Nella foto la palazzina in cui è maturata la tragedia nella notte tra Mercoledì e Giovedì con l'incendio scoppiato al n. civico 4/6 di via Carpani a Portoferraio. Nell'immagine si possono notare i segni esterni dell’incendio ed il cielo che si intravede attraverso la finestrella della mansarda, segno del crollo del tetto che si è verificato proprio nella zona dello stabile in cui è stato ritrovato il corpo della vittima. L’episodio deve far riflettere e pone anche una evidente urgenza: il numero dei senzatetto “elbani”, degli "homeless" che hanno scelto l'Isola d'Elba come ultima (almeno temporanea) spiaggia della loro vita, comincia ad essere assai rilevante, al punto che sarebbe probabilmente opportuno, da parte di qualche assistenza laica o religiosa, l’approntamento di un piccolo dormitorio pubblico, anche perché non si ripetano disgrazie come quelle dell’ultima notte, e perchè anche chi non ha nulla abbia un posto decente in cui riposare. Un altro aspetto su cui riflettere è la scarsa attenzione del Governo alle necessità di un corpo come i Vigili del Fuoco, nei confronti del quale si usa essere prodighi ma soltanto di complimenti. I Pompieri dell'Elba si sono dati da fare come e più di quanto potevano, facendo rientrare Vigili in turno di riposo, cosi come chiedendo che anche i Volontari di Campo nell'Elba partecipassero all'intervento. E tuttavia hanno dovuto sudare sette camicie, e rischiato più del dovuto anche per la mancanza, tra le loro dotazioni, di uno strumento che dovrebbe essere essenziale per un distretto dei Vigili del fuoco come un'autoscala. Torna in mente quanto dichiarato da un loro collega qualche giorno fa davanti alle telecamere di una TV nazionale quando si è definito: ".. uno costretto a fare il mestiere del quasi eroe con uno stipendio da fame e spesso con strumentazioni di merda".
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