Per il nuovo anno, l’Ente Parco guarda al raggiungimento di alcuni obiettivi specifici, i quali, come emerge dalla relazione al Bilancio di previsione 2004 elaborata dal Commissario Ruggero Barbetti, potranno prevedere investimenti da realizzarsi in più anni. E’ questo, tra gli altri, il caso degli interventi di gestione per la popolazione dei cinghiali sul territorio elbano. Innanzitutto, la relazione al bilancio di previsione mette in evidenza come, rispetto agli anni immediatamente precedenti, la collaborazione delle Associazioni Venatorie ha fatto conseguire dei risultati importanti con riguardo alla quantità degli abbattimenti effettuati. “Per il 2004 - continua la relazione di Barbetti - oltre ad una più tempestiva attività di prelievi mediante trappole da istallare già entro il mese di marzo, sarà ulteriormente sollecitato l’intervento delle Guardie Venatorie dell’Amministrazione Provinciale di Livorno.” Inoltre, è previsto un apposito studio scientifico, non solo per una verifica dell’efficacia delle misure introdotte, ma anche per poter disporre di ulteriori eventuali modalità o aggiustamenti operativi idonei alla risoluzione della problematica. A tal fine, il Commissario Barbetti ha inviato la richiesta all’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica di presentare all’Ente Parco una proposta per il monitoraggio della popolazione dei cinghiali all’Isola d’Elba. “In particolare – ha detto Barbetti - si ritiene essenziale la verifica dell’effettiva consistenza della popolazione, anche mediante analisi dei dati e dei risultati ottenuti, e la redazione di piani di prelievo a lungo termine, volti a mantenerne la consistenza su livelli ottimali. A tal riguardo – continua il Commissario del Parco - sarebbe significativo poter individuare la capacità “portante” dell’Isola d’Elba, intesa non tanto in termini di capacità biotica, che sappiamo in ambienti mediterranei, può avere anche elevati valori, ma soprattutto in termini di valutazione di impatto sui sistemi antropici e faunistici. Chiaramente, vista la particolare situazione amministrativa dell’Isola d’Elba, con solo circa metà del territorio compreso nell’area protetta, è difficile pensare a soluzioni praticabili di gestione del cinghiale disgiunte dagli obiettivi che vigono sul rimanente territorio, afferente alla competente Amministrazione Provinciale. Resta quindi inteso – conclude Barbetti - che il piano richiesto non potrà non tener conto delle condizioni globali presenti su tutto il territorio.” La proposta del suddetto studio scientifico è stata inoltre inviata per conoscenza al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione Generale del Servizio Conservazione Natura, che è stato invitato ad esprimere un parere su quanto sopra riportato, anche al fine del finanziamento del progetto. Infine, tenuto conto che la gestione della popolazione degli ungulati riguarda altre aree protette in tutta Italia, si pensa ad organizzare un apposito convegno di studio sul tema.
cartello parco volterraio