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Il comune di Portoferraio vorrebbe denunciare la Provincia?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 09 gennaio 2004

L'Albo Pretorio del comune di Portoferraio è decisamente una sorgente di informazioni che, perdurando in linea di galleggiamento sia pure in forte sbandamento questa giunta, consentirebbe la stesura di una rubrica fissa. Giova ricordare ai più distratti che quella particolare bacheca è il punto di comunicazione ufficiale alla cittadinanza delle decisioni dei diversi organismi di governo del Comune. Una comunicazione che si presuppone avvenga in tempi ragionevoli. Infatti sono apparse in questi giorni all'albo una serie di deliberazioni del Consiglio relative all'Anno del Signore 2000, tra le quali anche una relativa ad una mozione che aveva per oggetto il defunto canile di Via Manganaro. Ma la scoperta più singolare di venerdì 9 Gennaio riguarda altro; spulciando le delibere di giunta ci si accorge che la compagine di governo a Portoferraio ha dato incarico ad un noto studio fiorentino (lo stesso che segue la partita delle Ghiaie)di verificare la possibilità di procedere legalmente verso la Provincia di Livorno che non avrebbe ottemperato alle disposizioni sulla "trasparenza" dei suoi processi amministrativi. Il fatto è clamoroso perchè è prassi che tra enti pubblici si cerchi di limitare ai casi di reale gravità il ricorso alla Magistratura, componendo dissensi e liti in via bonaria. Ma che cosa è accaduto? E' accaduto che (casualmente) all'indomani del ricorso presentato al T.A.R. dalla Provincia di Livorno avverso al Regolamento Urbanistico di Portoferraio (lo stesso che sarebbe stato poi acquisito dal Magistrato), alcuni amministratori Portoferraiesi abbiano chiesto alla Provincia documentazione relativa agli iter amministrativi di altri comuni, chissà, magari sospettando di essere stati trattati dallo stesso Ente con metri diversi. La Provincia ha risposto picche, adducendo alcuni ordini di ragioni: in primo luogo perchè non era stata formulata la prevista motivazione delle richiesta di accesso, poi perchè pareva più logico che almeno una parte della documentazione fosse fornita dai Comumi che l'avevano redatta ed infine perchè il volume della documentazione richiesta era tale che la ricerca e la copia degli atti avrebbe impegnato per un tempo indefinibile tutto il personale provinciale operante nel settore. Da qui l'ira funesta della Giunta Ageno. Ci chiediamo se abbia senso, se sia tollerabile questa smodata "sete di giustizia" che conduce la collettività a pagare le profumatissime parcelle di legali incaricati di controllare se qualcuno (eventualmente) ha calunniato l'amministrazione o se la Provincia ha (eventualmente) fatto un dispetto. Ce lo chiediamo perchè se nessuno avesse calunniato, se la Provincia avesse agito correttamente qualcuno avrebbe sperperato soldi pubblici, e temiamo che così sia.


Bilancia giustizia

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