Signor Antonini, Presidente dell’Associazione Albergatori dell’Isola d’Elba, la Schezzini, zitta zitta in questi anni non c’è stata mai, figuriamoci oggi. Ho avuto modo di sentire, ieri, la sua dichiarazione che riguarda i Piani Strutturali elbani con particolare riguardo per quello di Rio nell’Elba. Ritengo che la sua sia stata, Presidente, una esternazione in libertà con microfono in mano: niente di nuovo sotto questo cielo italiano. Se mi consente comunque approfitto anch’io della stampa per spiegarle come stanno le cose, a lei e a chi continua ad insinuare dubbi sull’iter del Piano Urbanistico di Rio Elba. Nel 1996, legga 1996 pari a 8 anni fa, il mio predecessore affidò all’architetto Parigi, allora apprezzato professionista livornese, l’incarico del piano strutturale sulla base della nuova (allora) normativa regionale. A questo incarico si è poi aggiunto quello per il Regolamento Urbanistico, adottati in Consiglio Comunale rispettivamente il 9 e il 26 aprile 1999. Le farò avere le delibere, se vuole. Quando sono stata eletta sindaco era già terminata la fase delle osservazioni. Mi sono limitata a riaprire i termini di queste ultime e poi nell’autunno abbiamo proseguito l’iter ottenendo nel febbraio 2000 il parere della Provincia di Livorno, con prescrizioni interamente accolte. L’architetto Parigi è divenuto dirigente della Provincia il 1° settembre 2000 quando il nostro piano era già definitivamente approvato. Riguardo alle precisioni: il Piano Strutturale di Rio Elba è uno strumento in diminuzione (si può dire altrettanto di altri piani?) perché sono state cassate circa il 50% delle previsioni del precedente strumento urbanistico che risaliva alla metà degli anni ’80. In quegli anni tutti hanno redatto piani corposi di sviluppo: qualche comune l’ha interamente utilizzato, noi, come del resto conviene il Senatore Bosi, siamo rimasti indietro. Ma non è certo detto che tutto debba rimanere uguale e ora forse, si può far andare avanti un versante fino a ora penalizzato. Il Piano Strutturale di Rio Elba non contiene alcuna previsione nelle aree (pari a circa il 58% del territorio comunale) sottoposte alla tutela del PNAT, rinviando proprio alla programmazione del Parco qualunque indicazione. Solo due esempi per non tediare tutti quelli che sono costretti a leggere. Ci siamo impegnati, abbiamo lavorato e in maniera legittima abbiamo concluso l’iter dotando il Regolamento Edilizio dei nuovi strumenti entro il 2001, dopo 5 anni del primo incarico. Niente di straordinario. Trovo strano però che il Presidente della più importante associazione imprenditoriale dell’isola, che vanta più di 40 anni di attività sul territorio, non abbia questi dati presenti quando parla dei Piani Strutturali dei comuni elbani, così come trovo singolare che non sappia quanti sono gli iscritti all’Associazione e che ne facciano parte anche i gestori dei residences e di alcuni pubblici esercizi: nelle nostre frazioni a mare ce ne sono un certo numero, alcuni sicuramente iscritti, altri forse no. Allora, Presidente, venga anche da noi a raccogliere iscritti, aumentando così anche la forza e l’importanza dell’Associazione. Un ultimo consiglio, se mi consente. Sabato pomeriggio, a Capoliveri, organizzata da Milena Briano, si tiene una interessante iniziativa che parla di urbanistica elbana. Ci saranno l’Assessore Regionale Conti e quello provinciale Vanni: non credo ci sarà migliore occasione per esternare le sue posizioni e ottenere informazioni dirette e di prima mano. La aspettiamo.
catalina schezzini profilo