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Un uomo senza fissa dimora morto carbonizzato nell’incendio di Carpani

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 18 dicembre 2003

I Vigili del Fuoco che avevano proceduto allo spengimento dell’incendio verificatosi nelle primissime ore di giovedì 18 dicembre nella palazzina posta al n. 4/6 di via Carpani a Portoferraio hanno compiuto una macabra scoperta, all’interno dello stabile bruciato i Vigili del Fuoco hanno infatti rinvenuto il cadavere quasi completamente carbonizzato di una persona di presumibile sesso maschile di cui al momento si ignora l’identità. La scoperta è stata compiuta intorno alle ore 2.30 quando i Vigili del Fuoco con enormi difficoltà anche se muniti di autorespiratore, sono riusciti a penetrare nella mansarda dove si era sviluppato l’incendio, ed hanno scorto una parte del corpo dell’uomo che si intravedeva sotto i laterizi della parte del tetto che era crollata. La macabra scoperta ha anche spiegato la probabile causa l’insorgere delle fiamme, la vittima dell’incendio, priva di fissa dimora, aveva probabilmente trovato rifugio nella casa da tempo abbandonata, così come un altro “clochard” che dormiva al piano terra dell’edificio ma che non ha subito danni. La vittima ed aveva provato forse a difendersi dal freddo della serata accendendo un fuoco che però si è propagato al resto dello stabile ed ha ucciso il poveretto che probabilmente è deceduto intossicato dal fumo che aveva generato la combustione di stracci e carta le cui tracce sono state trovate in quantità notevoli dai pompieri. La salma è stata rimossa intorno alle ore 3 ed è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale portoferraiese in attesa delle decisioni del magistrato che coordina le indagini sull’accaduto che sono state affidate ai Carabinieri della Compagnia Portoferraiese che erano presenti al momento della rimozione del cadavere e che si avvarranno del supporto tecnico dei Vigili del Fuoco. Da notare che i Pompieri hanno terminato il loro lavoro alle 5 del mattina dopo aver scaricato sulle fiamme, dal basso una notevolissima quantità d’acqua, il contenuto di circa 4 autobotti. Un lavoro che poteva essere molto più agevole e rapido, e meno rischioso per il personale (anche se per il poveretto deceduto nell’incendio ci sarebbe stato poco da fare), se i Vigili del Fuoco avessero potuto operare con una autoscala che, è paradossale ma è così, NON è nelle loro dotazioni.