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A Sciambere telefonico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 26 dicembre 2003

Ebbene si siamo giunti stremati alla fine di Natale e pure di Santo Stefano con la pancetta paurosamente implementata dal mangiare e dal rimangiare, dal bere e dal ribere, con una stanchezza accumulata in questi due giorni di riposo che vi sembra di aver scaricato due camionate di panetti di ghisa, col pollice slogato a furia di compiere quell'esercizio in cui sono dannatamente bravi i ragazzi (spippolamento di tastiera di cellulare) nel tentativo vano di rispondere a tutti gli SMS che arrivano, con la lingua tra i denti per poi arrendersi e finire per chiamare e dire: "Senti sarà meglio che te li faccia a voce gli auguri almeno t'arrivano" Ma siete ancora così nervosi che il tono che vi esce è tale che vi rispondono: "Sì ma non c'è bisogno che t'incazzi" etc. Siete realisti e in fondo sapete che quel coso è utile che vi fa risparmiare un mare di tempo che vi fa trovare in un battibaleno tutti eccetto Mazzantini, che non lo usa, ma voi che siete nati troppo tempo fa e le prime volte che avete telefonato avete chiesto di collegarvi con un altro numero a tre cifre (il vostro era il 398) alla signorina del centralino cittadino, un po' di fatica la fate a raccordarvi a questo aggeggio di pochi grammi che può dare un delirio d'onnipotenza comunicativa che poi si sconta con una bolletta che vi imbulletta o vi inchioda alla bolletta o al chiodo. Poi lo scherzo da prete altro messaggino: "ho finito la scheda, chiamami al ......." e voi cercate il vostro amico a quel numero nuovo e sentite una voce brianzola e femminea che dice ansimando: "Ciao sono Silvia la troia e sono qui per te ..." Voi in un primo momento vi domandate se vicino a questa signora Latroia ci sia il vostro amico, e quando realizzate che dall'altro capo del non filo c'è una registrazione porcella che vi è già costata quanto una chiamata in Alaska" Guardate sospettosi il coso che fa di nuovo Bip e leggete: è la quarta volta che vi arriva la solita storia di un omino piccino che si cala nel camino e che si fotte tutti i doni ed il suo cognome fa rima baciata con "doni" Vi viene da pensare allora che la comunicazione semplificata non è il massimo e che l'etere è ormai satura di luoghi comuni. Però i luoghi comuni rappresentano talvolta anche la saggezza di un popolo e se quel messaggino sta riscuotendo uno straordinario successo una ragione ci sarà, o molte ragioni ci saranno. Guardiamo il telefonino sperando che non trilli più, anzi ci vengono in mente gli immortali versi di Bobo Rondelli dell'"Ottavo Padiglione": "Ora basta .. stai zitto .. chetati, sennò ti si dà foco .." ma ci sono turbolenze nel nostro cervello e non sappiamo chi vedremmo più volentieri arrosto se il telefonino o l'omino.