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Colto da embolia un sub immersosi a Punta delle Cannelle

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 08 dicembre 2003

Un altro incidente nelle profondità del mare elbano. Tutto è iniziato intorno alle 12 di lunedì 8 Dicembre, con una immersione a Punta delle Cannelle, non distante da Porto Azzurro, un sito acquatico interessante anche per un fondale che raggiunge a pochi metri dalla costa, la profondità di – 50. Alla spedizione partecipavano tre amici bolognesi, uno dei quali si fermava a - 25 metri, mentre gli altri continuavano la discesa. Tra i due che puntavano verso il fondo c’era il più esperto, il quarantasettenne M.C. da tempo risiede a Porto Azzurro, l’altro sub indossava una “muta stagna”, che voleva collaudare regolando i meccanismi di compensazione cosa che ha tentato di fare quando i due hanno raggiunto i 50 metri di profondità. Ma qualcosa non è andata per il verso giusto ed il bolognese ha iniziato una pericolosissima risalita a pallone, ed ancor più rapidamente di lui è risalito M.C. che tentatava di tenere sotto l’amico per evitargli l’insorgere di una embolia gassosa, anche se poi è stato lui a pagare lo scotto della “pallonata”. Il racconto della vicenda (sulla quale sta indagando la Capitaneria di Porto di Portoferraio) si fa a questo punto confuso, anche se pare che i due abbiano tentato delle inadeguate soste di decompressione a 20 ed a 4 metri di profondità. Fatto sta che quando i due sono risaliti a bordo il quarantasettenne ha iniziato a manifestare i sintomi di una grave embolia, tra i quali la perdita di sensibilità agli arti inferiori. Mentre facevano rotta per Porto Azzurro i compagni d’avventura dell’embolizzato, in preda ad una forte agitazione, lanciavano il loro allarme alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Portoferraio che disponeva l’attesa dei tre in banchina da parte del proprio personale e di un’autoambulanza del 118. Ed una volta giunti a terra erano i Volontari della Misericordia di Porto Azzurro, insieme ai tecnici dei locali Diving Center a prestare i primi soccorsi al bolognese prima che questi fosse trasferito all’ospedale del capoluogo elbano, con un rendez-vous con l’autoambulanza dell’altra Misericordia (quella di Portoferrraio). Ma il tribolato viaggio dell’uomo doveva continuare, perché? Manco a dirlo non era in funzione la camera iperbarica portoferraiese nella quale, viste le sue condizioni, il sub avrebbe dovuto essere posto quanto prima. E mentre si attendeva l’arrivo dell’elicottero un altro dei bolognesi (quello che aveva innescato l’incidente con la sua improvvisa risalita) accusava un malore proprio mentre era ad assistere l’amico al pronto soccorso. Ricoverato, l’uomo mostrava però una sintomatologia non grave e sarebbe stato dimesso di lì a qualche ora. Il trasporto aereo dell’embolizzato all’ospedale di Grosseto poteva compiersi sola alle 14.30, ed all’elicottero il bolognese era trasferito dai Volontari della Croce Verde di Portoferraio. Notizie pervenuteci dal nosocomio maremmano in serata parlano per fortuna di un miglioramento delle condizioni del paziente sottoposto a terapia iperbarica.


Capo Darco Abusi 2

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