Chi risponde alle nostre domande è un professionista della subacquea che commenta l'accaduto con una punta di scetticismo: "Se quello che ho saputo risponde a verità sembrerebbe ci trovassimo di fronte al classico "subacquea fai da te" che di danni ne ha già fatti una bella serie e che temo continuerà a farne". Poi il nostro intervistato dice più esplicitamente: "Si trattava di privati, saranno pure stati capaci, ma i cinquanta di profondità non sono per tutti, soprattutto in questa stagione e con condizioni meteo che influiscono negativamente sulla visibilità. Quanto poi alla storia del collaudo della muta si va nel ridicolo, si può "collaudare" a dieci metri una tuta stagna, e si tengono in piscina ottimi corsi per imparare ad usare correttamente quella particolare attrezzatura. Credo insomma - continua l'esperto - che là sotto questa mattina un minimo incidente abbia fatto andare in panico tutti, ci fosse stato uno con un po' più di esperienza vera e con l'attrezzatura giusta, qualcuno di un Diving ad esempio, magari poteva metterci una toppa, sia in acqua che immediatamente dopo: su tutti i mezzi di appoggio seri ci sono bombole d'ossigeno per un primo intervento di soccorso". "Quello che invece fa veramente incazzare - conclude il nostro - è che in una località di serie "A" per la subacquea, come è l'Isola d'Elba, non ci sia una camera iperbarica costantemente in funzione, ed anche in questo caso, per il trasferimento a Grosseto dell'embolizzato, si sono perse due ore che potevano anche risultare preziosissime. A mio parere ciò e semplicemente scandaloso".
Sub corso parco tesei