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A Sciambere: sotto la pelliccia un cuore

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 07 gennaio 2004

Fa freddo, ed il freddo non ci mette di buon umore, non stiamo poi neppure troppo bene e stiamo seduti in auto in attesa che ci raggiunga una persona apriamo il finestrino a malincuore solo perchè stiamo fumando, ma la dannosa sigaretta fa cessare il nostro isolamento acustico e sentiamo che si dicono le due giovani signore sulle quali si era posato il nostro distratto sguardo, ricavandone una istintiva epidermica sensazione non gradevole da eccessivo ostentamento aureogemmologico e soprattutto perchè una ha addosso un cimitero di animali morti che non sappiamo esattamente identificare. Non conosciamo le due, ma una è sicuramente isolana la tradisce la favella, l'altra foresta e di certo proveniente dalla riva sinistra del Padus. La locale parla di un nuovo viaggio da fare la continentale di un meraviglioso viaggio fatto e che forse medita di rifare. La nostrale è più sempliciotta: "Siamo già stati in Thailandia - dice - ci saremmo ritornati da quelle parti ..ma ora c'è ancora questa storia della SARS e non abbiamo ancora deciso, certo per restare in quell'ambiente potremmo andare alle Seichelle, ma forse si parte per le Canarie" Ci viene un poco da ridacchiare sul concetto di "ambiente" della signora decisamente (è pacifico) oceanico, ma l'altra, la esogena pellicciuta sta cantando le lodi di un posto dov'è stata di cui abbiamo perso il nome: "E' non si può non andarci almeno una volta nella vita credo .. con tutto quello che c'è da vedere ... noi camminavamo per ore ..è incredibilmente grande, e poi quei quadri, quelle scenografie che .." Arriva un motorino che si ferma spernacchiando e ci impedisce di cogliere le parole che seguono, ma abbiamo ancora il video, e notiamo la signora trascolorare in viso ai ricordi, parlare con tale trasporto che l'altra si fa più piccola (forse pure un po' invidiosa). Per qualche secondo facciamo ammenda, il pregiudizio dettato da ostenti e vestimenti ci aveva fatto pensare male, parla di arte quindi c'è un cuore pulsante sotto quell'ecatombe (forse) di mustelidi ... ci apprestiamo quindi a capire quale metropoli le abbia mai lasciato un ricordo così vivido. Saranno stati quelli del Louvre, del Prado, della National Gallery i quadri che hanno folgorato la signora? Oppure cose più esotiche ...le scenografie. Rimbalziamo dalla Grande Mela a S.Pietroburgo (che ci scappa da chiamarlo Leningrado) per poi arrivare a Berlino e da là ad Istambul ... poggiamo l'occhio con un po' di riprovazione al ragazzino che finalmente capisce e spenge, giusto in tempo per sentire la nostrana che dice. Eh .. ma sai ci avevamo pensato anche noi, anzi la più piccola ce lo chiedeva sempre di portarla s Disneyland " A Disbneyland?? Le scenografie bah! ma i quadri??? a Disneyland???? . La nostra amica sta per arrivare, fa freddo, non ci sentiamo bene, soprattutto siamo diventati troppo vecchi e troppo seri. In un altro momento della nostra esistenza l'avremmo seguita per un consiglio di viaggio. Avremmo tanto voluto dirle: "Sai dove devi anda' te .. co' la tu pelliccia? Devi anda' ma in culo!"