondo stia cambiando certamente non in meglio è un dato di fatto,ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio.Ricordiamoci che il primo e finora unico governo nazionale di sinistra è nato con Prodi,(l’uomo di partito certamente non avrebbe raccolto simili consensi), ricordiamoci anche che lo stesso è caduto per mano della sinistra.Se la storia insegnasse qualcosa… Cinzia Magi (Iscritta ai D.S. - Grosseto) Una sinistra che tutti noi vorremmo dimenticare Caro Sergio,ti scrivo come lettrice di Elbareport, io non sono una diessina dell'Elba, ok, però sono una diessina e .... Garufo, Mazzei e Zini fanno parte di quella sinistra che tutti noi vorremo dimenticare. Ce ne fossero di sergi rossi. Anonimo (da camminando.com) I duri e puri stanno preparando la gogna politica per i "riformisti traditori" 1) Il qualunquisno è una mala bestia. A sinistra non abitava, fino a Mani pulite. I DS si sono illusi di far fuori i loro vecchi compagni del PSI e gli antichi avversari-complici della DC, ma la campagna giustizialista ha prodotto Berlusconi e Bossi, gli unici veri duraturi beneficiari della politica giudiziaria-moralista dell'ultimo decennio. All'Elba potrebbe succedere lo stesso. Una parte dei Ds lo ha capito, saggiamente, e si tiene fuori dalle campagne demagogiche di chi fa casino, per poi trovarsi con un pugno di voti. 2) L'epurazione, e la caccia al traditore moderato e riformista , a sinistra è cosa purtroppo nota. Dalle accuse di social-fascismo rivolte ai socialisti liberali come Rosselli, all'odio per i socialdemocratici di Saragat (veri vincitori di fronte al giudizio della storia), dalla guerra senza quartiere contro il traditore Craxi a quella (fredda) recentemente dichiarata a D'Alema e al povero Fassino (che non saranno tutto questo granché, ma di questi tempi sembrano dei giganti, specie di fronte ai Moretti, Strada, Agnoletto, Casarini etc, e perfino a Sergio comesichiamava Cofferati). Anche all'Elba nel suo piccolo, i duri e puri stanno preparando la gogna politica per i riformisti traditori. Spesso confondendo l'azione politica con il casino, ritenendo che sia buona strategia politica fare a gara a chi la spara più grossa. Dimenticavo: i massoni non hanno bisogno di essere sdoganati da nessuno, né da Garufo né da altri. Figuriamoci se si fanno ridoganare. Hanno patito, comunque, ben altre violenze che una stupida leggina. Ebrei, massoni e liberali sono stati perseguitati da tutte le dittature, da tutti i regimi, da tutti i totalitarismi (Stalin e Hitler docet). E' la loro forza. Bruno Paternò (Albergatore - Giornalista) La Politica ha bisogno di intelligenza ed ironia. Ho letto l’editto o bolla papale dei Tuoi volenterosi normalizzatori ed ho sorriso amaramente, con sincero dispiacere per loro, i normalizzatori, per la figura che allegramente hanno fatto, nel disprezzo del ridicolo e del pericolo di pernacchia, e per Te, che sicuramente subisci una violenza che non meriti e che ti può portare a perdere, una volta ancora ed amaramente, fiducia non nelle Tue Idee ma nelle persone che ora casualmente le rappresentano o le materializzano. Qualsiasi mio commento potrebbe apparire poco elegante vista la mia posizione politica e non voglio quindi farlo dato che potrebbe apparire come speculazione inappropriata (ancorché legittima visto il tono delle accuse che Ti vengono rivolte). Desidero solo esprimerTi la mia simpatia e vicinanza. Le violenze e le intimidazioni hanno per me un identico peso specifico indipendentemente da chi cerca maldestramente di imporle o di chi le subisce. Non sei certo Tu il tipo che le subisce pianamente e non hai certo bisogno della mia difesa. Desidero solo farTi partecipe dell’apprezzamento sincero che Ti riservo, pur non condividendo molte volte le Tue Idee, e per le cose che scrivi, e per come le scrivi. La giustizia sociale non è di destra o di sinistra, è solo giustizia sociale. La difesa dei più deboli non è di destra o di sinistra, e solo doverosa stella polare di ogni uomo libero. Un abbraccio p.s. la Politica ha bisogno di intelligenza ed ironia.


portoferraio canile manifestazione

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manifestazione antenne striscione

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bandiera pace piccola

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Ecomostro Manifestazione 1

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manifestazione su la testa

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manifestazione studenti

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