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Gli inquietanti funghi cresciuti allo Zuccale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 13 gennaio 2004

Frequento Capoliveri da piu' di trent'anni, un posto a cui sono molto legata e che mi suscita sempre forti sensazioni e ricordi. Non scrivo per raccontare le mie storie con i luoghi, i profumi e i colori del paese e dei sui dintorni. Il desiderio di scrivere questa lettera nasce da una recente passeggiata da Zuccale a Capoliveri via Stecchi, Madonna delle Grazie e poi per il vecchio camminamento lastricato che collegava il paese al Santuario. Volevo mostrare ad amici che non conoscono l'isola, alcuni esempi di pura bellezza naturale elbana, spiagge selvagge ed intatte, luoghi meravigliosi. Non andavo a Zuccale da un paio d'anni e quello che vedete nelle foto e' la sorpresa che ho trovato al mio arrivo. Da sopra si vede un tetto, nuovo. Quando arrivi giu', ti trovi davanti una vecchia roulotte. Poco distante e' stata 'ben' piazzata una grossa struttura in legno, probabilmente un bar. Dietro, nascosta da un paio di file di canneto, si intravede la casa che, avvicinandosi appena, si presenta cosi' (vedi foto). Una villetta a 2 piani a 50 m. dal mare. Come puo' essere in regola? e se lo e', com'e' possibile ottere tali permessi? .....sara' in attesa di condono? Tornando via dalla spiaggia e continuando a passeggiare nella zona, non riuscivamo piu' a godere dei panorami e delle luci di quella splendida giornata. La nostra vista era attirata dai condomini e dalle ville nate come i funghi nel cosiddetto 'Parco Zuccale', o da quel grappolo di umidissimi appartamenti direttamente sulla spiaggia di Stecchi che la dicono lunga su quale sia il livello di abusi che un paese puo' abituarsi a tollerare. Capoliveri e' un luogo in cui la febbre edificatoria ha cominciato a colpire ben prima che arrivasse il sindaco Barbetti, e con lui non si e' certo fermata. Ho avuto la fortuna di vedere luoghi unici per la loro naturale bellezza, ma ho li ho anche visti trasformare in esempi, altrettanto unici, di spregio dell'ambiente. Per troppo tempo si sono susseguite amministrazioni accondiscendenti e dalla sanatoria facile che hanno alimentato gli insaziabili appetiti di quei proprietari di terre, desiderosi di farsi almeno un paio di monolocali in piu', qualcosa di piu' anche meglio e meglio ancora se molto di piu', e non importa se sono sul mare, anzi, meglio (l'importante e' investire poco e farli fruttare molto, magari al nero che e' meglio!). Questa tendenza ha fatto per anni la fortuna di alcuni, togliendo a tutti noi spazi e risorse. Sono piu' di trent'anni che con privatizzazioni, costruzioni, recinzioni, pavimentazioni, la terra si vede sottrarre porzioni di superficie dalle quali non puo' piu' respirare ne' lasciar penetrare l'acqua. Adesso bisognerebbe proprio smetterla. E' il territorio che lo chiede. Ora i capoliveresi devono addiruttura assistere ad una cosciente e premeditata 'messa a rischio' della Madonna delle Grazie. Il fragile Santuario che la storia ha regalato al paese e che la natura ha fatto resistere per secoli, non puo' rischiare di crollare all'alba del terzo millennio, perche' ancora ci sono metri quadri da sfruttare, ruderi da riesumare e superfici da pretendere, a qualsiasi costo. Sarebbe il momento che Capoliveri e la sua collettivita' iniziassero a prendersi cura, a tutelare e salvaguardare la loro storia e la loro natura che rappresentano la memoria e il futuro, prima di ancora rappresentare la principale fonte di guadagno.


zuccale villetta

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