Le foto che alleghiamo dimostrano meglio di tutte le parole il fortissimo impatto paesaggistico che esercita l’antenna mobile che è stata piazzata sul promontorio di Calamita. L’impianto per la telefonia mobile è dello stesso tipo che venne frettolosamente installata quest’estate, senza autorizzazione comunale, a Lacona e che fu tolto grazie alla segnalazione di LEGAMBIENTE ed alle proteste dei cittadini. Si tratta di veri e propri container su ruote, con tanto di targa automobilistica, dotati di una antenna di circa 20 metri e che, con la scusa della precarietà e mobilità, vengono rapidamente piazzati in zone abitate o di particolare pregio paesaggistico dove altrimenti sarebbe difficile installare antenne fisse. Si dice che le compagnie telefoniche, contando sulla complicità di privati e Comuni, siano intenzionate a seminare l’Elba con una sessantina di questi orrendi manufatti. L’antenna, piazzata pericolosamente su una curva della strada del promontorio di Calamita, sotto Poggio del Pozzo e nelle vicinanze di Casa Macchione, è sull’esatto confine del Parco Nazionale e sembra allacciata alla corrente pubblica. Il Parco Nazionale ha chiesto un piano comprensoriale per le antenne di telefonia mobile all’Elba, ma, al di là delle affermazioni di principio, Comuni e Compagnie Telefoniche non fanno proposte e le antenne fioriscono da Cavo a Calamita a Portoferraio. Ci chiediamo se il bruttissimo container-antenna, vistosissimo e visibile anche dal paese di Capoliveri, abbia tutte le necessarie autorizzazioni e se il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano non abbia niente da dire su un’antenna piazzata addosso all’Area Protetta a sfigurare un panorama eccezionalmente bello che il Parco dovrebbe proteggere. Sono domande che rivolgiamo al Sindaco di Capoliveri ed al Commissario del Parco Nazionale, cioè alla stessa persona.
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