Il Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi, con un telegramma ha espresso il “vivo apprezzamento al Consiglio Provinciale di Livorno e alla Diocesi di Livorno per il progetto di accoglienza dei ragazzi di Nevé Shalom (Oasi della Pace)”. Lo rende noto Nunzio Marotti, il Presidente del Consiglio Provinciale, uno dei promotori dell’iniziativa che vede quattro insegnanti e sedici studenti israeliani a Livorno per presentare la loro esperienza di convivenza pacifica in un villaggio situato tra Gerusalemme e Tel Aviv, in una zona al centro del conflitto mediorientale. Il villaggio si chiama “Oasi della Pace” (in ebraico Nevé Shalom, in arabo Wahat al Salam) e da trent’anni convivono cittadini israeliani ebrei e cittadini israeliani arabi, sia cristiani sia musulmani. Le famiglie hanno scelto di crescere ed educare in comune i loro figli, attraverso un sistema scolastico che propone un’educazione bilingue (ebraico ed arabo). “Una scelta difficile, aggiunge Marotti, se si pensa che imparare la lingua dell’altro è, secondo la mentalità diffusa in quel contesto, fare qualcosa che appartiene al nemico”. L’elemento centrale di Nevé Shalom – e lo hanno ricordato ragazzi e accompagnatori nel corso dell’incontro con gli studenti livornesi, prima, e con la cittadinanza, poi – è proprio la convivenza pacifica fra persone che appartengono a due popoli in guerra. Significativa è risultata la collaborazione fra istituzioni amministrative (Provincia di Livorno e Comune di Livorno) e religiose (Diocesi di Livorno) le quali – come ha scritto il Presidente Ciampi nel suo messaggio – “si rendono interpreti qualificati della tradizione italiana fondata sul dialogo, sullo scambio e sull’integrazione” e “con la consapevolezza che la diffusione di questi valori rafforza l’impegno per affermare nel mondo la pace e lo sviluppo”. E Nunzio Marotti conclude: “Il messaggio del Presidente della Repubblica incoraggia il nostro impegno in favore del dialogo. Conoscere e dialogare con chi ha cultura diversa dalla propria contribuisce a costruire la pace. I ragazzi del villaggio israeliano, ospiti a Livorno, ci aiutano a capire che la convivenza fra diversi è possibile”.
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