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Rispondendo a Tiziana Giudicelli su commercio, sinistra e categorie

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 07 gennaio 2004

Caro Daniele - scrive il Consigliere di Forza Italia Tiziana Giudicelli su camminando.com - mi hai accusato su Elbareport di aver partorito il Piano del Commercio, ti ricordo che il Piano ha avuto il parere favorevole di tutte e tre le Associazioni di Categoria, a riprova che forse non è quel Mostro che oggi tu stai sbandierando, ti ricordo che a momenti in consiglio comunale votavate a favore. Forse non sarà perfetto, ma se errore vi è stato è soltanto il contrasto con il Regolamento Urbanistico tra l'altro da me evidenziato in una riunione con le Associazioni. Credimi, se di qualcosa devo essere accusata, è di essere stata fautrice della candidatura a Sindaco di Ageno, ma per ciò me ne dolgo già da sola ogni giorno". Tiziana Giudicelli Vorremmo precisare a Tiziana che non solo Daniele ma anche altri in questa redazione considerano l'atteggiamento di acquiescenza delle categorie verso il piano del Commercio (al pari dell'astensione delle minoranze in consiglio comunale), più che un titolo di merito per lo strumento medesimo, un elemento di preoccupazione sulla capacità di autonomia di giudizio rispetto ai potentati economici, di sindacati, ed associazioni di categoria. Ci lasci ricordare Tiziana che la pressiene di questi gruppi è stata così forte da accelerare l'iter approvativo del piano del commercio, tanto da non far attendere neppure il parere per legge obbligatorio della Camera di Commercio, che si sarebbe rivelato, una volta giunto, una autentica stroncatura del piano stesso. Un altro fatto incoerente in un paese in cui il sindacato teoricamente più a sinistra si lancia a difendere gli interessi di un imprenditore che è un quasi monopolista multisettoriale della distribuzione, ma che è anche membro ed ex dirigente (nonchè cospicuo finanziatore) dell'associazione che più di ogni altra dovrebbe difendere gli interessi dei piccoli commercianti, e contemporaneamente il maggior supporter e artefice del successo elettorale di una destra prepotente e rissosa (per non fare nomi CGIL -Nocentini - Confesercenti - Ageno). Un paese in cui i ruoli dei vari soggetti politico-sociali sono così confusi che se fosse un computer andrebbe resettato (se non formattato). Per farlo ritornare normale questo paese c'è bisogno di ruoli definiti, c'è certamente bisogno di una destra più seria nei comportamenti e meno stracciona, ma più di ogni altra cosa, per quanto abbiamo a cuore, necessita una sinistra che non lo sia solo nella nominalità e sulla carta. Una sinistra che crediamo che sia l'ora la pianti con la politica dell'inciucio, con il mito acritico dell'impresa, con il voler far flanella con chi ha i soldi indipendentemente da quello che dice e dalla coerenza sociale dei suoi comportamenti solo per ottenere "sdoganamenti" e patenti di liberismo come password. Tutto serve in questo momento a questo paese fuorchè una sinistra "carina", la cui massima aspirazione sia scavalcare al centro (andando verso destra) il centro, una sedicente sinistra capace di ingoiare rospi con gioia bonomia su farisaiche "prime case", da edificare che nella maggioranza sono speculazioni della "Lega Abbiente" mascherate con l'anagrafe, una sinistra che pur di governare sposi se non promuova la filosofia del consumo del territorio. Dopo questa tragedia amministrativa che è stata la giunta Ageno, dopo il fallimento della licenziosità urbanistico-affaristica eletta a sistema questo paese ha bisogno di una frustata di rigore morale, di austerità nei costumi di governo, di un'azione di risanamento etico che può essere garantita solo da soggetti che siano al di sopra di ogni sospetto, da chi non ha scheletri nell'armadio. La sinistra, se farà la sinistra, potrà essere uno di questi soggetti.


forte stella dal mare

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Fico di Chiessi

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