Chi ci frequanta sa che noi non usiamo agenda. Un po' perchè abbiamo buona memoria, un po' per pigrizia abbiamo iniziato a farne a meno molti anni fa, l'avvento del telefonino con la possibilità di memorizzare i numeri telefonici lì ha fatto il resto. Ma ovviamente talvolta qualche disguido si creava è andando in là con gli anni la memoria non migliora, anzi. Tra i buoni propositi che avevamo fatto per il 2004 c'era anche quello di dotarci di una agenda, e negli scorsi giorni tolta l'ultima ricevuta dal luogo dove mettiamo quelle che ci regalano e che non ricicliamo e restano bianche, ci siamo apprestati a preparare l'agenda all'uso, riempiendola dei dati necessari. Orbene, poichè siamo piuttosto pignoli, abbiamo iniziato a compilare in maniera scrupolosa dati anagrafici, codice fiscale, conti corenti bancari, poi ci è venuta un'idea quella di raccogliere tutte le password informatiche per caselle di mail, programmi, macchine. Ci compiaciamo della nostra trovata e naturalmente escogitiamo una chiave per leggerle solo noi le parole chiave, che sono cioè criptate ma, ci accorgiamo che sono un numero spaventoso, più di venti e dobbiamo vuotare il portafoglio e seminare di biglietti la scrivania per raccoglierle tutte, torniamo alla prima pagina è criptiamo a quel punto anche i numeri di accesso dei bancomat. Siamo fieri, abbiamo cominciato bene, poi però un dubbio ci assale, e se ci dimenticassimo la chiave? Rimediamo scrivendo la chiave crittografica su una certa pagina corrispondente ad una particolare data, poi c'è il noiosissimo lavoro di trasferire i numeri telefonici: ancora biglietti sparsi nelle tasche, nei cassetti, e nel portafoglio, dal quale emergono inutili scontrini ed altrettanto inutili appunti di numeri telefonici (chi cazzo era D.U.?) ancora consultazione del display del telefonino. Notiamo che la grafia inizialmente tonda e rilassata si fa più nervosa e meno precisa, ma proseguiamo eroicamente ecco ora c'è da fissare sull'agenda una serie di scadenze e ricorrenze, ancora trascrizione da fogli messi sulla scrivania in ordine approssimativo, poi si passa ai ripescaggi nella memoria, ci sorprendiamo per il numero di giorni su cui c'è da annotare qualcosa, ma proseguiamo, ormai siamo in dirittura d'arrivo. Dopo anni un'agenda precisa, funzionale pulita pronta ad accompagnarci ed aiutarci quando saremo in difficoltà. Ultimo sforzo compleanni anniversari etc. non che non ce li ricordiamo, ma così si evita di dimenticarli al momento no? Ora siamo proprio contenti di questi fogli rilegati che ancora emanano odore di carta nuova, ci viene da pensare come saranno gli stessi fogli dopo 365 giorni d'uso, anzi 366 perchè il 2004 è bisestile. Pensiamo ad un conoscente nato il 29 Febbraio, Paolo Locatelli che puà festeggiare esattamente solo ogni quattro anni. "E il Santo? - ci domandiamo - che Santo è quel Santo sfigato che viene onorato solo con cadenza quadriennale?" Andiamo a scoprirlo. Sorpresa, il 29 non c'è, si passa dal ventotto febbraio al primo marzo. "Ma guarda che coglioni che si sono dimenticati il 29!" staremmo per pensare, poi il dubbio e poi ancora l'atroce conferma chiudendo la copertina: "Ma guarda che coglione, ho riempito un'agenda del 2001!"