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A Sciambere: Potere Fornaio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 16 dicembre 2002

Qualche hanno fa si vagheggiava in Italia che, così come in Francia, s’istituisse una sorta di scuola superiore della pubblica amministrazione, l’istituto che nella sorella nazione transalpina sforna a getto continuo dei quadri che poi diventano alti dirigenti dello Stato, manager pubblici, politici, amministratori etc. Ma se, sulla scorta della storia degli ultimi anni, si volesse ricucinare in salsa elbana quella esperienza, riteniamo che potremmo battere una più economica strada per la formazione della futura classe dirigente dell’Isola. In luogo infatti delle costose lezioni di economia, marketing, diritto, ammannite da superesperti da superpagare, in luogo di costosi stages (oh tamburi, non pronunciate steigs per far vedere che sapete l’inglese, è francese) da tenere presso università straniere, banche, borse, assemblee legislative, realtà imprenditoriali, si potrebbe risolvere tutto con l’indizione di un semplice corso di formazione peraltro finanziabile dalla provincia e con il minimo requisito del compimento della scuola dell’obbligo per l’accesso: un corso per apprendisti panificatori. Qualcuno a questo punto crederà che ci abbia condotto a questa convinzione una dose eccessiva di libagioni etiliche o un improvviso anche se un po’ precoce attacco di demenza senile. Niente di tutto questo, possiamo dimostrare che c’è un senso in tutto ciò: A Portoferraio c’è un capitano del commercio che è riuscito a mettere insieme da solo (senza il minimo aiuto di amministrazioni compiacenti ed associazioni di categoria pronube (o prone?), ben s’intenda), un impero distributivo. Ebbene egli nacque lavorativamente tra Filoni, Grissini e Ciambelle. Sempre nella ridente capitale isolana fa lucida e bella mostra di sé un Vicesigaro di vaglia che morde il freno come destriero disioso di primeggiare e soprattutto di disarcionare il suo Cavalier Giovanni Montarozzodalghe Ageno, e di correre scosso liberato dall’inutile pondo fino alla conquista del Palio della Biscotteria, e anch’egli sin dall’infanzia respirò il profumo del Pan Biscotto delle Gallette e del Bollati; E nell’assise dei maggiorenti del comune medesimo ha inoltre seggio un signore diuturnamente silente, sul cui raro proferir parola tre ipotesi formularono gli osservatori più acuti della politica insulare (non ha capito; ha capito che se apre bocca perde un’ottima occasione per tacere; dorme) ed ancor costui fu ed è maestro di Stiaccia, Ciabatte e Rosette. Attendendo la scesa in campo del Nardi, di Greta, del Di Quirico, di Bardino del Miliani e di tutto il resto della classe fornaia di Cosimopoli, andiamo orsù a formare la nuova classe dirigente rendiamo i nostri rampolli edotti di lieviti e grani duri, d’impastatrici e temperature di cottura. Per quanto riguarda la conoscenza delle leggi e la generale cultura, sarà sufficiente, ci par ovvio, dare loro una semplice infarinatura.