Il disagio della reclusione già pesantissimo durante l’anno si acuisce in maniera drammatica durante il periodo natalizio, quello in cui le persone si ritrovano per celebrare la festa religiosa e quella familiare, dove lo stare insieme è il fondamento di ogni ritualità. Per un detenuto la prova dell’assenza e dell’isolamento diventa un supplemento di pena non previsto dal codice, per questo la comunità, e soprattutto la comunità religiosa, ha il dovere di avvicinare il più possibile queste due realtà. Nel carcere di Porto Azzurro tre sono state le iniziative che hanno varcato i cancelli del Forte S. Giacomo: il 13 dicembre scorso si è svolto l’ormai tradizionale concerto di Natale organizzato dalla Sezione Soci Coop, che già da diversi anni porta all’interno gruppi di musica leggera, dove soprattutto la musica popolare della tradizione italiana suscita sempre una calorosa accoglienza. Il 28 dicembre il Vescovo Monsignor Santucci ha officiato la messa nella cappella del carcere dove durante l’omelia è sceso dall’altare dando vita ad una vera e propria messa partecipata. Mons. Santucci ha invitato a riportare il Natale al suo vero significato di conversione totale . “Perché – ha detto– Cristo nascendo inverte la marcia del mondo, che dal piccolo tende al grande, dal servizio al potere, al dominio degli altri. Con lui, al contrario, l’infinito si fa finito nella carne di un bambino povero che nella manifestazione della sua vita ci insegna a servire gli altri e ad amare sempre e gratuitamente.” Mons. Santucci ha sottolineato come il Natale non si viva esteriormente con l’identificazione nei regali e nel panettone ma come esso sia pura riflessione, nel silenzio della rivisitazione di se stessi. In questo senso ha perciò ridato la misura di una festa condivisibile anche da chi non ha niente da dare o da ricevere, neppure una parola, perché isolato dalle mura del carcere. Domenica 4 gennaio infine si è svolta la messa, alla quale hanno partecipato anche alcuni ospiti esterni, accompagnata dal Coro di Marina di Campo diretto dal maestro Corrado Nesi, che ha proposto i tradizionali canti natalizi. Nel periodo festivo molti sono stati anche i permessi concessi ai detenuti dal Magistrato di Sorveglianza. Alcuni di loro hanno trascorso il Natale presso le città di origine, altri hanno ricevuto le visite dei familiari, altri ancora hanno condiviso le feste con gli accompagnatori volontari dell’associazione Dialogo.
carcere braccio porto azzurro