Ora dopo che siamo stati così violentemente sculacciati dalle più alte autorità morali diessine, chi se la sente più di scherzare sul nobile fusto che produce ghiande e qualche volta ghiandoni? Come mai potremo ardire fino ai giochi di parole fino a reinterpretare nomi e cognomi dicendo che sui più alti rami della quercia piombinese c'è appollaiato un Gufo Barocco? Peccato che non possiamo più, perchè, se non ci fosse stata tolta la licenza satirica, oggi avremmo potuto per esempio ragionare sulla grande capacità di conquista dell'associazione animalista "L'Isola dei Gatti", che ha in un solo anno di attività fatto 100 (99 per la precisione) associati. Avremmo notato che con tali numeri, che corrispondono grosso modo al numero di tessere diessine che i rettori magnifici portoferraiesi sono riusciti a consegnare, i miciofili potrebbero reclamare un seggio al tavolo delle trattative perchè davvero non sono quattro gatti (absit injuria verbis). E' vero che qualcuno potrebbe risentirsi per l'irriverente confronto, l'Isola dei Gatti è infatti un sodalizio che coniuga democrazia ed operatività, e fa un sacco di cose concrete ed utili: dall'occuparsi dei poveri mici senza casa, alle sterilizzazioni, ad organizzare gruppi d'acquisto del felino mangime, in modo che anche la pensionata illusa ed impoverita dal Nano Pelato possa permettersi l'affetto di un micio riconoscente che si fa carezzare. Se così facessimo alzerebbero alte grida: "Aita! Aita! - urlerebbero in guisa di Vergine Cuccia - hanno offeso la dignità, la storia la maestà, di noi medesimi!" E poi sguainati sciabole, spadoni, daghe, spiedi, scimitarre e jagatan menerebbero fendenti così concionando: "Noi siamo la sacra intangibile, imperscrutabile, perfettissima, incriticabile Sacra Ghianda Unita e chiunque osi contraddirci è un traditore che vuol far trionfare la destra all'armi!" E sarebbe un quarto d'ora terrificante! Dopo quindici minuti infatti si accorgerebbero: a) di essere loro quattro gatti (figurati e quindi neanche assistibili dal benefico sodalizio) b) che questa smenata "chi è non è con noi è con Ageno" non se la beve più nessuno; c) che si è fatta l'ora di pranzo e uno non può mica impegnarsi più di tanto! E rimanderebbero la prossima dichiarazione all'equinozio di primavera sempre che le congiunzioni astrali siano favorevoli e non piova, per non correre il rischio di farsi porre l'eterna epocale questione: "Ma dove andate senza ombrello?"