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La domenica delle reazioni all'attacco di Bosi a Legambiente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 22 dicembre 2003

La domenica isolana, in attesa dell'annunciato grande freddo natalizio, si è arroventata per le ultime dichiarazioni del senatore Bosi che per due volte in poche ore ha usato il termine "terrorismo", per stigmatizzare le preoccupazioni ambientaliste, in occasione pubbliche una volta nei confronti di Michelangelo Meola nell'assemblea cavese successivamente nei confronti di Legambiente durante un incontro a Rio Marina. Dopo che le "gaffe" del Senatore sono state rese note dalla stessa associazione del Cigno Verde, che ha risposto con lo sdegno del suo Direttore Nazionale Ferrante, altri hanno fatto giungere i loro pareri sulla vicenda. A partire da Rifondazione Comunista che ha inviato una nota molto dura RIFONDAZIONE: La nostra solidarietà a Legambiente Il Circolo elbano di Rifondazione Comunista esprime piena solidarietà all’associazione ambientalista Legambiente ed ai suoi membri e dirigenti, offesi gratuitamente nella giornata di ieri da Francesco Bosi. Ancora una volta assistiamo a comportamenti sconcertanti ed a frasi dal contenuto decisamente preoccupante da parte del Senatore Bosi, figlio della peggiore Democrazia Cristiana, oggi sindaco di Rio Marina e Sottosegretario alla difesa del Governo teleautoritario del Sig. Silvio Berlusconi. Nelle sue gravissime esternazioni Bosi accusa Legambiente di essere esterna alla democrazia e di scatenare campagne terroristiche. Parole che si commentano da sole in bocca a chi fa parte di un Governo impegnato al fianco di Bush in campagne imperialiste in varie parti del mondo. Ma restando sul piano locale, esprimiamo la nostra preoccupazione per il nervosismo che trasuda quotidianamente nella destra politica ed in quella economica elbana difronte alle inchieste della Magistratura, che spesso hanno avuto origine dalle inchieste di Legambiente. Nervosismo di cui frequentemente è “vittima” Bosi, basti ricordare i suoi comportamenti nell’assemblea della Comunità Montana quando è scoppiato lo scandalo della gestione FI-UDC–AN, guidata da Mauro Febbo. Invitiamo il Senatore Bosi a stare calmo ed ha collaborare con le inchieste giudiziarie in corso che, ogni giorno di più, dimostrano pesanti intrecci tra affari e politica. P.R.C. Circolo “Uberto Lupi" Isola d'Elba Da notare che i rapporti tra Rifondazione e Legambiente all'Isola d'Elba non sono stati sempre idilliaci; ma evidentemente Bosi sta diventando un formidabile collante per la sinistra, e la riprova la fornisce anche uno degli esponenti di prestigio del DS elbano, Danilo Alessi, il leader almeno spirituale del "correntone" della sinistra diessina. Anche Alessi nel recente passato aveva avuto punte di polemica con l'associazione del Cigno Verde, ma nell'occasione tira fuori le unghie per difendere gli ambientalisti isolani, e più che di fioretto va giù a sciabolate: DANILO ALESSI: Bosi arrogante e farneticante Non è la prima volta che il Senatore Bosi dà segni di arroganza e di scarso senso democratico. Ma in questo caso siamo oltre ogni limite, con affermazioni farneticanti e pericolose che devono essere vigorosamente respinte da tutti coloro che hanno a cuore la convivenza civile e la vita democratica di questo paese. L'accusa di "terrorismo" a Legambiente è folle ed inaccettabile. Non è permesso a nessuno, e tantomeno a chi ricopre significative cariche istituzionali, rispondere alle critiche con insulti e minacce. Il Senatore dovrebbe vergognarsi e chiedere scusa. Esprimo solidarietà agli amici di Legambiente alle donne agli uomini ed ai giovani che dedicano il loro lavoro e la loro passione civile ad una associazione che ha assolto spesso alla funzione di coscienza critica e democratica del territorio elbano, ai cittadini brutalmente offesi dalle esternazioni di Bosi. Ed esprimo la mia solidarietà anche alla gente di Rio Marina e del Cavo che, dopo aver patito l'essere "governata d'ufficio" da un figuro posto finalmente agli arresti, deve ora sopportare il dominio coloniale di un sindaco allogeno e lontano dal sentire e dalla civiltà degli elbani. Danilo Alessi (D.S. Isola d'Elba) Ma ai toni tra il duro e il decisamente incazzato dei due interventi precedenti, fa da contrappunto la pacata e sintetica ironia di una lettrice, che ci chiede di mantenere l'anonimato, ma che tiene a manifestare il suo pensiero scrivendoci: Bosi mi ha convinto Ho a lungo riflettuto su quello che avete pubblicato oggi ed in particolare sulle dichiarazioni del Senatore Francesco Bosi che ha definito un vulnus alla democrazia l'esistenza e l'azione di Legambiente. E devo dire che il Sindaco di Rio Marina mi ha proprio convinta. Ora sono convinta che in realtà sia lui un vulnus alla democrazia, alla tolleranza, all'intelligenza e perfino al buon gusto. Mi ha tanto convinta che chiederò l'iscrizione a Legambiente. LETTERA FIRMATA Anche i Verdi dell'Isola d'Elba intervengono nella querelle con una nota ufficiale nella quale propongono una mini-storia delle intemperanze bosiane, a partire dal giudizio cromatico sui capelli della "troppo rossa" Maria Grazia Mazzei in Comunità Montana, continuando con l'incidente con Michelangelo Meola che ha preceduto solo di qualche ora le esternazioni contestate, e che si è verificato nel corso di un'assemblea cavese che non è andata benissimo per il Senatore VERDI: lo stile di Bosi ll Sindaco di Rio Marina , Senatore Sottosegretario Francesco Bosi perde un pò troppo spesso le staffe in maniera inaccettabile: prima il supponente attacco in Comunità Montana a Maria Grazia Mazzei, ritenuta troppo rossa perfino nei capelli (pregnante argomento, non c'è che dire!), poi la definizione di terrorismo data al pacato intervento dell'esponente dei Verdi, Michelangelo Meola, nell'assemblea a Cavo del 19 dicembre, fino a definire terroristi tutti quelli di Legambiente il giorno dopo. Lo stile Bosi si è insomma dispiegato in tutta la sua sostanza arrogante; troviamo preoccupante che persone che ricoprono importanti cariche pubbliche perdano la calma in questo modo incivile. Il senatore si deve ricordare che i suoi stipendi pubblici sono pagati anche da quelli che lui definisce in qualche modo terroristi: se vuol essere corerente non ha che da dimettersi, così smetterà di essere pagato da gente simile....Ci aspettiamo delle scuse, casomai al ritorno da un rilassante periodo di riposo: forse smetterà di scambiare Cavo per covo. Verdi Arcipelago Toscano Ps Quiz: E' più "terrorista" chi usa argomenti civili per contrastare scelte ritenute sbaglate o chi attacca tali argomenti senza entrare nel merito definendoli però terroristi? Sinistra elbana quindi decisamente schierata con gli ambientalisti a criticare pesantemente, mentre le forze di centro (dai riformisti diessini in là) si tacciono, ma non è detto che non intervengano nelle prossime ore perchè il "caso" abbastanza palesemente sussiste. Ma intanto in soccorso del Sindaco da Rio Marina arriva una lunghissima nota della sezione di Forza Italia di Rio Marina, nella quale non si stemperano affatto i toni della polemica, anzi vengono portati nuovi attacchi al Cigno Verde. F.I. RIO MARINA - Il Senatore ha colpito nel segno Prendiamo spunto dalla odierna secca presa di posizione di Legambiente sulle affermazioni del Senatore Bosi, il quale durante una assemblea pubblica a Rio Marina ha contestato nella forma le azioni della associazione ambientalista, accusata di elevare il proprio ruolo a dispensatrice di patenti di legittimità ed onestà. Riteniamo che il Senatore abbia colpito nel segno. Con le sue chiare e lucide dichiarazioni ha voluto attirare l’attenzione su di un movimento che ancora oggi promuove iniziative di caccia alle streghe paventando ogni giorno la nascita di nuove speculazioni o sorgenti di rischi per i cittadini, che appaiono più crociate strumentali contro le iniziative degli amministratori o dei politici di parte avversa, piuttosto che sensate prese di posizione su problematiche che richiederebbero seri ed obiettivi confronti. Se consideriamo le ultime prese di posizione degli esponenti del Cigno, notiamo difatti un crescendo del desiderio di criminalizzazione di attività che ad una attenta analisi sembrano più il frutto di frustrazioni personali dai risvolti psicotragici che di presunti attacchi alla pubblica incolumità. Nel chiedere ai dirigenti di Legambiente quali test sono stati approntati per ottenere la licenza di onestà e di tutori del bene pubblico, ci chiediamo come mai la voce di codesti signori si alza sempre e comunque per sentenziare sulle decisioni prese da amministratori di centro destra i quali legittimamente eletti, perseguono secondo un programma evidentemente approvato dagli elettori, lo sviluppo, la crescita, la espansione ed il benessere del territorio di competenza. In quanto a democrazia poi, sebbene sia legittimo anche il discutere su tutto, ci sembra vagamente arrogante esprimere con i toni a cui ormai ci siamo abituati, le osservazioni su decisioni che addirittura hanno passato il vaglio di numerosi enti o amministrazioni (come l’articolo “Controcopertina - Cementopoli a Capo D'Arco, previste 80 nuove villette” Elbareport n.368) accampandosi il diritto di decidere cosa è meglio per la collettività e cosa invece sia nocivo. Noi ci chiediamo se Legambiente ritienga con le proprie campagne di potere manovrare le decisioni amministrative dei Comuni Elbani. E’ forse una forza politica? si è mai presentata al responso delle urne per verificare in quanti condividono le crociate ambientaliste o quanti le ritengano in parte degli eccessi strumentali di ecoterrorismo? si è mai chiesta quale consenso e quale dissenso suscita con le proprie prese di posizione o pensa che chi tranquillamente se ne sta zitto sia automaticamente da considerarsi favorevole alle proprie posizioni? come mai le perplessità sulle previsioni urbanistiche non si applicano a zone oramai intasate di cemento come la zona della Ginestra o del Padreterno a Rio nell’Elba ed invece continuiamo a rilevare voci allarmate sulle previsioni edificative Riomarinesi stranamente provenienti sempre da pochi personaggi poco inclini ad essere considerati di centro destra? Ci preme ricordare che il Comune di Rio Marina è stato tenuto sotto scacco per un trentennio con la sola arma della demagogia e con la illusione di una sopravvivenza legata ad interventi di precise fazioni politiche di uno Stato che dopo avere duramente sfruttato e vilipeso un territorio ed i suoi abitanti, avrebbe continuato nella logica assistenzialista tesa unicamente a mantenere in scacco l’elettorato con promesse di un futuro migliore. Le lunghe vedute e la posizione ricoperta dal Senatore Bosi, sicuramente stanno giocando un ruolo determinante per l’assetto e lo sviluppo futuro del versante orientale elbano. La ritrovata fiducia dei cittadini e degli investitori fanno ben sperare in un moto di crescita che inverta la tendenza dei giovani all’emigrazione e in un nuovo periodo di benessere legato allo sviluppo sostenibile dell’economia del territorio. Di questo al nostro Sindaco siamo grati, senza per questo sentirci degli yes man, ma più semplicemente dei compagni di viaggio, complici o meglio compartecipi della felice evoluzione del territorio. Forza Italia Sezione di Rio Marina Ma probilmente nell'ansia di risultare graditi al Senatore gli Azzurri di Rio Marina hanno espresso posizioni un poco "paesane", saremmo curiosi di sapere se condivide i loro punti di vista il quel "terrorista" del coordinatore elbano di Forza Italia Mario Dini che ha protestato insieme a Legambiente contro l'erezione di un'antenna simile a quella cavese al Vallone di Campo, e che poi, recidivamente, ha sfilato insieme a Legambiente con i cittadini di "Su la testa". Forse i forzisti "Made in Rio" preoccupati al pari del loro mentore dell'attenzione che gli ecologisti (e non solo loro) stanno ponendo a diversi fattarelli accaduti in plaghe riesi (Cavo-Antenna, ma anche Cavo-Costa dei Barbari, Cavo-Le Paffe, Comparto Ex-Minerario, Ortano Mare e Capo d'Arco) hanno smarrito il senso della realtà, oppure vivono in un'isola diversa dall'Elba. Non si spiegherebbe altrimenti la ciclopica castroneria contenuta in uno scritto dalla sintassi zoppicante (eppure le buone penne a Rio non mancano) del tentare di accreditare l'immagine di una Legambiente "schierata" e persecutoria verso le amministrazioni di centrodestra e incapace di criticare il centrosinistra. Sono fatti i durissimi scontri che hanno contrapposto e contrappongono il circolo ambientalista alle amministrazioni di Campo nell'Elba e Marciana, sono fatti le osservazioni presentate sugli strumenti di pianificazione di Rio nell'Elba così come in tutti i comuni, spesso in assenza di un lavoro simile da parte di opposizioni di destra e di sinistra. Le dichiarazioni in argomento dei forzisti riesi non si riferiscono a fatti: sono bugie e vane chiacchiere. Questo per la precisione tenevamo a puntualizzare come informatori. Le altre parti dello scritto: la bizzarra pretesa che conti ed abbia diritto di critica, controllo democratico, solo chi si presenta alle elezioni, le confuse ricostruzioni storiche di chi dimostra di non leggere la cronaca e le slinguazzanti serenate senatorili le lasciamo al vaglio ed all'intelligenza dei lettori, come il resto delle molte cose scritte in questa domenica sulla "querelle", nostre considerazioni incluse.


Capo Darco Abusi 2

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